La tanto attesa normativa per mettere un po' d'ordine nel reddito di cittadinanza dovrebbe essere pronta a breve. Una cosa è la povertà e il sussidio alle famiglie con gravi problemi, altra è il dare per anni un "sussidio" a chi un lavoro può farlo. Sussidio che nel sud ha permesso che non scomparisse Conte e il suo "pseudo Movimento 5 stelle". Una vergogna enorme per chi ha sostenuto il precedente movimento e si è ritrovato con degli "azzeccarbugli" incollati alle poltrone e per di più "paracadutati".
Finalmente spero che il governo sia in grado, piano piano di eliminare questa vergogna immane del movimento cinque stelle, oggi addirittura appoggiato anche dall'odiato (un tempo) Pd.
Il Reddito di cittadinanza cambia e si sdoppia: il sussidio contro la povertà, secondo le anticipazioni riportate dal Corriere della Sera sul provvedimento allo studio del ministero del Lavoro, dovrebbe essere diverso a seconda della situazione familiare, sia per importo che per durata.
La nuova misura chiamata Mia (Misura per l'Inclusione Attiva) sembra prevedere un approccio differenziato all'accesso di un sostegno economico a seconda della presenza o meno di persone "occupabili" all'interno di un nucleo familiare. Secondo quanto riportato dal Corriere, le famiglie senza persone occupabili dovrebbero ricevere un importo più elevato e per un periodo di tempo più lungo rispetto alle famiglie con persone occupabili.
Inoltre, la nuova misura prevedrebbe una riduzione del tetto Isee per avere diritto al sussidio, tetto che scenderebbe da 9.360 a 7.200 euro. Anche per le famiglie senza persone occupabili sembra ci sia una stretta, con la riduzione del contributo per l'affitto e della durata dell'assegno dopo la prima richiesta.
La nuova misura dovrebbe incentivare le persone a cercare un lavoro, consentendo di mantenere l'assegno anche in presenza di retribuzioni fino a 3.000 euro all'anno per tutti i tipi di lavoro dipendente. Inoltre, la Mia rivedrebbe anche il requisito degli anni di residenza in Italia necessari per ottenere il sussidio, portandoli da 10 a 5.
Infine, sembra che la nuova misura preveda una modifica della scala di equivalenza, per diminuire le disparità a favore dei nuclei con un solo componente a scapito delle famiglie numerose.
Tuttavia, va sottolineato che queste sono solo anticipazioni e che la nuova misura potrebbe subire ulteriori modifiche prima della sua entrata in vigore.
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