Dopo che Israele ha arrestato un membro di spicco della Jihad islamica palestinese (PIJ) in Cisgiordania, l'organizzazione paramilitare che ha sede a Gaza aveva minacciato di rispondere all'arresto lanciando attacchi missilistici contro Israele.

Yair Lapid, il premier israeliano attualmente in carica, ha risposto che Israele non avrebbe permesso alle "organizzazioni terroristiche di stabilire l'agenda. Chiunque agisca per danneggiare Israele sappia che sarà colpito. Le nostre forze di sicurezza agiranno contro i terroristi della Jihad islamica per rimuovere la minaccia nei confronti dei cittadini di Israele".

Così le forze di difesa israeliane hanno lanciato un attacco su Gaza cove - a loro dire - avrebbero colpito i siti collegati Jihad islamica, incluso il grattacielo Palestine Tower di Gaza City.

Quattro militanti della Jihad - tra cui il comandante Tayseer Jabari - sarebbero stati uccisi. Ma il bilancio dei morti è però aumentato, arrivando attualmente a 10, compresa una bambina di 5 anni, mentre sarebbero 55 le persone rimaste ferite. Inoltre, un portavoce dell'esercito israeliano ha dichiarato che secondo l'IDF sarebbero 15 i "militanti" uccisi.

Sul bombardamento israeliano a Gaza avvenuto nel pomeriggio odierno, il portavoce di Hamas Fawzi Barhoum ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"L'occupazione israeliana ha lanciato una nuova escalation violenta contro la Striscia di Gaza e ha commesso un nuovo crimine contro il popolo palestinese. Le fazioni della resistenza palestinese sono unite in questa battaglia e non rimarranno in silenzio. Confermiamo che la resistenza palestinese difenderà i palestinesi nella Striscia di Gaza con tutti i mezzi possibili".

Intorno alle 21 ora italiana, in molte città israeliane sono risuonate le sirene che annunciano il lancio di razzi che il sistema di difesa Iron Dome starebbe in gran parte intercettando. Ma quello che sta accadendo sembra l'inizio di una nuova escalation di violenza, che non riguarderà solo la Striscia di Gaza, con manifestazioni di protesta che iniziano a crearsi nelle principali città della Cisgiordania.

Ormai Israele, con il progressivo avvicinamento ai Paesi arabi e le nuove ennesime elezioni, ritiene di non aver più ostacoli nel mettere in atto ciò a cui aspira da sempre, la completa annessione della Cisgiordania.

Evidentemente per gli americani, paladini della democrazia e dei diritti, esistono due pesi e due misure in relazione al rispetto dei diritti umani... almeno tra ucraini e palestinesi. Così mentre ai confini dell'Europa Biden sostiene il popolo ucraino che lotta contro l'invasore russo, in Medio Oriente sostiene invece, da quasi 60 anni, gli interessi economici e militare dell'invasore, Israele, di quello che dovrebbe essere (o diventare) lo stato palestinese.