Ecco che ci troviamo a dover raccontare la storia di un uomo, Davide Romano, che ha preso a cuore una missione tanto audace quanto necessaria: costruire ponti nel dialogo ecumenico, in particolare con l'Ortodossia. Non è un’impresa da poco, specie in un tempo in cui le divisioni sembrano amplificarsi.

Ma Davide non si lascia intimorire. Anzi, è proprio in questo mare di sfide che affonda le sue radici. Recentemente, un'importante missiva gli è giunta da parte del Metropolita Polykarpos, Arcivescovo Ortodosso d'Italia. La lettera, con toni affettuosi e paternalistici, reca la benedizione di Sua Santità Bartolomeo, un gesto carico di significato.

Questo non è un semplice saluto, ma un riconoscimento del suo impegno e della sua vocazione a diventare un vero e proprio ponte tra le due tradizioni cristiane. “Coltivare come cattolico romano questo amore speciale per l'Ortodossia divenendo ponte in questo modo tra le due tradizioni.”

È questo l’invito che Davide riceve, un compito che richiede tanto coraggio quanto passione. Ma cosa significa davvero essere un ponte? Significa ascoltare, comprendere e, soprattutto, rispettare le peculiarità di entrambe le tradizioni, senza mai cedere alla tentazione di una semplificazione pericolosa. Il dialogo ecumenico non è un affare da prendere alla leggera. Esige studio, pazienza e un’innata curiosità verso l’altro.

Davide, consapevole di ciò, ha deciso di intraprendere un percorso di crescita personale e spirituale. Il Metropolita gli consiglia di dedicarsi alla “Preghiera del Cuore”, una pratica antica che invita a una meditazione profonda e a un incontro intimo con Dio. Questo richiamo alla spiritualità è un passo fondamentale: solo chi è in grado di alzare lo sguardo verso l'alto potrà aspirare a connettere i due mondi.

La vita di Davide non è solo un cammino personale; è un esempio di come le differenze possano diventare opportunità. In un contesto in cui la divisione pare inevitabile, lui si pone come un eroe silenzioso, pronto a costruire relazioni, a partecipare a incontri e a dialogare con chi porta nel cuore la tradizione ortodossa. Il suo impegno è una vera e propria risposta a una chiamata: quella di abbattere le barriere e promuovere l’unità.

E così, mentre molti si chiudono nelle loro convinzioni, Davide Romano è lì, con il suo spirito aperto e il suo amore per la fede, a tessere una rete di dialogo e comprensione. La sua è una missione che richiede di scalare montagne, combattere nel “stadio” della vita e, alla fine, ricevere la corona della riconciliazione e dell’unità.

Con la benedizione di chi lo guida e la determinazione di chi sa di avere un compito importante, Davide si fa portavoce di un messaggio semplice e potente: l’amore per Dio può superare qualsiasi confine, e il dialogo è la strada migliore per arrivare a una comprensione reciproca. In un mondo in cui le voci spesso si alzano in conflitto,

Davide si erge, fiero e determinato, come un faro di speranza, pronto a illuminare il cammino verso un futuro di unità tra cattolici e ortodossi. (M.V.)

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