Il presidente americano punta il dito contro il Cremlino dopo l'ultimo attacco aereo russo sull'Ucraina. Critiche anche a Zelensky: "Parla troppo, e male".

Dure le parole di Donald Trump dopo l'ennesimo attacco aereo, il terzo consecutivo portato da Mosca utilizzando droni e missili, che anche questa notte ha colpito Kiev e numerose città ucraine. Il presidente degli Stati Uniti ha definito Vladimir Putin "completamente impazzito", ma senza dimenticare di criticare anche l'atteggiamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Non mi piace, ed è meglio che finisca", ha scritto su Truth Social, dove però ha nuovamente ventilato sanzioni contro Mosca.

 Nella notte tra domenica e lunedì, la Russia ha colpito l'Ucraina con almeno 355 droni e 9 missili da crociera, secondo l'aeronautica militare ucraina. Si tratta del più grande attacco aereo registrato finora nel conflitto. Le esplosioni hanno scosso diverse città per ore, con civili costretti a rifugiarsi nei sotterranei. Almeno 12 persone, tra cui tre bambini, sono morte nella regione settentrionale di Zhytomyr.

Danni importanti sono stati segnalati anche nella regione di Odessa e nell'Ucraina occidentale. Tra i feriti, un ragazzo di 14 anni. Secondo le autorità locali, diversi edifici residenziali e impianti industriali sono stati colpiti.

Nella sua dichiarazione social, Trump ha affermato:

"Ho sempre detto che Putin vuole tutta l'Ucraina, non solo una parte. E se così fosse, ciò porterebbe alla caduta della Russia!" Trump ha poi aggiunto che sta considerando nuove sanzioni contro la Russia e che è "profondamente preoccupato" per l'escalation in corso. Ha anche chiesto un'accelerazione nei negoziati di pace, benché le sue critiche a Zelensky appaiano in netto contrasto con l'attuale politica estera americana.

A sua volta, Zelensky ha pubblicato un messaggio su X sottolineando che "il mondo sembra preferire parlare con Putin piuttosto che fermarlo". Il presidente ucraino ha ribadito che solo la forza può contenere la Russia e ha chiesto alla comunità internazionale di imporre nuove sanzioni contro il Cremlino.

La replica di Mosca non si è fatta attendere. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha evitato lo scontro, attribuendo le parole di Trump a un "sovraccarico emotivo", ringraziando gli Stati Uniti e lo stesso Trump per il contributo passato nel facilitare il dialogo.

Nel frattempo, le forze russe avanzano nell'Ucraina orientale, in particolare lungo i fronti chiave nel Donbass. Entrambi gli schieramenti usano massicciamente droni, mentre la guerra ha ormai superato i tre anni di durata. Nessuna delle due parti sembra intenzionata a fare un passo indietro.

La Russia continua a definire l'invasione una "operazione militare speciale" volta a proteggere i suoi confini da un'ipotetica aggressione NATO, mentre Kiev – appoggiata da gran parte della comunità internazionale – parla di "guerra di aggressione ingiustificata".