Giuseppe Conte, M5s: "Lo abbiamo detto subito e siamo andati a denunciarlo anche a Strasburgo, nel cuore delle istituzioni europee. Siamo scesi in piazza, insieme a 100mila persone, per contrastare questo scempio: il folle Piano di Riarmo da 800 miliardi calpesta la democrazia e i governanti che lo hanno appoggiato – come la premier Meloni – lo hanno fatto senza alcun mandato dei cittadini, scavalcando il Parlamento europeo. La bocciatura di oggi sul piano giuridico è un macigno politico contro questa Commissione europea con l'elmetto e tutti coloro che vogliono un'economia di guerra. Andremo fino in fondo in tutte le sedi per fermarli".
Nicola Fratoianni, Avs: "Il piano di riarmo di Ursula Von der leyen non si può fare. Al di là del merito della questione, avevamo sottolineato in ogni modo il vizio di forma di far passare un gigantesco piano di riarmo, senza alcun voto nel Parlamento Europeo, dove siedono i rappresentanti eletti dai cittadini. Oggi lo dice all'unanimità anche la Commissione affari giuridici dello stesso Parlamento europeo. Von der Leyen e soci devono capire non si può scavalcare la democrazia, non si possono escludere i rappresentanti eletti direttamente dai cittadini europei dalle decisioni e dalle responsabilità che queste comportano. Abbiano adesso la decenza di ritirare un piano illegittimo, oltre che sbagliato".
Di cosa stiamo parlando?
Oggi, la commissione Affari giuridici (Juri) dell'Eurocamera ha bocciato la richiesta dell'esecutivo comunitario di usare l'art. 122 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea sulla proposta di regolamento del Consiglio per l'istituzione di Safe, lo strumento di prestito comune da 150 miliardi di euro che costituisce una delle basi economiche del piano ReArmEu voluto dalla presidente Ursula von der Leyen.
È quanto ha dichiarato il servizio stampa dell'Eurocamera, precisando che la commissione Juri ha approvato un parere legale secondo cui l'uso dell'art. 122 "non è base giuridica appropriata per questa proposta".
Per questo motivo, ha previsto di inviare una comunicazione alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, raccomandando di valutare ulteriori passi. In particolare, la commissione Juri contesta l'accelerazione dell'iter di approvazione, previsto appunto dall'art. 122 del Tfue, che implicherebbe la "sola" maggioranza qualificata del Consiglio ed eviterebbe il passaggio di voto al Parlamento europeo. Il parere, comunque, non obbliga la Commissione europea a cambiare base legale.
Secondo i capigruppo 5 stelle delle Commissioni Politiche Ue di Senato e Camera, Pietro Lorefice e Filippo Scerra, "la commissione Juri del Parlamento ha confermato all'unanimità l'illegalità della decisione della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, di ricorrere all'articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea per scavalcare il voto dell'Eurocamera sul suo piano di riarmo. Una illegalità denunciata senza mezzi termini dall'ufficio legale del Parlamento europeo, che ha stabilito che per il piano ReArmEu non ricorrono le condizioni di emergenza per il ricorso al 122. Una bocciatura clamorosa della politica bellicista dell'ex ministra della Difesa tedesca che ora ha il dovere politico di ritirare il suo folle piano di riarmo".