Di Vincenzo Petrosino - SALERNO -.

Nulla di nuovo nel "litigiosissimo Movimento 5 Stelle", fucina di malumori, di pettegolezzi, di espulsioni a gogò, tanto che tra gli attivisti di vecchia data serpeggiava la frase "ne resterà uno solo"! 

Ma probabilmente del Movimento non resteranno che macerie. In fondo il vero Movimento, quello dei terminali di rete, dei meet up , quello del famoso uno vale uno e non siamo un partito... è morto.

Persino lo stesso Conte, come tanti altri prima di lui, come Di Battista, Paragone, Gianrusso e altri verrà fatto fuori... politicamente, s'intende!

In fondo il Movimento è sempre stato questo: un susseguirsi di pietre rotolanti, una frana continua, un Titanic che affonda, una delusione immane per coloro che nel 2012 portarono a Roma alcuni turisti per caso, con le valigie di cartone.

L'ultimo scossone al vecchio Movimento o  al neo partito, a seconda dei punti di vista, lo ha dato l'erede Casaleggio che ha bussato a soldi per ricordare che la piattaforma Rousseau non vive di soli bit... Per questo, giovedì ha postato sul blog delle Stele il seguente "ultimatum":

"Come Associazione Rousseau siamo costretti, a causa dell'enorme ammontare di debiti, a definire una data ultima: il 22 aprile 2021. Qualora i rapporti pendenti non verranno definiti entro questa data, saremo costretti a immaginare per Rousseau un percorso diverso, lontano da chi non rispetta gli accordi e vicino, invece, a chi vuole creare un impatto positivo sul mondo.Il prossimo 22 aprile saranno, infatti, trascorsi ben 15 mesi dalle dimissioni dell’ultimo Capo politico eletto democraticamente dagli iscritti e che sollecitava, già in quella data, quello che oggi viene rilanciato per l’ennesima volta: la rifondazione del MoVimento 5 Stelle. Da quel giorno, di quasi 15 mesi fa, il percorso del MoVimento è stato caratterizzato da decisioni continuamente rimandate (come il voto del Capo Politico previsto da Statuto), da decisioni prese e mai attuate (come quelle degli iscritti agli Stati Generali), da decisioni impedite (come quelle dei Probiviri di sanzionare i morosi), ma anche da decisioni negate (come il diniego di attivare un accordo con Rousseau). Ovviamente tutto questo ha determinato un susseguirsi di eventi che ci hanno portato fino a qui. Ad una situazione non più procrastinabile.Oggi personalità importanti stanno decidendo se iscriversi o meno al MoVimento per dare il proprio contributo.  ( IL SOLITO SALTO SUL CARRO quello che ha decretato la morte del M5s  Ndr )Ci auguriamo che chiunque in futuro verrà scelto per guidare il MoVimento saprà rappresentare a pieno il rispetto delle regole e degli impegni presi, assumendo i principi, che abbiamo riassunto nel Manifesto ControVento, e i valori che Gianroberto riteneva elementi inscindibili, identitari e di credibilità del MoVimento da lui fondato. Principi e valori che oggi trovano la loro massima espressione nell’architettura della partecipazione di Rousseau da lui fortemente voluta e alla quale abbiamo dedicato, e continueremo a farlo, il nostro massimo impegno affinché eserciti sempre la funzione fondamentale di spazio decisionale per i cittadini attivi.Dopo 15 mesi, è arrivato il tempo di prendere decisioni definitive. È arrivato il tempo di eliminare ambiguità, rinvii e mancate scelte. Per noi il 22 aprile sarà, comunque vada, un nuovo inizio, trasparente, deciso e leale e, soprattutto, insieme a chi dimostrerà di essere tale.

Nessuna replica, finora, è arrivata da Grillo, Conte, Di Maio, Crimi...

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