Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una tregua temporanea nel conflitto in Ucraina in occasione delle celebrazioni pasquali ortodosse. Secondo un comunicato del Cremlino diffuso via Telegram, la sospensione delle operazioni militari è prevista dalle ore 18 del 19 aprile (le 17 italiane) fino alla mezzanotte del 21 aprile (le 23 italiane). Putin ha motivato la decisione con "considerazioni umanitarie", ordinando l'interruzione di tutte le azioni belliche. Tuttavia, ha precisato che le truppe russe dovranno rimanere pronte a "respingerne eventuali violazioni o provocazioni" da parte ucraina.  

La risposta di Kiev non si è fatta attendere. Il presidente Volodymyr Zelensky ha bollato l'iniziativa come "un altro tentativo di Putin di giocare con le vite umane". In un post su X, ha denunciato l'avvistamento di droni russi "Shahed" nei cieli ucraini poco dopo l'annuncio del cessate il fuoco: "Questo rivela il vero atteggiamento di Putin verso la Pasqua e la vita umana". Gli allarmi aerei, ha aggiunto, hanno costretto la difesa ucraina a intervenire per contrastare gli attacchi.  

Intanto, fonti giornalistiche statunitensi hanno riacceso il dibattito sulle possibili trattative di pace. Bloomberg ha riferito che Washington sarebbe disposta a riconoscere la Crimea come territorio russo in cambio di un accordo più ampio tra Mosca e Kiev. Il New York Post ha citato un alto funzionario dell'amministrazione USA secondo cui il ministro della Difesa ucraino avrebbe valutato "al 90%" l'approvazione di Kiev ad una proposta di pace avanzata dall'amministrazione Trump, presentata a Parigi dal segretario di Stato Marco Rubio.  

Successivamente, il ministero della Difesa ucraino ha smentito: "Non prendiamo decisioni politiche né utilizziamo valutazioni percentuali". In una nota, Kiev ha ribadito di aver sostenuto una proposta di cessate il fuoco l'11 marzo, rigettata dalla Russia, e ha sottolineato che "senza un monitoraggio affidabile, ogni dialogo è velleitario". L'Ucraina rimane comunque aperta ad un "dialogo costruttivo" con gli alleati per porre fine alla guerra.  

Marco Rubio, coinvolto nei colloqui di Parigi tra USA, Europa e Ucraina, ha espresso scetticismo sulle prospettive immediate di pace. "Nei prossimi giorni valuteremo se un accordo sia è realistico", ha dichiarato ai giornalisti all'aeroporto Le Bourget. "Se non lo fosse, dovremo andare avanti: non è la nostra guerra e gli Stati Uniti hanno altre priorità".