Le recenti simulazioni fornite dall'Istat hanno offerto uno sguardo approfondito sugli effetti che le misure redistributive introdotte nel 2024 hanno avuto sui redditi delle famiglie italiane. L'analisi si basa sul confronto tra due scenari: quello derivante dall'applicazione della legislazione vigente nel 2024 e quello ipotetico in cui i parametri delle politiche fossero rimasti invariati rispetto al 2023.
Le Principali Misure adottate
Il pacchetto di interventi normativi comprende diversi provvedimenti, tra cui:
Riforma Irpef e Decontribuzione:
La revisione delle aliquote, degli scaglioni e delle detrazioni da lavoro, unitamente a due forme di decontribuzione, ha generato un effetto positivo per circa 11,8 milioni di famiglie con reddito da lavoro dipendente, con un incremento medio annuo del reddito disponibile pari a 586 euro. Tuttavia, per circa 300mila famiglie che beneficiano di entrambe le misure, si osserva un peggioramento medio di 426 euro, dovuto principalmente alla perdita del Bonus Irpef.
Esonero Contributivo per Lavoratrici Madri:
L'introduzione dell'esonero contributivo totale per le madri lavoratrici ha permesso a circa 750mila beneficiarie di incrementare il proprio reddito annuo medio: oltre 1.000 euro per la maggior parte, e oltre 1.800 euro per chi, con una retribuzione lorda superiore a 35mila euro, non aveva beneficiato del precedente esonero parziale.
Transizione dal Reddito/Pensione di Cittadinanza all'Assegno di Inclusione (ADI):
Il passaggio alla nuova misura comporta un impatto negativo per circa 850mila famiglie, in particolare per i nuclei più poveri, con una perdita media annua di circa 2.600 euro. In altri casi, per circa 400mila famiglie, la variazione è neutra, mentre un piccolo gruppo di 100mila nuclei trae un beneficio di circa 1.200 euro grazie al diverso trattamento dei componenti disabili.
Indennità Una Tantum – Bonus Natale:
Infine, l'erogazione di un bonus una tantum di 100 euro ha interessato circa 3 milioni di famiglie, determinando un lieve incremento dello 0,2% del reddito disponibile.
Effetti Complessivi sul Reddito Disponibile e sulla Redistribuzione
L'analisi degli impatti complessivi delle misure evidenzia come l'intervento pubblico, attraverso l'erogazione di trasferimenti e il prelievo di imposte e contributi, giochi un ruolo chiave nella riduzione della diseguaglianza economica. In particolare:
Riduzione della Diseguaglianza:
Il sistema di tasse e benefici, includendo trasferimenti e prelievi, porta a una diminuzione della disuguaglianza misurata dall'indice di Gini, che passa dal 30,25% al 30,40% nel 2024. In termini assoluti, l'intervento riduce la disuguaglianza del reddito delle famiglie di circa 16,1 punti percentuali, con effetti particolarmente evidenti nel Mezzogiorno, dove le disuguaglianze iniziali erano maggiori.
Struttura dei Redditi Familiari:
I redditi delle famiglie sono costituiti principalmente dal reddito primario, che da solo presenta elevati livelli di disuguaglianza, e dai trasferimenti pubblici (come pensioni e altri benefit) che tendono a livellare le disparità. In quest'ottica, le pensioni IVS risultano essere il principale strumento di ridistribuzione, rappresentando quasi il 20% del reddito lordo totale.
Il Ruolo del Prelievo:
Il sistema tributario, con l'applicazione di imposte dirette e contributi sociali, contribuisce anch'esso alla progressività complessiva, sebbene in misura minore rispetto ai trasferimenti. I contributi, in particolare, pur essendo in larga parte proporzionali, assumono caratteristiche leggermente progressive grazie ad aliquote agevolate per le fasce di reddito più basse.
In sostanza, le simulazioni elaborate dall'Istat evidenziano come le riforme introdotte nel 2024 abbiano avuto un duplice impatto sul reddito delle famiglie: da un lato hanno generano benefici significativi per i lavoratori dipendenti, dall'altro hanno determinano un peggioramento delle condizioni per i nuclei più vulnerabili, penalizzando chi aveva bisogno di essere aiutato.