di Vincenzo Petrosino, Oncologo Chirurgo - SALERNO - Sono decenni che si parla "di rendere attrattivo il SSN", purtroppo sia l'ambiente di lavoro che lo stipendio, al momento allontanano i medici dal lavorare con Servizio sanitario nazionale. Negli anni 80 noi medici eravamo contenti di fare concorsi negli ospedali, di entrare a far parte dei medici del Pronto Soccorso.
Lo stipendio non era male come assistente e anche come primo impiego. Purtroppo, con il passare degli anni non c'è stato il giusto adeguamento. Inoltre, la medicina ha fatto grandi passi, si è passata dall'assenza di un ecografia alle nuove tecnologie, alla TAC, alla RM, alla chirurgia mininvasiva e robotica.
Non tutti gli ospedali hanno seguito i vari passi della tecnologia e della scienza. In molti è mancata la "scuola", sono mancati i vecchi maestri e un poco ha avuto il sopravvento anche il fenomeno della "baronia". A questi fattori aggiungerei una scarsa preparazione di molti dirigenti, spesso "burocrati" anche politicizzati che non hanno avuto le capacità di comprendere cosa fare e come organizzare il SSN.
Ancora oggi, forse, bisogna togliere la politica nelle Asl e nel SSN in genere, dare importanza alla famosa e dimenticata "meritocrazia". Bisogna insegnare ai giovani la vecchia semeiotica e la nuova medicina robotica e strumentale, senza mai dimenticare di insegnare una cosa importantissima: l'umanizzazione e il rispetto per l'ammalato che non sarà e non dovrà mai essere un numero.
Bisogna incentivare la medicina sul territorio, dare fondi e incentivare l'assistenza domiciliare. Consentire agli operatori sul territorio di possedere mezzi e forze umane. A chiacchiere non si fa nulla. Se non si porta a casa dell'ammalato un piccolo ospedale efficiente, è inutile parlare di assistenza domiciliare.
Credo che il SSN per divenire ancora attrattivo per i giovani dovrà ancora fare grandi passi. Auguri ai futuri e nuovi colleghi, con la speranza che tutto migliori e che esista davvero quello che ho sempre auspicato: efficienza. attrattiva e umanizzazione della medicina in genere.
Non conosco gli attuali consulenti del Ministro, ma spero abbiano davvero radici sul territorio e conoscano gli atavici problemi della sanità... ma ho qualche dubbio!
“Per la Sanità servono 3- 4 miliardi in più da destinare prioritariamente agli incentivi per il personale in modo da rendere più attrattivo il Ssn. Poi appena possibile va superato il tetto di spesa sul personale perché abbiamo bisogno di fare più assunzioni”,
è quanto afferma Il ministro della Salute Orazio Schillaci in un'intervista al Sole 24 Ore in vista dell'incontro con il titolare dell'Economia Giancarlo Giorgetti che vedrà martedì prossimo in vista della manovra in autunno.
Il Ministro ha affrontato anche il tema delle liste d'attesa vera piaga del Ssn: “Noi siamo intervenuti mettendo a disposizione delle Regioni più risorse: sia recuperando quelle non spese per le liste d'attesa sia aggiungendo più fondi. I soldi dunque sono stati assicurati, ma ho chiesto alle Regioni di spenderli bene. Se occorre un ulteriore supporto noi siamo a disposizione, ma credo che serva soprattutto un maggiore sforzo organizzativo. Per questo stiamo lavorando a un cambiamento strutturale e non a interventi tampone che non risolvono situazioni a volte inaccettabili. Ë indispensabile però che tutti gli attori del Servizio sanitario, compresi i privati convenzionati, mettano a disposizione nelle loro agende regionali le prestazioni e gli interventi che possono svolgere. Questo purtroppo non avviene in alcune Regioni ed è importante che lo facciano tutti e nel minor tempo possibile”.
Ma il problema è sempre quello della carenza di personale per cui il Ministro punta a ottenere altri 3-4 miliardi nella prossima manovra da investire sul capitale umano: “Un buon modo per abbattere i tempi di attesa è quello di incentivare i medici del Servizio sanitario nazionale a lavorare di più. Spero di avere in manovra 3-4 miliardi in più per la Sanità e i soldi aggiuntivi che ci saranno devono essere impiegati per pagare meglio il personale allargando ad esempio agli altri medici i benefici che lo scorso marzo abbiamo riconosciuto a chi lavora nei pronto soccorso che erano quelli che soffrivano più di tutti”.
L'auspicio di Schillaci è poi quello di eliminare il tetto di spesa per il personale anche se questo è sarà un impegno di legislatura: “Questo tetto è il frutto di tanti anni di tagli lineari adottati in passato per contenere una spesa che era fuori controllo. Oggi si è trasformato in un boomerang diventando l'ostacolo principale per aumentare gli organici e avere un turn over del personale. E nel frattempo per far fronte alle carenze è esploso il fenomeno inaccettabile dei medici gettonisti sul quale siamo intervenuti con una stretta. Perché è impensabile che nello stesso reparto ci sia del personale che per le stesse mansioni ha un compenso superiore anche di tre volte a quello di chi è assunto regolarmente nel Ssn. Questo è un governo che sono sicuro durerà a lungo e il superamento del tetto di spesa sul personale è un obiettivo che puntiamo a raggiungere appena possibile e comunque entro la legislatura. Del resto ce lo chiedono tutti i nostri interlocutori. Abbiamo bisogno di assumere e possiamo usare altri strumenti per controllare il livello della spesa”.
Il Ministro ha toccato anche il tema del Pnrr e delle Case della Comunità senza però sciogliere il nodo sull'impiego dei medici di famiglia: “Loro sono fondamentali per la sanità di oggi e per quella futura che vogliamo disegnare. Le case di comunità sono uno strumento per riportare il Ssn vicino agli italiani ed è evidente che la figura del medico di famiglia avrà un ruolo essenziale: è chiaro che dovranno prestare parte del loro servizio al loro interno. Ci stiamo lavorando con le loro rappresentanze sindacali nell'interesse di tutti e in particolare dei cittadini”.
E poi sulla tabella di marcia del Piano assicura: “Siamo in linea con la tabella di marcia del Pnrr. I lavori per la loro costruzione cominceranno tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo. Le risorse ci sono per costruirle, mentre il vero problema sarà quello di trovare i fondi per il personale che ci dovrà lavorare dentro, risorse che non sono previste dal Pnrr. Ma con l'aiuto di tutti gli stakeholder faremo partire la nuova Sanità territoriale che insieme alla Sanità digitale sarà la vera rivoluzione del futuro Ssn”.
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