Mettiamo insieme fatti e dichiarazioni delle ultime ore che riguardano il governo Meloni e i suoi protagonisti...

Elisabetta Piccolotti (AVS):"Il vero record di Giorgia Meloni? È quello dell'emigrazione. Non stiamo scherzando. Secondo l'Istat nel 2024 il numero dei cittadini italiani che hanno scelto di lasciare il paese è salito del 36%, superando le 155.000 persone!Di questi oltre 93.000 sono giovani tra i 18 e i 35 anni. Dal 2011 ad oggi ben 700.000 laureati se ne sono andati dall'Italia facendo un danno clamoroso alla nostra economia.Questi numeri parlano chiaro: è totalmente miope accanirsi su immigrazione o natalità se non si è capaci di garantire ai giovani italiani il diritto a restare, ad avere una retribuzione equa e stabile, a costruire una famiglia usufruendo di un welfare adeguato.Il Governo di Giorgia Meloni su questi temi è completamente immobile e afono.La prova più eclatante sono i tagli all'università e alla ricerca che mettono a rischio le prospettive di circa 80.000 persone tra i 25 e i 45 anni che oggi svolgono un dottorato o hanno un assegno di ricerca precario e aspirano ad una carriera accademica o da ricercatore. Sarà una grande espulsione?"

Il problema dell'Italia, da anni, è quello di garantire un posto di lavoro decente e sufficientemente retribuito ai giovani che ha provveduto a far laureare dopo avergli pagato (più o meno) gli studi. Invece, i vari governi che si sono succeduti nel corso degli anni, dopo aver speso decine di miliardi per formare menti e conoscenze di persone che poi dovrebbero contribuire a far crescere il Pil del Paese con il loro sapere che fa? Li lascia andar via per far loro trovare all'estero quello che non gli viene offerto in Italia. E che gli vuoi dire? Mica possono crepare di fame?

Il problema, come detto, risale al passato... però con il governo Meloni è addirittura peggiorato, secondo l'Istat. Infatti, la ex coatta della Garbatella spende i soldi per far imparare ai giovani se sia meglio mettere il sale su una fiorentina prima o dopo averla cotta e non per trasformare in posti di lavoro ben pagati gli stage che sono, né più né meno, un modo per far lavorare in nero delle persone senza che il datore di lavoro le regole.

Ma adesso, con i russi alle porte, bisogna gettare al vento i soldi per riarmarsi!

È vero. I russi sono stati fermati da tre anni su una linea del fronte, che non riescono a smuovere, da un esercito enormemente inferiore e neppure dotato di copertura aerea... però ci viene detto che potrebbero invadere l'Europa nonostante le enormi perdite di uomini, armamenti e mezzi fatte registrare in Ucraina!

Con questa scusa, l'Europa deve correre ai ripari e armarsi. Ma non devo farlo in maniera logica per costruire una difesa comune europea con degli acquisti fatti da un unico soggetto, la Commissione Ue, sulla base di necessità tattiche e strategiche per tutelare al meglio la difesa dei propri confini, bensì facendo aumentare la spesa militare dei singoli Paesi che dovranno armarsi così, alla sanfasò, senza criterio... pur di spendere.

E questo non si può dire, perché altrimenti uno finisce per diventare un putiniano, rischiando persino di essere passato per le armi dell'indignazione caricate a vaffa dal general maggiore contrammiraglio di tutti gli eserciti di mare aria e terra... Carlo Calenda!

E il governo, da che parte stà? Da quello del riarmo alla sanfasò... neanche a dirlo... mica potremmo aspettarci da Meloni e i suoi ministri una cosa intelligente! Così, mentre si vogliono gettare al macero patti di stabilità e conti per acquistare carri armati e cacciabombardieri... la gente crepa. L'importante è che ad ammazzarla non siano i russi di Putin... invece, fossero gli ebrei israeliani di Netanyahu, c'è da scommettere, che qualcuno non avrebbe nulla da ridire.

