Ucraina
"In questi giorni ho sentito molte ricostruzioni che non ho condiviso; voglio cogliere questa importante occasione per ribadire alcuni punti fermi e per me centrali: la nostra ferma e totale condanna della brutale aggressione all'Ucraina, così come il nostro sostegno al popolo ucraino non sono mai stati in discussione, fin da quella terribile notte del 24 febbraio 2022 che ha scioccato il mondo"."A distanza di oltre tre anni, arrivati nel frattempo al Governo della Nazione, quella scelta di campo è rimasta immutata non soltanto per Fratelli d'Italia, ma per l'intera maggioranza di centrodestra, che ha sempre compattamente votato per questa linea".
Una affermazione a dire poco assurda, considerando le dichiarazioni giornaliere, anzi orarie, pro Putin del suo vicepremier Matteo Salvini!!!
"Dunque, salutiamo positivamente questa nuova fase, sosteniamo gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in questo senso. L'Italia considera la proposta di cessate il fuoco concordata l'11 maggio a Gedda da Stati Uniti e Ucraina un primo significativo passo di un cammino che deve portare a una pace giusta e duratura per l'Ucraina, con garanzie di sicurezza solide, efficaci, di lungo periodo per l'Ucraina stessa, per l'Europa nel suo complesso e anche per i nostri alleati americani, che non possono permettersi di siglare un accordo di pace violabile. Questo passo in avanti è stato accompagnato positivamente dall'immediato ripristino delle forniture militari e dei servizi di intelligence americani a vantaggio di Kiev. È un passo in avanti che deve essere sostenuto compattamente, rimettendo ora la responsabilità di una scelta in capo alla Russia, da cui attendiamo concreti e rapidi passi nella stessa direzione. Sono giornate delicate, nelle quali io credo che sia più che mai necessario astenersi dal rincorrere il commento a ogni singola dichiarazione di ogni protagonista in campo"."Occorre invece lavorare intensamente sul piano diplomatico, fuori dal clamore, alla ricerca di un difficile equilibrio che possa soprattutto garantire all'Ucraina un futuro sicuro e a noi la serenità che i cittadini vogliono tornare ad assaporare"."Per farlo intendiamo continuare a insistere su quello che per noi è non soltanto un pilastro culturale e di civiltà, ma anche un banale dato di realtà: non è immaginabile costruire garanzie di sicurezza efficaci e durature dividendo l'Europa e gli Stati Uniti. È giusto che l'Europa si attrezzi per fare la propria parte, ma è ingenuo nella migliore delle ipotesi - nella peggiore, folle - pensare che oggi possa fare da sola, senza la NATO, fuori da quella cornice euroatlantica che, per settantacinque anni, ha garantito la sicurezza dell'Europa e che negli ultimi tre anni ha consentito all'Ucraina di resistere".
Insomma, un gioco delle tre carte per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, facendo finta di non sapere che il suo caro amico e alleato Trump in queste ore sta trattando con il suo pari russo Vladimir Putin una tregua e un accordo di pace le cui condizioni Ucraina ed Europa non conoscono.
"Chi, per ragioni ideologiche, alimenta una narrazione diversa, tentando di scavare un solco tra le due sponde dell'Atlantico, non fa che indebolire l'intero Occidente a beneficio di ben altri attori.Noi crediamo che l'Italia debba spendere le sue energie per costruire ponti e non per scavare solchi e pure in uno scenario tutt'altro che facile può fare la sua parte; così come riteniamo che l'Italia debba lavorare, dialogando con i propri partner, a proposte efficaci per la costruzione di una pace giusta e duratura. Non ci interessa - diciamo così - il protagonismo delle parole: ci interessa il protagonismo dei fatti. Ciò significa anche che il ruolo dell'Italia è non quello di seguire acriticamente i partner europei, piuttosto che i partner americani, ma - al contrario - quello di offrire il suo franco punto di vista e, se necessario, segnalare anche il suo dissenso, perché la posta in gioco è troppo alta. E questo fa una Nazione seria".
Tradotto in parole povere... A Meloni, vedere un nazifascista fuori di testa come Trump sedere alla scrivania della Sala Ovale, le si è allargato il cuore... un camerata alla Casa Bianca. Non potrebbe essere altrimenti per una (ex?) missina che si è nutrita di ideologia fascista a colle Oppio leggendo il Signore degli Anelli e ascoltando i discorsi del camerata Giorgio Almirante.
"La proposta che io ho formulato ai nostri partner europei e occidentali prevede l'attivazione di garanzie di sicurezza tra l'Ucraina e le Nazioni che intendono sottoscriverla, sul modello del meccanismo previsto dall'articolo 5 del trattato NATO, senza che questo implichi necessariamente l'adesione di Kiev all'Alleanza atlantica. E, vista la conclusione che si è raggiunta anche su questo, ricordo che i termini dell'articolo 5 del trattato NATO non prevedono l'automatica entrata in guerra in caso di aggressione di uno Stato membro; prevedono l'assistenza alla Nazione aggredita con l'azione che si reputa più necessaria. Il ricorso all'uso della forza è una delle opzioni possibili, ma non è l'unica. Il meccanismo che immaginiamo non sarebbe ovviamente a senso unico: permetterebbe alle Nazioni che intendono sottoscrivere le garanzie di poter contare anche sull'Ucraina in chiave difensiva".
