Di Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - SALERNO -

Il problema delle emissioni nocive dell'ex Ilva non deve essere contrastato aumentando le risorse per le cure dei cittadini, ma intervenendo sulle fonti inquinanti.

E' questo, in sintesi, il pensiero del presidente dell'Ordine dei Medici di Taranto, Cosimo Nume, il quale sostiene di aver "riascoltato" tra le reazioni alla sentenza del Tar che impone ad ArcelorMittal di chiudere entro 60 giorni l'area a caldo dello stabilimento siderurgico, la "proposta di rendere disponibili - spiega - ulteriori risorse economiche per affrontare l'emergenza sanitaria connessa all'impatto delle emissioni inquinanti, cui sembrerebbe sottendere tuttora un'ottica eminentemente risarcitoria per i danni alla salute". Secondo il presidente dell'Ordine dei Medici, "un danno alla salute non deve essere compensato quanto piuttosto prevenuto, adottando tutte le misure che il principio di precauzione impone a qualunque attività antropica che presenti rischi per l'integrità psicofisica dei cittadini". Nume chiede "che si abbia cura in primo luogo di attivare, predisporre e rendere operative, da parte di quanti ne hanno responsabilità a qualunque livello, tutte le procedure che escludano per il futuro altro nocumento ai lavoratori e ai cittadini di Taranto". Tutto il resto, conclude, "non è neppure politica, arte antica e nobile, ma molto più probabilmente una pervicace miopia con cui si guarda al complesso problema senza alcuna capacità di trovarne le soluzioni".

Prevenire in medicina significa spesso "prevenzione primaria", di cui qualcuno forse ha dimenticato il significato. 

Scoppia per l'ennesima volta  il problema decennale  Ilva.

A fare da detonatore una nuova sentenza del Tar di Lecce che, respinti i ricorsi di Arcelor Mittal e della vecchia società in amministrazione straordinaria , impone di fermare le attività più inquinanti degli stabilimenti di Taranto, al massimo entro due mesi. 

Secondo Confindustria  bisogna "evitare lo spegnimento del ciclo integrale a caldo dell'ex Ilva".

Sembra che al solito i politici, gli industriale e i sindacati , pensano solo ai soldi al Pil e al progresso e mai alla salute.  Anzi a sentire molti di loro in tante vicende quali tav, tap, aeroporti, petrolchimico, perforazioni sarebbero solo " gli ambientalisti a parlare " . 

Il problema è che quando si ammalano , chiedono il  perchè ai medici, piangono, vogliono vivere ! 

Purtroppo la nostra terra non riesce e non riuscirà più a mettere una toppa, a reagire alle numerose imbecillità umane dell'ultimo secolo.

L'economia, il progresso e la politica economica mondiale deve essere riprogrammata con " idee e tecnologie nuove " . Al di là di questo esiste solo un baratro, nulla di più.

Oggi, con le evidenze scientifiche che dimostrano oltre ogni dubbio che alcune sostanze inquinanti in atmosfera sono dannose per la salute, a Taranto "qualsiasi" ulteriore studio in loco o indagine o centralina o tavolo tecnico è inutile.

Ho detto questo nel 2014, quando mi insospettirono i dati delle esenzioni dal ticket delle 9 patologie che richiedemmo  al Senato, con le firme di un certo numero di  parlamentari 5 Stelle.

Ancora di  più adesso, sia le nostre ricerche sugli inquinanti e il cancro, sia la conosciuta e nota bibliografia mondiale mi inducono a dire che non esistano dubbi.

Solo di poche ore fa è il riconoscimento del nesso, da parte di Iss e Procura, tra alcune patologie, tra le quali malformazione e cancro,  l'azione di inquinanti e le cose che accadono nella  cosiddetta terra dei fuochi.

Vivere dove esiste una tale criticità non può e non potrà mai "fare bene". L'organismo umano vive nell'ambiente che lo circonda e con esso reagisce. Oggi esiste una malattia ambiente nel mondo che va curato. Forse non esistono  molte patologie disgiunte dall'ambiente in cui viviamo.

Mi fermo qui, in quanto ritengo da ricercatore e medico di non dovere dire altro.

Ribadisco un concetto che deve essere chiaro a tutti: Asl o Arpa Puglia o altri non possono dire che tutto va bene... devono prendere atto di cosa la scienza e gli scienziati dicono e non il contrario.

Ilva, Sarroch, Tdf, il petrolchimico di Augusta, le varie ferriere, la Basilicata, i vari aeroporti, ecc. ecc. sono delle bombe ecologiche serissime che si sommano ad altre, come ad esempio, quelle legate alla mobilità.

Inutile andare in giro per il mondo a siglare protocolli per l'ambiente quando non siamo in grado di tutelare il minimo indispensabile in Italia.  

Ancora più inutile è gridare al progresso green quando siamo ancora qui a discutere di opere che non possono più esistere.

Quale sarà l’orientamento scientifico medico del costituendo Ministero della transazione  Ecologica e quindi del Fisico Ministro Cigolani ?  

Ritengo la mia posizione, dal punto di vista scientifico, abbastanza equilibrata e simile a tante altre nel mondo della ricerca.

Sembra che tutti siano d'accordo sul fatto che l'inquinamento, specialmente di questo tipo, non faccia bene, ma... pochi sono in grado di gestire e risolvere al meglio le criticità ad esso collegate.

Smettiamola di far gestire le cose serie a chi non dovrebbe neppure mettere il... "di dietro" sulla sedia  e "le gambe"  sotto ai tavoli dove  si discutono  soluzioni ai problemi. 

The earth and the environment in which we live is like a timeshare property, so we have a moral obligation to leave it clean – after “using” it – for the future generations.  Vincenzo Petrosino et al.  Cancer&Science U.S.A. 2019  

Qui si può ascoltare il mio intervento a favore dei bimbi di Taranto e di tutti i luoghi con criticità ambientali.


Qui è possibile prendere visione del problema TDF (in realtà si tratta spesso di stessi inquinanti) e delle ricerche effettuate: