Il 2024 è stato un anno cruciale per la sanità italiana, caratterizzato da interventi legislativi, emergenze sanitarie globali e dibattiti accesi su temi di primaria importanza. Dalle liste d'attesa ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), passando per la riforma dell'accesso alle facoltà di medicina, il settore sanitario ha affrontato una molteplicità di sfide e trasformazioni. Ecco un riepilogo dei principali avvenimenti e dei loro impatti.
Il provvedimento più rilevante dell'anno è stato il Decreto Liste d'Attesa, con l'istituzione della Piattaforma Nazionale delle Liste d'Attesa, gestita da Agenas. Questa misura mira a migliorare la gestione delle agende sanitarie e a ridurre i tempi d'attesa, uno dei problemi più radicati del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Tuttavia, l'assenza di nuove risorse e difficoltà tecniche nell'implementazione hanno suscitato critiche da parte delle Regioni. Ad oggi, la piattaforma non è ancora operativa, sollevando dubbi sulla sua reale efficacia.
La revisione dei target per le Case della Comunità, fondamentali per potenziare la sanità territoriale, ha provocato un acceso dibattito. La scelta del Governo di puntare sulla qualità anziché sulla quantità ha sollevato preoccupazioni per un possibile indebolimento delle cure, soprattutto nelle aree periferiche. Nonostante il reintegro di 1,2 miliardi di euro inizialmente tagliati, le polemiche sul rispetto degli obiettivi del PNRR restano vive.
Dopo sette anni di attesa, il Decreto Tariffe ha aggiornato le prestazioni sanitarie incluse nei LEA. Tra le novità, nuove tariffe e prestazioni specialistiche ambulatoriali per garantire equità di accesso alle cure su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, la rimodulazione delle tariffe ha suscitato critiche, evidenziando il difficile equilibrio tra sostenibilità economica e ampliamento dei servizi.
Il 2024 ha visto l'approvazione di una riforma dell'accesso ai corsi di laurea in medicina, con l'eliminazione del test unico in favore di percorsi di orientamento nelle scuole superiori. L'obiettivo è affrontare la carenza di medici, ma i dubbi sulla reale efficacia della misura permangono.
Sul fronte della sicurezza, il Decreto Sicurezza per gli Operatori Sanitari è stato accolto positivamente, prevedendo presidi di sicurezza nei Pronto Soccorso e pene più severe per chi commette aggressioni contro il personale sanitario.
Le emergenze sanitarie globali, tra cui Dengue, virus Marburg, Mpox e una nuova malattia sconosciuta in Congo, hanno ribadito l'importanza di una rete epidemiologica solida e di una collaborazione internazionale. La sanità italiana ha dovuto affrontare anche difficoltà nella distribuzione del monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), risolte solo in corsa.
L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha completato una riforma strutturale con l'obiettivo di semplificare i processi decisionali e favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo. Inoltre, dopo 26 anni, è stata firmata una nuova convenzione tra il SSN e le farmacie, ampliando il ruolo di queste ultime nelle campagne vaccinali, diagnostiche e di telemedicina.
La manovra di bilancio ha stanziato 2,5 miliardi per il 2025, ma le risorse sono state giudicate insufficienti. Le critiche hanno portato a scioperi del personale sanitario e a proteste dell'industria farmaceutica per i limiti della spesa farmaceutica. Il Milleproroghe 2025, invece, ha posticipato molte misure e cancellato le multe ai no vax, alimentando ulteriori polemiche.