Continua la rubrica “Le voci del doppiaggio italiano”, dopo Mirko Cannella e Renato Novara, oggi tocca intervistare Massimo Triggiani, la voce di Emmet Mattonowski di “The Lego Movie”, John Walker di “Falcon & Winter Soldier”, Star-Lord del nuovo videogioco Marvel “Guardiani della Galassia” e molti altri memorabili personaggi.

  • Presentati. “Ciao! Mi chiamo Massimo Triggiani, sono un attore e soprattutto un doppiatore.”

  • Hai frequentato un'accademia di doppiaggio o dei corsi di recitazione? Ci puoi raccontare di questa esperienza? “Mi sono formato a Bari studiando al teatro Abeliano mentre mi laureavo in scienze politiche, poi sono entrato in compagnia calcando da attore quel palco che ammiravo da spettatore. A Roma ho frequentato la Libera Accademia Dello Spettacolo con insegnanti quali Paolo Ferrari, Anna Mazzamauro, Giorgia Trasselli, Oreste Lionello ed Edoardo Vianello. L'esperienza in accademia, 5 giorni su sette, è stata davvero formativa, sia a livello professionale che emotivo. Sono nate delle belle amicizie, che durano ancora oggi. E proprio in accademia ho fatto il primo dei tanti provini che mi ha garantito la vittoria della serie di “Poste Italiane” (Daniele Luchetti aveva deciso di cercare i suoi protagonisti nelle varie scuole di teatro). Mi sono approcciato al doppiaggio dopo aver lavorato con il grande Alessandro Rossi ne “L’ispettore Coliandro”. Nel contempo ho frequentato un corso con l’immensa Mariapia Dimeo e da lì è iniziata la mia carriera nel mondo del doppiaggio.”

  • Prima di diventare un doppiatore professionista hai recitato in alcuni film e serie tv: raccontaci quello che hai fatto e spiegaci il motivo per il quale sei passato al doppiaggio. “Ho lavorato su “Crimini” diretto dai Manetti Bros, con i quali è nato un sodalizio che dura fino ad oggi (“L'arrivo di Wang”, “Paura 3D”, “L’ispettore Coliandro” e “Diabolik”), “Paolo VI” (con Gifuni e Catania), “La Squadra”, “Don Matteo” (con il mitico Terence Hill), Il commissario “Vivaldi” (con il grande Lando Buzzanca). Il passaggio al doppiaggio è stato graduale ed estremamente naturale. Incominciavo ad avere molta continuità, cosa che c'era molto meno con la presa diretta (è una tecnica di acquisizione del suono in contemporanea all'acquisizione del video, sia esso basato su apparecchiature elettroniche sia su pellicola), e poi, soprattutto, col doppiaggio potevi ricoprire ruoli pazzeschi in produzione pazzesche che erano decisamente lontane da quanto offerto da gran parte di questa presa diretta. Inoltre, nella presa diretta ti chiedono un'infinità di giorni di disponibilità, anche per pochissime pose, e c’è un preavviso di 48 h per la conferma. Purtroppo si tratta di realtà difficilmente conciliabili.”

  • Come sono state le tue prime volte nella sala di doppiaggio? “Le prime esperienze in sala sono state disastrose. Oltre alla recitazione ci sono un’infinità di elementi tecnici da considerare. Devi calibrarti e comprendere bene come funziona questo mestiere. Come accade con la presa diretta e con il teatro. Poi capisci e vai, non smettendo mai di imparare e mettendoti sempre in discussione.”

  • Tra i personaggi che hai doppiato, qual è quello a cui ti sei più affezionato? “Ci sono tanti personaggi a cui sono affezionato. Sicuramente Klaus, John Walker e Akira Fudo.”

  • Ti sei mai emozionato mentre doppiavi una scena? “Mi sono emozionato un’infinità di volte. Una delle scene che amo di più è quella del processo a John Walker.”

  • I fan di Assassin's Creed chiedono: “Com'è stato doppiare Alexios in “Assassin's Creed Odyssey”? Eri contento quando ti hanno scelto per questo ruolo?”. “Da fan di Assassin’s Creed, quando ho vinto il provino ero contentissimo. D'altronde non mi avevano detto che si trattava di Assassin’s Creed, il progetto era segretissimo. Ma mentre mi recavo al provino, il caso vuole che stessi ascoltando la colonna sonora di Assassin’s Creed 2.”