Oggi alla Camera si è discusso su alcune mozioni che avevano per tema il piano di riarmo presentato dalla Commissione Ue. Delle sette mozioni discusse, i partiti che costituiscono la maggioranza hanno votato quella su cui il governo ha espresso il proprio parere favorevole.
Qual è la notizia? Che la mozione su cui l'esecutivo ha messo il proprio placet è l'unica che che non fa minimamente cenno al progetto ReArm Europe Plan/Readiness 2030, impegnando genericamente l'esecutivo "a proseguire nell'opera di rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza nazionale al fine di garantire, alla luce delle minacce attuali e nel quadro della discussione in atto in ambito europeo in ordine alla difesa europea, la piena efficacia dello strumento militare".
Il motivo? Forza Italia supporta il piano di riarmo al 100%. Fratelli d'Italia, invece, ha più di un dubbio, in relazione ad un possibile impatto negativo sia sul consenso per Meloni che sul bilancio dello Stato. Infine c'è la Lega che ha fatto del no al riarmo un'altro dei suoi cavalli di battaglia di propaganda elettorale.
La maggioranza, letteralmente spaccata, ha così potuto approvare la mozione del centrodestra con 144 sì e 105 no.
In fase di dichiarazione di voto, il leghista Billi aveva spiegato in questo modo il voto del suo gruppo:
"Noi della Lega-Salvini Premier ci opponiamo fermamente a questi 800 miliardi di debiti per la difesa europea. Graveranno sui bilanci, saranno dispersi in migliaia di rivoli. Se ci sono 800 miliardi da spendere è nostro dovere non spenderli in armi e proiettili, ma in salute, in ospedali, scuole e lavoro".
In pratica, sembrava una dichiarazione di voto per le mozioni di M5s e Avs che chiedevano lo stop al piano di riarmo. Poi, il leghista ha fatto un'inversione a U dichiarando l'appoggio a favore della mozione di maggioranza che, a suo dire, "va nella direzione giusta: sicurezza, credibilità internazionale, rafforzamento della nostra capacità industriale e difesa, che sia davvero una difesa a servizio della pace"!!!
Conclusione: il Paese sa qual è la posizione del governo Meloni sul piano di riarmo dell'Ue? No, perché non la conosce neppure lo stesso governo.
In passato, i presidenti del Consiglio andavano al Quirinale a presentare le proprie dimissioni per molto meno.