A un mese esatto dal referendum dell'8 e 9 giugno, la CGIL ha lanciato un weekend di mobilitazione straordinaria per promuovere la partecipazione al voto sui quesiti che riguardano il lavoro e la cittadinanza. Una sfida cruciale che il sindacato affronta non solo nelle sedi istituzionali, ma soprattutto nei luoghi della quotidianità, dove le persone vivono, si incontrano e discutono.

Sono già centinaia le iniziative organizzate in tutta Italia: banchetti informativi, gazebo, assemblee pubbliche e momenti di confronto popoleranno piazze, mercati, centri commerciali, parchi e tutti quegli spazi che, nei fine settimana, si riempiono di vita. L'obiettivo è uno solo: parlare con quanta più gente possibile, spiegare cosa si vota, perché è importante partecipare e quali saranno le ricadute concrete sulle condizioni di lavoro e sui diritti civili.

In prima linea c'è il segretario generale Maurizio Landini, che non si sta risparmiando. Dopo una lunga giornata in Liguria, ieri 9 maggio, oggi 10 maggio è partito per un tour in Piemonte. In mattinata ha fatto tappa ad Alba e Bra, mentre nel pomeriggio è atteso ad Asti, Alessandria e Volpedo. Un'agenda serrata, segno dell'urgenza e della determinazione con cui il sindacato intende affrontare le settimane che precedono il voto.

La strategia è chiara: uscire dalle sedi, dalle dinamiche chiuse e autoreferenziali, e tornare tra la gente, per spiegare, discutere, ascoltare. Non ci sono scorciatoie né illusioni: senza un coinvolgimento diretto dei cittadini, senza una partecipazione consapevole, il rischio dell'astensione è concreto. E in un momento in cui diritti e tutele sono messi in discussione, l'indifferenza è un lusso che non ci si può permettere.

Il referendum di giugno, al netto della scarsa attenzione mediatica e del silenzio istituzionale, è una chiamata in causa diretta per chi crede ancora che il lavoro debba essere dignitoso, sicuro, stabile, e che la cittadinanza non possa essere un privilegio ma un diritto garantito.

Un diritto, che i (post) fascisti al governo - quelli che alcuni continuano impropriamente a chiamare conservatori - fanno di tutto per contrastare. Stamattina, ha denunciato il deputato di AVS Nicola Fratoianni, le forze dell'ordine hanno identificato alcuni volontari della CGIL "rei" di fare volantinaggio per i referendum del 8 e 9 giugno prossimo nei pressi di un ipermercato in via Casilina, a Roma."Non è il primo caso, purtroppo - ha detto Fratoianni -. Sono settimane che ci arrivano segnalazioni di identificazioni, con la scusa di mancate autorizzazioni che non esistono. Non penso sia l'eccessivo zelo di qualche poliziotto o carabiniere a determinare quelli che sembrano veri e propri atti intimidatori. E d'altra parte, se uno legge le dichiarazioni di La Russa, che è in questo momento la seconda carica dello Stato e che invita a disertare il voto sul referendum, capisce bene che a destra hanno paura dei referendum e vogliono evitare il più possibile che se ne parli".

A proposito del (post) camerata Ignazio Benito Maria, che la (post) camerata Giorgia Meloni ha voluto che ricoprisse la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato, riguardo ai referendum, ha dichiarato:

"Farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa l'8 e 9 giugno".

Un parlamentare che inviti all'astensione è grave. Che lo faccia il presidente del Senato  è semplicemente allucinante, perché una tale dichiarazione non è una provocazione, ma un disonore per le istituzioni che rappresenta.

"È gravissimo che la destra continui a incoraggiare l'astensione al referendum - ha di chiarato la dem Elly Schlein - ed è davvero indegno che lo faccia la seconda carica dello Stato. Le parole di Ignazio La Russa sono gravi anche perché tradiscono uno dei principi costituzionali che fissano il voto come un dovere civico. Ma di questi principi, dei diritti e del lavoro l'estrema destra al governo ha dimostrato ampiamente di non curarsi.La migliore risposta possibile di fronte a questa deriva è andare, tutte e tutti, a votare l'8 e 9 giugno per contrastare la precarietà e per la cittadinanza".
 
Facciamogliela vedere!