Monica Perna, imprenditrice italiana a Dubai e volontaria ad Expo, racconta l’iniziativa e la sua esperienza di donna expat negli Emirati Arabi
Ha avuto luogo nella giornata di ieri, 8 marzo, presso l’Expo Sports Arena di Expo 2020 Dubai la celebrazione della ricorrenza della Giornata Internazionale della Donna. Un momento entusiasmante, che ha visto oltre 3.500 persone far parte di un maestoso "murale umano" con i volontari, in prima linea, impegnati a celebrare le icone e i promotori dello sport femminile all'Expo. Foto, striscioni, bandiere e la presenza fisica dei volontari e di tanti aderenti all’iniziativa, si sono fusi insieme in un immenso “murales vivente” per creare una coreografia straordinaria e una bellissima immagine dell'occasione destinata a testimoniare nel tempo l'impegno di Expo verso il tema della parità di genere.
Tra i volontari presenti all’evento, abbiamo incontrato l’imprenditrice italiana Monica Perna, English Coach e CEO della Auge International Consulting fondata proprio a Dubai, impresa pioniera delle più recenti tecnologie del Metaverso applicate all’Education. La giovane imprenditrice originaria di Seveso, in provincia di Monza e Brianza, è presente ad Expo Dubai nelle vesti di Country Team Member e, dal 23 gennaio scorso, dà il suo contributo gratuito al management degli spazi che ospitano la Repubblica di San Marino.
Proprio a Monica Perna, abbiamo chiesto di raccontarci come vive il suo ruolo di imprenditrice donna, expat in un Paese a cultura araba.
“Come donna, come italiana e come imprenditrice - afferma Monica Perna - non mi sono mai sentitaoggetto di discriminazione, al contrario, ho sempre svolto il mio lavoro con determinazione e libertà di azione, sia in Italia che qui a Dubai. Dubai è una comunità multietnica e multiculturale dove discriminazioni o estremismi sarebbero solo da ostacolo al progetto espansivo di Mohammed bin Rashid Al Maktoum, emiro di Dubai e Primo Ministro degli UAE, che ha fondato le sue politiche su otto principi tra cui quello di una autentica “apertura e tolleranza” del Paese. Negli Emirati Arabi semmai, esiste una forma di attenzione alla donna che si manifesta in gesti di premura e di galanteria che, personalmente, apprezzo. Al di là di libere scelte religiose, le donne emiratine hanno le stesse libertà delle occidentali e ricoprono ruoli autorevoli al pari degli uomini. Il progetto Expo è un esempio perfetto di questa parità: è gestito da una donna, una giovane imprenditrice araba, Reem Ebrahim Al-Hashimi che ha il ruolo apicale di Ministro di Stato degli Emirati per la Cooperazione Internazionale e Amministratore Delegato di Expo 2020”.
Nel mondo del lavoro e delle imprese ritieni riconosciuto oggi il ruolo paritario delle donne?
A livello globale - conclude la Perna che nella sua impresa impiega per ben l’80% giovani donne di diverse nazionalità che, oltre ad essere collaboratrici di valore sono anche mogli e mamme - sul tema della parità di genere c’è ancora tanta strada da fare ed è innegabile che molte donne ancora oggi, nel 2022, non abbiamo il diritto né la possibilità di esprimere il proprio valore. Bisogna comprendere che il contributo di idee e di metodi al femminile è una ricchezza di cui ogni società deve potersi avvantaggiare. Il compito nostro e di eventi come questo è quello appunto di mantenere i riflettori sempre accesi su un tema che non può passare in secondo piano e che anzi merita di essere al centro di politiche che sappiano valorizzare diversità e talenti per generare benessere e ricchezza veri e duraturi”.