Per i cittadini, che da settimane si ritrovano a dover sbrogliare la fastidiosa matassa dei tributi comunali, in alcuni casi pagati, in altri ancora “scoperti”, c’è l’opportunità quantomeno di evitare di sobbarcarsi le code a Palazzo dell’Aquila per chiarire la loro posizione: l’Assessore alle Finanze Roberto Mellina ha infatti reso noto di aver attivato un servizio tramite la piattaforma WhatsApp, che consentirà all’utente di comunicare col Comune attraverso l’invio di messaggi (o fotografie) finalizzati a chiarire il loro rapporto tributario con Palazzo dell’Aquila.

«L’Amministrazione comprende il disappunto di coloro, che si trovano a dover dare riscontro a questa richiesta – afferma Mellina – e per tale ragione ha deciso di evitare che gli stessi debbano con ulteriori disagi recarsi negli uffici comunali per dimostrare la regolarità dei pagamenti attivando questo servizio di messaggistica, che viene ormai utilizzato da tutti. Pertanto sarà sufficiente inviare ad un numero dedicato, una foto della ricevuta di pagamento e dell’atto di sollecito ricevuto in queste settimane, per consentire al personale comunale di operare sulla pratica e dove necessario fare le dovute correzioni».

Questi i numeri per l’invio delle comunicazioni al Comune tramite WhatsApp: Ufficio Tari 320/2433013; Ufficio Idrico 090/9231115. L’esponente della Giunta Midili ha poi spiegato a proposito delle lamentele di coloro, che si sono visti notificare solleciti di pagamento anche su bollette pagate, che tale disguido «è stato determinato dal mancato aggancio dei pagamenti con i nominativi all’interno di un programma, che già dal 2016 aveva dato difficoltà di uso non risolte nel tempo. Per tale ragione – conclude Mellina – il Comune sta valutando di dotarsi di un altro software più innovativo e funzionale al fine di poter normalizzare una situazione sicuramente anomala a causa anche delle mancate notifiche di tributi del passato. Riteniamo che attraverso questa collaborazione col cittadino si possa giungere ad una migliore gestione dell’intero settore tributario e conseguentemente del rapporto tra Comune e utente».