Il Piano europeo di riarmo sarà l’occasione imperdibile di debito facile per Politici che già hanno dissestato i conti pubblici continuando ad indebitarsi e, quindi, un’iniziativa ad alto rischio per i “soliti” contribuenti?
E’ la domanda che dovrebbero porsi i “soliti” contribuenti costretti a contribuire (in particolare quelli con unico reddito tassato alla fonte) mentre i Politici spiegano che a contingenze straordinarie (dicono che si sta materializzando per l’Europa democratica il pericolo di un’invasione della Russia imperialista in prosecuzione del conflitto in Ucraina) bisogna rispondere con interventi straordinari (l’Unione europea è in pericolo) e mentre il Consiglio europeo straordinario (va subito posto rimedio al deficit di sicurezza) pianifica interventi immediati straordinari (siamo in guerra) da finanziare con debito europeo straordinario perché i singoli Paesi sono indebitati e non possono aumentare le tasse (dopo il Next generation new per rimediare ai danni da pandemia Covid servono nuovo debito per un ambizioso Piano di riarmo e la convergenza di tutti i fondi comunitari inutilizzati).
I Governi sono chiamati a spiegare ai cittadini che la Patria chiama ed il Premier Giorgia Meloni deve convincere i “soliti” contribuenti che hanno capacità – orgoglio (e soldi?) sufficienti per rientrare dal dissesto dei conti pubblici (la Politica li ha impegnati con il Piano strutturale di bilancio – Psb a ricondurre il rapporto deficit/Pil entro il 3% ed il rapporto debito/Pil entro il 60% come stabilito dal nuovo Patto di stabilità). Per rimborsare i fondi ottenuti con il Pnrr (122,6 miliardi di prestiti da restituire oltre alla copertura dei 71,8 miliardi di sovvenzioni ed al pagamento degli interessi sui fondi già utilizzati). E per accollarsi il nuovo debito europeo di guerra (fortunatamente fuori dal Patto di stabilità come insistentemente richiesto dal Governo) senza dimostrarsi troppo schizzinosi per gli ovvii ed inevitabili danni (i maggiori costi immediati) da turbolenza geopolitica (maggiori costi per energia con bollette esagerate, inflazione e fiscal drag, dazi e quant’altro le genialità degli “altri” producono, compreso il Governo europeo e lo statista Zelensky che ha sabotato e chiuso le pipeline di rifornimento del gas per non favorire la Russia ma ha danneggiato gli alleati).
I “soliti” contribuenti sono basiti. Si sono ritrovati (come sempre) sull’orlo del burrone (con procedura di infrazione per dissesto straordinario dei conti pubblici da riportare nei limiti fissati dal nuovo Patto di stabilità). Sono impegnati ad allontanarsi dall’orlo del burrone contribuendo al rientro dal dissesto dei conti (il Piano strutturale di bilancio-Psb va rispettato). E si ritrovano con l’orlo del burrone che si sta allargando (nuovo debito pubblico per il riarmo) e con l’Istat che, in data 3.5.2025, nel tradizionale primo appuntamento annuale di scrittura sulla lavagna ufficiale dei numeri 2024, li avverte che non stanno allontanandosi dall’orlo del burrone. Il Pil è cresciuto, rispetto al 2023, dello 0,7% ma non ha prodotto soldi sufficienti per evitare al Ministro dell’economa di ricorrere al debito (cresciuto in valore assoluto di un centinaio di miliardi). Il saldo primario (la differenza tra entrate ed uscite complessive al netto degli interessi sul debito) è passato da un -3,6% ad un +0,4% in rapporto al Pil ma non è riuscito a coprire gli interessi sul debito, cioè i sempre più interessi continuano a mangiarsi l’avanzo primario rendendo strutturale un deficit eccessivo (l’indebitamento netto è passato da -7,2% a -3,4% sul Pil). E la sola crescita non riuscirà mai a produrre maggior gettito sufficiente almeno per pareggiare gli interessi se il Ministro dell’economia continuerà ad incrementare il debito in valore assoluto.
Il Ministro dell’economia riesce a commentare i numeri Istat esprimendo temperata soddisfazione: “i dati Istat di oggi confermano, come da sempre sostenuto con convinzione, che la finanza pubblica è in una condizione migliore del previsto. Naturalmente tutto questo è confortante ed è ragione di soddisfazione. Ma non possiamo fermarci, ora la sfida è la crescita in un contesto assai problematico non solo italiano ma che coinvolge tutta Europa. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è tornato positivo per la prima volta dal 2019 e l’Italia è l’unico Paese del G7 dopo il Covid a tornare in avanzo primario già nel 2024. L’indebitamento netto per il 2024 è stato di -75,5 miliardi in diminuzione di circa 78,7 miliardi in confronto all’anno precedente. Il debito pubblico è salito al 135,3% del Pil, risultando tuttavia inferiore sia rispetto a quello indicato nelle stime del Psb, pari al 135,8%, sia alle previsioni dei principali enti e istituzioni (Moody’s 139,7%, Commissione Europea 136,6%, FMI 136,9%, Confindustria 136,9%, Prometeia 135,9%)” perché è comunque consolidata prassi che il debito aumenti in valore assoluto anche se produce danni collaterali.
Da sempre, i Ministri dell’economia, non riuscendo a ridurre la spesa corrente (non ci sono gli strumenti di controllo per ridurla responsabilmente e, quindi, non si può ridurre troppo senza produrre danni) e non potendo azionare la leva fiscale immediata (le tasse rincorrono la spesa e sono ormai insostenibili per chi contribuisce), ricorrono al debito - alla tassa differita (il debito va restituito cioè non sostituisce le tasse ma le differisce con effetto incrementale dovuto agli interessi). Gli esercizi scolastici confermano i danni da debito eccessivo.
Gli esercizi scolastici rivelano anche la scomoda verità che i soldi ci sono sempre stati – il debito poteva non crescere all’infinito – i margini di manovra fiscale c’erano e più che sufficienti ma i Ministri dell’economia si sono sempre, come Ministri delle finanze, lasciati fregare troppi soldi continuando ad utilizzare un modello di contrasto all’evasione fiscale sviluppato dai Direttori delle entrate geneticamente inadeguato a contrastarla -a fare pagare le tasse a tutti nella giusta misura ed incapace di produrre il maggior gettito necessario per ricorrere responsabilmente all’immediato straordinario maggior Debito sapendo di poterne pianificare un rientro credibile e sostenibile anche in tempi molto brevi.
I numeri dicono che se i Politici continueranno a non accorgersi che, utilizzando un modello di contrasto all’evasione fiscale geneticamente inadeguato a contrastarla, si lasciano fregare troppi soldi dai contribuenti con piena facoltà di fregarli (tassati su autocertificazione che più sono tassati, più possono impunemente neutralizzare le nuove tasse evadendo) e sfrutteranno l’occasione del Piano per il riarmo (piano da 800 miliardi e senza limiti all’indebitamento per rendere solo temporaneamente accettabile l’incremento del debito pubblico già insostenibile), saranno costretti a girare ai “soliti” contribuenti che non hanno piena facoltà di fregare soldi (sono tassati alla fonte) il conto inaccettabile (soprattutto per i contribuenti con unica fonte di reddito tassata alla fonte) immediato di più interessi e futuro di più tasse (sono già esagerate) e/o meno servizi (sono già insufficienti e chi li finanzia deve pagare per utilizzarli) per rendere sostenibile un debito reso ancor più insostenibile con l’avallo di chi lo pretende sostenibile.