Così commenta quello che sta accadendo Giuseppe Conte (M5s):
"Non è iniziata oggi, ma va sempre peggio. È diventato un bollettino di guerra quotidiano: l'insegnante precaria che deve scegliere tra attendere 22 mesi per l'operazione chirurgica o farla subito pagando 4.500 euro; lo scandalo in Sicilia dei referti dei tumori arrivati dopo 8 mesi quando ormai i pazienti erano invasi da metastasi; l'incredibile vicenda di Charles, un giovanissimo studente universitario morto a Cassino con dolori lancinanti dopo essere stato dimesso.Di fronte a questo non possiamo accettare che gli investimenti in sanità siano ripiombati ai livelli più bassi degli ultimi 17 anni. Mentre puntiamo ad aumenti record sulle armi, i tagli e i fondi insufficienti colpiscono le persone, dalle mammografie ai pazienti malati di Alzheimer. Non possiamo permetterci personale allo stremo che scappa dal pubblico e dall'Italia, corsie degli ospedali che esplodono e i pazienti costretti a rivolgersi al privato o, per chi non se lo può permettere, a rinunciare alle cure.Ieri era la Giornata mondiale della Salute, diciamolo con forza e chiarezza: i cittadini – a partire proprio da quei 4 milioni e mezzo di persone che rinunciano a curarsi – hanno bisogno di poche parole e di impegni urgenti da parte di Meloni e soci. Più investimenti, meno sprechi, un freno deciso al diffuso clientelismo di ogni colore e al controllo della politica sulla sanità a livello locale. Il codice è rosso per il servizio sanitario nazionale, ma chi dovrebbe operarlo con urgenza è in pausa Riarmo".

E come chiosa al disastro di questo esecutivo, di cui sono stati evidenziati solo un paio di aspetti - figuriamoci il resto -, le dichiarazioni odierne, fattualmente e logicamente agghiaccianti, di uno che ne fa parte come vicepremier e ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini:

"No a guerre commerciali: chi pensa di rispondere ai dazi con contro-dazi fa il male dell'Italia, dei lavoratori e degli imprenditori italiani. Stiamo lavorando per proteggere, come Lega e governo, i confini dal punto di vista della sicurezza, ma anche per proteggere i risparmi degli italiani. Con sistemi per accompagnare le imprese esportatrici a fare sempre di più e meglio. A tutela delle eccellenze italiane, tra cui il mobile, il tessile, il vino, l'agroalimentare: dobbiamo aiutare ancora di più le aziende che esportano con l'obiettivo di difendere i risparmi degli italiani. Il governo fa tutto ciò che è in suo potere in Italia, ma è fondamentale che a Bruxelles qualcuno si svegli." (sul proprio account social)

"Sono assolutamente ottimista e fiducioso, abbiamo fondamentali sani, abbiamo aziende eccellenti, abbiamo qualità di prodotti che non temono un'eventuale sovratassa, ma semmai temono l'eccesso di regolamentazione che non ci permette di competere alla pari con altri. Con gli Stati Uniti bisogna competere, dialogare, non fare guerre commerciali che perderemo sicuramente. Noi dobbiamo dare una risposta ai risparmiatori, dialogare, la risposta non sono guerre commerciali. Stati Uniti, Italia ed Europa devono avere buoni rapporti, il problema semmai è la concorrenza sleale cinese e di chi utilizza i minori e i bambini nelle loro fabbriche. Fino a che c'è un gigante come la Cina che non ha normative ambientali, sindacali, lavorative, commerciali e che invade con i suoi prodotti il sottoposto di tutto il mondo, hai voglia di mettere dazi e controdazi fra Europa e Stati Uniti".  (Trieste, presentazione del nuovo hub di ricerca sull'IA)

Qualcuno dica a Salvini che la Cina di cui parla è quella di trent'anni fa, oltre al fatto che l'Ue ha iniziato a parlare con Pechino come canale alternativo di commercio per rispondere ai dazi di Trump. Oltre al fatto che è l'America di Trump ad aver dato il via alla guerra commerciale, non la Cina.