Il 24 febbraio 2022, mentre il mondo tentava di riemergere dalla crisi pandemica, l'Ucraina veniva travolta da un'altra catastrofe: l'invasione su larga scala della Russia. A tre anni dall'inizio del conflitto, il bilancio umanitario è devastante, con il sistema sanitario ucraino al collasso, migliaia di vittime civili e una generazione di bambini segnata da traumi irreparabili.  

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha documentato 2.254 attacchi a ospedali, cliniche e ambulanze dal 2022 a oggi, il 40% dei quali mirato alle strutture di assistenza primaria. Solo nei primi 55 giorni del 2025, si contano 42 attacchi, con 3 morti e 12 feriti. “Le strutture sanitarie e gli operatori non devono mai essere un obiettivo”, denuncia Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale europeo dell'OMS. “La salute è la base della pace. Ricostruirla restituisce dignità e futuro”.  

Secondo l'ultima valutazione dell'OMS (ottobre 2024), il 68% degli ucraini riporta un peggioramento della salute rispetto al periodo prebellico. I problemi più diffusi sono quelli mentali (46%), seguiti da disturbi neurologici (39%). Le malattie non trasmissibili (diabete, cancro, patologie cardiovascolari) causano l'84% dei decessi, ma l'accesso alle cure è ostacolato dai costi elevati e dalla carenza di servizi.  

Il Ministero della Salute ucraino stima in 100.000 le amputazioni eseguite entro metà 2024, molte delle quali richiedono riabilitazione a lungo termine. “La carenza di specialisti in protesi e fisioterapia aggrava la crisi. La guarigione è una questione di tempo, ma anche di opportunità”, sottolinea l'OMS.

Intanto, Medici Senza Frontiere (MSF) riferisce un aumento del 10% di amputazioni agli arti inferiori nel 2024, con 755 pazienti trattati tra traumi fisici e sostegno psicologico.  

Il 25% della popolazione denuncia difficoltà nell'accesso ai servizi medici, mentre il 35% rinuncia alle cure per motivi economici. Gli sfollati interni (13%) e chi vive nelle zone vicino al fronte soffrono maggiormente: ospedali distrutti, carenza di personale e interruzioni nelle forniture mediche rendono l'assistenza un miraggio.  

“Anche se il conflitto finisse domani, servirebbero anni di cure”, afferma Thomas Marchese di MSF.

Nel 2024, metà dei pazienti dell'organizzazione presentava disturbi da stress post-traumatico o depressione. Le ambulanze MSF hanno trasportato 25.000 pazienti, molti con ferite da arma da fuoco, mentre crescono i casi di malattie croniche (33% nel 2024).  

L'UNICEF dipinge un quadro agghiacciante: 1 bambino su 5 ha perso un familiare o un amico, 1 su 3 è così disperato da non riuscire a svolgere attività quotidiane. I dati ufficiali parlano di 2.520 minori uccisi o feriti, ma le cifre reali sono ben più alte. Nel 2024, le vittime tra i bambini sono aumentate del 57% rispetto all'anno precedente. Scuole, ospedali pediatrici e reti elettriche sono nel mirino: quasi il 40% degli studenti segue lezioni solo online, con una perdita di due anni di apprendimento in alcune materie.  

Tre anni di guerra hanno trasformato l'Ucraina in un laboratorio di sofferenza: un sistema sanitario decimato, una popolazione stremata e un'intera generazione condannata a portare le cicatrici del conflitto. “La salute è il primo passo verso la ricostruzione”, ricorda Kluge.

Ma per farlo, servono risorse, impegno internazionale e la consapevolezza che, anche quando le armi taceranno, il cammino verso la guarigione sarà lungo.