Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, in una intervista rilasciata lunedì - in videoconferenza - al quotidiano francese Le Parisien ha dichiarato apertamente che l'Ucraina non dispone attualmente della forza necessaria per liberare la Crimea e parte del Donbass, territori ad oggi occupati dalla Russia.

Lo scorso novembre, Zelensky aveva detto che l'Ucraina non era in grado di permettersi di perdere decine di migliaia di vite nel tentativo di liberare la Crimea, obiettivo che, anche in quel caso, avrebbe potuto essere raggiunto attraverso mezzi diplomatici.

Questa nuova ammissione del presidente ucraino è arrivata in risposta ad una domanda di un giornalista sulla possibilità che Kiev rinunci "temporaneamente" alla Crimea e al Donbass. Zelensky ha ricordato l'impossibilità di cedere legalmente tali territori, perché è la stessa Costituzione ucraina ad impedirlo. Tuttavia, ha ammesso che, sul piano pratico, il controllo effettivo di queste regioni è attualmente in mano a Mosca:

"Di fatto, questi territori sono ora controllati dai russi. Non abbiamo la forza per riconquistarli. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica della comunità internazionale per costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative".

Per Zelensky, pertanto, adesso è cruciale che Stati Uniti ed Europa si dimostrino forti nel convincere Putin a negoziare. Secondo il presidente, la diplomazia è l'unico modo per mettere fine al conflitto senza compromettere l'integrità territoriale dell'Ucraina.

"La diplomazia - ha detto il presidente ucraino - non significa consolidare la sua [riferita a Putin, ndr] occupazione come qualcosa di legale. È un modo per porre fine a questa guerra, diplomaticamente. E qui abbiamo bisogno della forza di USA ed Europa per costringere Putin a porre fine alla guerra per via diplomatica".Zelenskyy ha comunque ribadito che non ci saranno compromessi sulla sovranità dei territori occupati.

Ognuno interpreti come meglio crede  tali dichiarazioni, ma senza dimenticare però le affermazioni tranchant con cui lo stesso presidente ucraino e i rappresentanti di Stati Uniti, Ue e Nato facevano in relazione alla possibilità che il conflitto in atto potesse terminare solo con la sconfitta della Russia, insultando chiunque avanzasse la necessità di riprendere con qualunque mezzo la via diplomatica.