"La guerra di Israele contro Gaza è la guerra in cui sono morti più giornalisti negli ultimi decenni, la maggior parte dei quali hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro, cioè si ostinavano a garantire il diritto di chiunque a sapere che cosa sta succedendo in quella parte di mondo, mentre ai giornalisti stranieri è negata la possibilità di accedere ai luoghi del conflitto".
Lo ha ricordato la Presidente della Giuria del Premio Terzani, Angela Terzani Staude.
"Mai, nella storia, – si legge nella motivazione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani giunto alla XXI edizione – il tributo pagato dal giornalismo è stato così pesante, in flagrante violazione del diritto umanitario e della libertà di stampa".
A oggi, dal 7 ottobre 2023, sono 212, tra donne e uomini, i giornalisti morti per mano di Israele, più di quelli morti durante le due guerre mondiali, più di quelli morti nelle guerre di Corea, Vietnam, Jugoslavia e Afghanistan.
Ritireranno il premio, assegnato alla memoria, Wael al-Dahdouh e Safwat al-Kahlout, due giornalisti dell'emittente televisiva Al Jazeera che sabato 10 maggio saranno a Udine, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
Con questa decisione, la Giuria ha deciso di rendere onore a chi ha pagato con la vita il diritto/dovere di informare. Ciò che sappiamo di quello che accade a Gaza lo si deve al loro coraggio: senza la loro testimonianza, e la loro denuncia, oggi non avremmo chiare le proporzioni della tragedia di una popolazione ridotta allo stremo da mesi e mesi di bombardamenti indiscriminati e dal blocco degli aiuti umanitari, in una guerra di sterminio e distruzione.
Il genocidio in atto a Gaza e nei Territori Occupati è orchestrato da un governo criminale, guidato da un delinquente di prim'ordine che risponde al nome di Benjamin Netanyahu, supportato da due fanatici, non meno delinquenti, che rispondono al nome di Smotrich e Ben Gvir. Ma non bisogna dimenticare che questi personaggi hanno il consenso di una fetta significativa degli elettori dello Stato ebraico, le cui istituzioni approvano e sostengono la distruzione delle città palestinesi in Cisgiordania e l'assedio a Gaza. Va ricordato inoltre che la maggior parte di coloro che in Israele manifestano contro Netanyahu, manifestano per una soluzione che porti al rilascio dei prigionieri detenuti nella Striscia, ma non certo contro il genocidio in atto. Per questo, lo Stato ebraico di Israele è uno Stato canaglia.
E può esserlo solo perché è supportato da complici come Meloni, Macron, Scholz, Starmer, von der Leyen, Trump... gli stessi che si dicono scandalizzati se i russi ammazzano 12 civili ucraini, ma che ritengono normale e dovuto che Israele possa sterminare decine di migliaia di palestinesi, per gran parte civili, per gran parte donne e bambini.
Quei complici non dicono e non fanno niente per impedire questo genocidio. Se non sarà un tribunale a definirli criminali, sarà sicuramente la storia a farlo.