Di Vincenzo Petrosino - Salerno - Si sente parlare spesso di carenza di medici di medicina generale e Asl. Sindacati, politici e giornalisti che tuonano a più riprese.

La politica come al solito cavalca l'onda ed ecco la bella norma tappa buco che  consente ai medici di essere in servizio volontariamente fino a 72 anni.

Molto si parla del sistema sanità e della burocrazia, ma molti tacciono su altri aspetti che, dopo 41 anni di professione variegata, e tre anni di consulenza al Senato della Repubblica credo di poter esprimere. Tra l'altro ho già segnalato più volte i fatti alla Guardia di Finanza.

In realtà oggi il medico di medicina generale in una grande città, anzi facciamo una cosa parliamo di quello che conosco per conoscenza diretta e fatti dimostrabili... a Salerno esistono pochi studi di medici singoli di medicina generale, ad esempio come le vecchie drogherie e panetterie, e molti supermercati della medicina validi ma, diciamo, condizionati.

Magari sono efficienti e sotto certi aspetti sono in linea con la moderna sanità, però… immancabilmente colpisce l'aggregazione di studi medici concentrati a ridosso se non nello stesso palazzo dove si trova anche una farmacia.

Il problema che ne deriva è molto semplice. La gestione dei pazienti è un ping pong tra medici e farmacie. Quando un medico del gruppo va in pensione si muove una macchina che spesso non si vuole raccontare e si fa finta di non conoscere.

Nessun commerciante vorrebbe perdere 1.000 clienti, per cui si cercano sostituzioni che restino in zona e spesso  le migliaia di pazienti vengono passati ad altri con un sistema da verificare, non da chi scrive ma da chi dice sempre che la sanità è sotto controllo.

Tutto questo a cosa porta? Ovviamente a una distribuzione errata dei pazienti nell'ambito delle stesse  Asl e a pseudo carenze.  

A nessuno dei commercianti ovviamente conviene che il medico X isolato e lontano da quella farmacia acquisisca scelte che poi non portino vantaggi a quella farmacia.

Inutile nascondere l'evidenza perché basterebbe andare a fare qualche controllo mirato e il sistema para-regolare viene  fuori con una frequenza superiore al caso… si dice in medicina.

Cosa comporterà in alcuni centri questo pensionamento volontario a 72 anni? Anche ad accordi sottobanco... pur di mantenere il budget di pazienti nelle stesse "orbite".

Diciamoci la verità. Alcune farmacie sono proprietarie dei locali che i medici hanno in "affitto", in quale modo i rapporti sono regolati non sta a me sapere o indagaree, ma sarebbe auspicabile come ho sempre detto un controllo molto più stretto da parte delle stesse Asl e dello Stato che spesso… hanno tendenza più a colpire la voce fuori dal coro che il "Sistema”.

Morale della favola… la sanità è cosa complessa e non si risolve nulla se non si sradicano dalle fondamenta alcuni sistemi divenuti consuetudini.

Tra l'altro come ho sempre scritto la medicina in genere va innanzitutto umanizzata, i Pronto soccorso vanno umanizzati, le nuove leve e gli impiegati e tutti gli operatori vanno umanizzati con corsi ad hoc, altro che ecm .

Spesso le baruffe ai Ps oppure anche morti evitabili, sono dovute a mancanza di umanizzazione negli stessi Ps.

In passato e oggi mai dovevamo  considerare un ammalato un numero, quando ci troviamo improvvisamente di fronte ad una persona che ha un qualsiasi tipo di problema, si perde del tempo prezioso in quanto non esiste un contatto con il familiare che ne conosce lo stato di salute.  Non si sa quella persona in quali condizioni era un'ora fa. Insomma, anche il Ps deve accogliere innanzitutto un anamnesi da un familiare cosa che oggi sembra impossibile.

Troppe barriere tra il mondo esterno e la sanità in genere, troppi conflitti tra gli umani e i colleghi medici.

Il fascicolo sanitario e la carta tipo carta di credito che immediatamente  fornisce  informazioni  sulla persona, al momento rappresentano sogni non realizzati da decenni.

Ovvio che queste cose le può scrivere chi conosce il sistema, chi conosce i Ps, chi conosce la medicina in genere e chi ne ha le "scatole piene da 41 anni".

Cosa è cambiato e cosa cambierà ?

Poco secondo me perché le belle cose nascono dalle macerie non dalle ristrutturazioni.

La sanità è in vicoli ciechi a volte dai quali non riesce ad uscire, ecco le liste di attesa e i continui sotterfugi per scavalcarle.

Molti si rivolgono ai Ps? I Ps devono essere riorganizzati, umanizzati e implementati con molto personale capace, valido e rodato.

Essere in un Ps è stressante ,specialmente per chi non è pratico.

Non basta la laurea in medicina per essere un medico di Ps… ci vuole dedizione e anche esperienza sul campo.

Tra l'altro bisogna assolutamente incrementare quella che è l'assistenza domiciliare, creare in realtà un piccolo ospedale che si reca a casa dell'ammalato fragile e che consenta all'ammalato di restare  in un ambito familiare e di essere seguito per  mantenere e sostenere  le residue capacità.

Questo è un altro obiettivo, ma purtroppo nella mia città con quanti sforzi si facciano il problema di personale e mezzi è complesso. A casa di un ammalato fragile a volte è impossibile eseguire un esame audiometrico, un doppler o anche una semplice visita diabetologia, pneumologia o altra consulenza.

Nostalgia di quello che non ho visto realizzato?

No, fiducia nei giovani ma che dovrebbero essere posti al fianco dei vecchi… anche 72enni, perché per quanto si voglia dire e fare la medicina in fondo è un "mestiere" che come il calzolaio si impara cambiando le suole e guardando il vecchio maestro.

Chi ha imparato ad incollare male le suole lo farà per sempre e questo non va bene.

Inoltre, chi come me ha avuto la fortuna di fare anche ricerca, deve tirare le orecchie a molti perché la ricerca ha necessità di essere incentivata e supportata, altro che ecm , chi fa ricerca deve anche potersi confrontare ed evolversi… anche in ambito Asl.

Cosa vedo davanti? Troppe carte e burocrazia.

Cosa vedo dietro? Il Ps di Via Vernieri dove tutti ci conoscevamo e i tempi di reazione ad una problematica erano pressoché immediati.

E’ vero non esistevano i percorsi e neppure la tac, risonanza ed ecografia però…….conoscevamo tanta semeiotica, uscivamo dalle scuole di  Mancioni , Condorelli e  Zannini , Ho avuto quali maestri chirurgi che avevano operato durante la guerra , spesso con le sole mani e percussioni sapevamo capire immediatamente cosa stava accadendo……, pungevamo in fossa iliaca sinistra e se c’era sangue operavano subito….. oggi questo non esiste quasi più e anche questo è un problema...purtroppo ! 



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