"La Fondazione Giulia Cecchettin è un’iniziativa, nata dalla volontà di Gino, Elena e Davide per onorare la memoria di Giulia, figlia e sorella, e trasformare il dolore in un’opportunità per la società.
Con un forte impegno verso l’inclusione e la lotta contro la violenza di genere, la Fondazione si basa su valori fondamentali come integrità, onestà e rispetto dei diritti umani. Attraverso campagne di sensibilizzazione e progetti innovativi, mira a promuovere un cambiamento sociale e culturale, creando un ambiente in cui ogni individuo possa sentirsi al sicuro e valorizzato. Il loro lavoro è essenziale per costruire una comunità più giusta e solidale".

Quelli sopra riportati sono i principi alla base della Fondazione Giulia Cecchettin, presentata alla Camera lunedì 18 novembre, nella Sala della Regina di Montecitorio. Ha partecipato con un videomessaggio anche il ministro dell'Istruzione e del (de)Merito, il leghista Giuseppe Valditara che, durante il suo intervento, ha detto:

"La visione ideologica delle pari opportunità è quella che vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato, quella concreta è ispirata ai valori della Costituzione".

Non soddisfatto ha poi voluto aggiungere:

"Deve essere chiara a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. Occorre non far finta di non vedere che l'incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale".

Evidentemente non sapendo a chi si stesse rivolgendo e di cosa trattasse l'evento, non essendosi preparato, il ministro Valditara ha tirato fuori dal cesto la cosiddetta aria di baule e ha ripetuto le frescacce della propaganda leghista pensando di dire qualcosa di ormai acquisito e condiviso dall'elettorato, dimenticandosi che non si stava rivolgendo a una platea di bevitori di birra e ruttatori, addobbati con pellame ed elmi bicornuti.

Garbato e signorile è stato il commento di Gino Cecchettin, padre di Giulia:

"Le parole del ministro Valditara? Diciamo che ci sono dei valori condivisi e altri sui quali dovremo confrontarci... ecco".

Su Instagram, invece, la sorella Elena è stata - come dire... - meno diplomatica: "Oltre al depliant proposto (che già qua non commentiamo) cos'ha fatto in quest'anno il governo? Perché devono essere sempre le famiglie delle vittime a raccogliere le forze e a creare qualcosa di buono per il futuro? Dico solo che forse, se invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e 'per bene', si ascoltasse, non continuerebbero a morire centinaia di donne nel nostro Paese ogni anno". 

Anche le opposizioni non hanno mancato di commentare l'accaduto. Così lo ha riassunto Riccardo Magi di Più Europa

"Secondo il ministro dell’Istruzione Valditara l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche all’immigrazione illegale. La sua affermazione è smentita da ogni statistica, i dati diffusi dal Ministero dell’Interno parlano chiaro: oltre l’80% dei femminicidi in Italia è commesso da cittadini italiani.Valditara si vergogni: la sua è solo una spudorata strumentalizzazione razzista, fatta peraltro in occasione della presentazione della Fondazione dedicata a Giulia Cecchettin. Pensavamo che sabato con Delmastro avessimo raggiunto il punto più basso. E invece oggi è arrivato il Ministro dell’Istruzione spacciatore di fake news.Le parole del ministro Valditara sono semplicemente indecenti. Prima ha negato l'esistenza del patriarcato. Poi, non contento, ha legato i tragici episodi di violenza contro le donne alla "devianza" delle persone migranti. Come se dipendesse da un fatto etnico o razziale.Potremmo fermarci qui. Ma la cosa doppiamente grave è che Valditara ha rilasciato queste dichiarazioni durante la presentazione della fondazione dedicata a Giulia Cecchettin, uccisa da un cittadino italiano. Come italiano, nel nostro Paese, è l'80% degli autori di femminicidi.Ministro, la aspettiamo in Aula. Venga a spiegarci le sue affermazioni. Venga a dirci che fine ha fatto il suo progetto per l'educazione sesso-affettiva nelle scuole. E chieda scusa".

E secondo voi un ministro leghista di un governo (post) fascista presieduto da una (post) camerata come Giorgia Meloni... può esser capace di scusarsi, oltre che di vergognarsi? Ammesso che qualcuno sia stato in grado di fargli capire le st...upidaggini da lui dette!