La dichiarazione di Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, sulla serie di attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza occupata della scorsa notte che hanno ucciso almeno 414 palestinesi, tra cui 174 bambini e bambine, e costrette al ricovero in ospedale oltre 550, segnando così la fine unilaterale della tregua con Hamas:

"Oggi è un giorno disperatamente buio per l’umanità. Israele ha ripreso sfacciatamente la sua devastante campagna di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, uccidendo nel sonno almeno 414 persone, tra cui almeno 100 bambini, e annientando nuovamente intere famiglie nel giro di poche ore. La popolazione della Striscia di Gaza – che a malapena aveva avuto la possibilità di ricostruire la sua vita e stava ancora subendo il trauma dei precedenti attacchi israeliani – si è risvegliata ancora una volta nell’incubo infernale di bombardamenti intensi.Il genocidio da parte di Israele e i suoi attacchi aerei illegali hanno già causato sofferenze umanitarie senza precedenti nella Striscia di Gaza. Oggi siamo tornati al punto di partenza. Dal 2 marzo Israele ha reimposto un assedio totale, bloccando l’ingresso di tutti gli aiuti umanitari, delle medicine e di prodotti come carburante e cibo, in palese violazione del diritto internazionale. Israele ha anche interrotto la fornitura di elettricità all’impianto principale di desalinizzazione ancora operativo. Oggi, l’esercito israeliano ha nuovamente iniziato a emettere ordini di ‘evacuazione’ su vasta scala, sfollando le persone palestinesi.I ricercatori di Amnesty International hanno parlato con il personale medico che lavora in tre ospedali di Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza, che ha riferito scene di orrore indicibile fin dalle prime ore del mattino. Al-Shifa, una volta il complesso medico più grande della Striscia di Gaza e ora in gran parte distrutto dai precedenti raid militari israeliani, aveva solo tre letti disponibili per accogliere le persone ferite.L’ospedale arabo battista Al-Ahli di Gaza City – l’unico dotato di un’unità di terapia intensiva funzionante – è stato costretto a curare nei corridoi e nel cortile interno alcune delle 80 persone ferite che aveva ricevuto. L’ospedale indonesiano è l’unico nella provincia di Gaza Nord a funzionare, seppure a fatica, in quanto è ancora in fase di ricostruzione dopo la precedente campagna militare di Israele.La quasi totale distruzione del sistema sanitario nella Striscia di Gaza, in particolare nella parte settentrionale, nonché la disperata carenza di attrezzature e forniture mediche, aggravata dall’assedio illegale imposto da Israele, equivalgono di fatto a una condanna a morte per molte persone con ferite gravi e malattie, comprese quelle che, in condizioni normali, sarebbero facilmente curabili. Nel frattempo, le autorità israeliane continuano a imporre restrizioni estremamente rigide sulle evacuazioni mediche fuori dalla Striscia di Gaza.La ripresa degli attacchi da parte di Israele mette a rischio anche la vita dei 24 ostaggi israeliani che si ritiene siano ancora in vita. È un colpo crudele per gli ostaggi israeliani e per le persone palestinesi detenute arbitrariamente, così come per le rispettive famiglie. Ricordiamo a tutte le parti coinvolte che gli ostaggi civili e le persone palestinesi detenute arbitrariamente devono tornare in libertà.Il mondo non può restare a guardare mentre Israele continua a infliggere livelli spaventosi di morte e sofferenza alle persone palestinesi della Striscia di Gaza. Esortiamo tutti gli stati a rispettare i loro obblighi di prevenire e punire il genocidio e di garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario, facendo pressione su Israele affinché ponga fine ai suoi attacchi e consenta l’ingresso incondizionato e senza ostacoli degli aiuti umanitari.Gli stati devono unirsi e chiedere l’immediata ripresa di un cessate il fuoco duraturo, la fine del genocidio di Israele contro le persone palestinesi a Gaza e lo smantellamento del suo sistema di apartheid e dell’occupazione illegale del Territorio palestinese".


Dichiarazione della Direttrice generale dell'UNICEF Catherine Russell:

"I resoconti e le immagini che emergono dalla Striscia di Gaza in seguito agli attacchi di oggi sono più che terribili. Secondo le notizie, centinaia di persone sono state uccise, tra cui più di 130 bambini, il che rappresenta il più alto numero di bambini morti in un solo giorno nell'ultimo anno.Alcuni degli attacchi hanno colpito rifugi di fortuna con bambini e famiglie che dormivano, ricordando ancora una volta che a Gaza nessun luogo è sicuro.Gli ultimi attacchi arrivano mentre gli aiuti salvavita rimangono bloccati all'ingresso di Gaza, aggravando i rischi per i bambini. Sono passati sedici giorni da quando l'ultimo camion che trasportava aiuti umanitari è entrato a Gaza. Inoltre, è stata tagliata l'elettricità al principale impianto di desalinizzazione, riducendo significativamente la quantità di acqua potabile.Oggi, il milione di bambini di Gaza - che hanno sopportato più di 15 mesi di guerra - è ripiombato in un mondo di paura e morte. Gli attacchi e la violenza devono cessare - ora.Esortiamo tutte le parti a ripristinare immediatamente il cessate il fuoco e chiediamo ai Paesi che hanno influenza di usare la loro voce per garantire che la situazione non si deteriori ulteriormente. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato da tutte le parti, consentendo l'immediata fornitura di aiuti umanitari, la protezione dei civili e il rilascio di tutti gli ostaggi".

Amnesty denuncia... l'UNICEF esorta... e chi dovrebbe agire, come l'Unione europea, che cosa fa? Rilascia questa ALLUCINANTE dichiarazione della commissaria agli Esteri, Kaja Kallas

"L'UE deplora la rottura del cessate il fuoco a Gaza e la morte di civili, compresi bambini, negli attacchi aerei israeliani.L'UE chiede a Israele di porre fine alle sue operazioni militari e ribadisce il suo appello ad Hamas affinché rilasci immediatamente tutti gli ostaggi. Esorta Israele a dar prova di moderazione e a riprendere l'ingresso senza ostacoli di aiuti umanitari ed elettricità a Gaza.Invitiamo tutte le parti a rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario.L'UE ritiene che la ripresa dei negoziati sia l'unica via d'uscita. Palestinesi e israeliani hanno sofferto immensamente nell'ultimo anno e mezzo. È tempo di spezzare il ciclo di violenza. La stabilità è un prerequisito per una rapida ricostruzione.Il valico di Rafah è chiuso fino a nuovo avviso. Nella situazione attuale, la missione EUBAM Rafah dell'UE non sta dispiegando personale presso il RCP, ma rimane nella regione in attesa di ulteriori sviluppi".

La RIDICOLA signora Kallas, perfetta rappresentante dello stato di decomposizione ed evaporazione dei valori fondanti dell'Unione europea, è la stessa che fino a poche ore prima aveva promesso di fare carte false per "raccattare" 40 miliardi di euro in armamenti da consegnare all'Ucraina, mentre se ne infischia se gli ebrei israeliani si divertono a massacrare civili palestinesi inermi, bambini compresi, non annunciando l'avvio di procedure per la rottura di qualsiasi relazione diplomatica con lo Stato ebraico e l'imposizione nei suoi confronti di pesantissime sanzioni.

Inutile dire che la posizione del governo (post) fascista di Giorgia Meloni è, se possibile, ancor più menefreghista... ma è spiegabile, visto che Netanyahu e gli altri delinquenti che lo supportano sono dei nazifascisti veri... dei camerati.



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