Il piano di riarmo
"Un punto che mi interessa chiarire riguarda l'entità finanziaria del Piano: il presidente von der Leyen ha indicato in 800 miliardi di euro la sua dimensione complessiva. Credo che sia molto utile precisare, a beneficio del Parlamento, ancora più dei cittadini che ci ascoltano, che questi 800 miliardi non sono né risorse che vengono tolte da altri capitoli di spesa, né risorse aggiuntive europee. Anzi, sul primo punto, voglio ricordare che l'Italia si è opposta con fermezza alla possibilità che una quota dei fondi di coesione, risorse che - come sapete - sono per noi fondamentali, venisse automaticamente spostata sulla difesa. È una battaglia che abbiamo vinto. Rimane la possibilità per gli Stati membri di utilizzare volontariamente una quota dei fondi di coesione e approfitto per annunciare che l'Italia non intende distogliere un solo euro dalle risorse della coesione. Spero che almeno su questo possiamo trovarci tutti d'accordo.Dopodiché, il Piano arriva a 800 miliardi di euro con due voci: la prima, 150 miliardi, dovrebbe corrispondere a prestiti che gli Stati membri possono attivare, se reputano opportuno farlo, garanti dall'Unione europea. Si tratta cioè di eventuali prestiti su base volontaria, ma su questa misura ci riserviamo di dire di più quando avremo tutti i dettagli. La seconda voce, che vale 650 miliardi di euro, è sostanzialmente teorica, nel senso che è la stima di quanto potrebbe cubare un ulteriore indebitamento nazionale se ciascuno Stato membro decidesse di ricorrere a deficit aggiuntivo per massimo l'1,5 per cento al di fuori del vincolo della clausola di salvaguardia del Patto di stabilità e crescita.In sostanza, non si tratta di spendere 800 miliardi di risorse attualmente esistenti nei bilanci degli Stati membri, magari tagliando servizi ai cittadini per poter reperire quelle risorse o smettendo di investire su altri capitoli. Si tratta, invece, della possibilità di ricorrere a deficit aggiuntivo rispetto a quanto normalmente previsto dal Patto di stabilità".
Meloni, però, si è dimenticata di rammentare che "al momento" per finanziare la riconversione dell'industria automobilistica proposta dal suo ministro dello Sviluppo, Urso, a Stellantis, l'Europa ha destinato solo i fondi di coesione.
"Lascio volentieri ad altri, in quest'Aula e fuori, questa grossolana semplificazione, secondo cui aumentare la spesa in sicurezza equivale a tagliare i servizi: la scuola, l'infrastruttura, la sanità o il welfare. Non è ovviamente così e chi lo sostiene è perfettamente consapevole che sta ingannando i cittadini, perché maggiori risorse per la sanità, la scuola o il welfare non ci sono attualmente, non perché spendiamo soldi sulla difesa, ma perché centinaia di miliardi di euro sono stati bruciati in provvedimenti che servivano solo a creare consenso facile". "La demagogia non mi interessa. Come sempre gli italiani giudicheranno e gli italiani hanno dimostrato di essere molto più intelligenti di quanto certa politica creda. Penso che gli italiani sappiano bene che sono state proprio le classi politiche concentrate solo su se stesse ad averci consegnato un'Italia debole.Ma non chiedete a me di lasciare questa nazione esposta, incapace di difendersi, costretta a dire sì semplicemente perché non ha un'alternativa. Non sono la persona giusta per questo. So che la libertà ha un prezzo. So che se non sei capace di difenderti, non puoi neanche decidere, contare, affermare il tuo interesse nazionale. Il paradosso è che chi oggi sventola le bandiere della pace contro le spese per la difesa si lamenta anche di un'eccessiva ingerenza americana nelle nostre vicende. Signori, le due cose non stanno insieme: o demandi la tua sicurezza ad altri e gli altri decidono per te o impari a difenderti da solo e allora decidi tu. Le due cose non stanno insieme".
La premier Meloni, probabilmente in forte stato confusionale, ha dimenticato anche che le posizioni da lei criticate in conclusione del suo discorso sono quelle giornalmente ripetute da Matteo Salvini, suo alleato e suo vicepremier. Infine, per quanto riguarda la assurdamente decantata sicurezza che gli Stati Uniti avrebbero garantito all'Europa, in realtà tale sicurezza è stata garantita dagli Stati Uniti "ai propri interessi" in Europa... una cosa ben diversa che in molti ignorano o fanno finta di ignorare.