"Sono molto fiero di aver lavorato con Garrone che ha fatto un film favoloso. Sappiate che il film della cinquina è il più bello, solo che non vincerà perché vinceranno gli ebrei. Quelli vincono sempre".

Questo è quanto ha dichiarato nel "pomeriggio" di domenica Massimo Ceccherini, durante la trasmissione "Da noi...a ruota libera" di Francesca Fialdini, alcune ore prima che iniziasse la premiazione degli Oscar.

Ceccherini è tra gli sceneggiatori di "Io, Capitano" di Matteo Garrone, presente nella cinquina dei film candidati all'Oscar come Miglior Film Internazionale.

A chi si riferiva il comico toscano? A "La zona d'interesse", di Jonathan Glazer, film che parla di Rudolf Höß, comandante del campo di concentramento di Auschwitz, di sua moglie Hedwig, dei loro cinque figli e di altri personaggi che trascorrono la propria quotidianità all'interno della cosiddetta area di interesse (Interessengebiet) di circa 25 miglia attorno al campo, volutamente ciechi all'orrore che si sta consumando al di là del muro che li divide.

La banale verità detta da Ceccherini ha causato il finimondo... tra gli ebrei!

Eppure lo sanno anche i sassi che il mondo del cinema, negli Stati Uniti, è storicamente governato dagli ebrei, che costituiscano o meno una lobby è assolutamente irrilevante! Pertanto, film che parlino di argomenti ritenuti utili a promuovere il consenso verso gli ebrei - vedi un po' il caso - finiscono sempre per avere un occhio di riguardo. È per questo motivo che Benigni ha vinto l'oscar con la Vita è bella, film distribuito dalla Miramax dei fratelli Weinstein.

La banalissima affermazione di Ceccherini ha mandato fuori dai gangheri gli ebrei italiani, che lo hanno accusato di antisemitismo... e perché? Boh!

In rappresentanza delle crisi isteriche degli ebrei italiani, si riporta la nota di Noemi Di Segni, presidente dell'UCEI, Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma e Walker Meghnagi, presidente della Comunità Ebraica di Milano:

"È gravissimo e inaccettabile che Massimo Ceccherini, candidato all'Oscar per la sceneggiatura di Io Capitano abbia rilanciato a Ruota Libera su Rai 1 uno dei più tristi e abusati stereotipi antisemiti sostenendo che il suo film merita di vincere ma non vincerà in quanto «vinceranno gli ebrei, perché quelli vincono sempre». La solita allusione alle lobby ebraiche, concettualmente non diversa dalla propaganda che in qualsiasi stagione storica e a qualsiasi latitudine ha preceduto persecuzioni e violenze nei confronti delle nostre comunità. Ci auguriamo che la conduttrice, Francesca Fialdini, non abbia colto le parole pronunciate da Ceccherini solo perché stava formulando una seconda domanda. Se invece le avesse sentite e avesse deciso di non intervenire, sarebbe doppiamente grave. Affermazioni razziste come queste non possono cadere nel silenzio, perché silenzio e indifferenza sono l'anticamera della violenza antisemita, inammissibili soprattutto sulla Rai". 

Perché una tale dichiarazione dimostra l'ipocrisia e la falsità con cui alcuni ebrei vogliono costantemente - sempre e comunque - disegnarsi come vittime? È sufficiente leggere quanto scritto tempo fa a commento dell'ostracismo di cui sono state vittime Susan Sarandon e Melissa Barrera per "aver osato" esprimere solidarietà al popolo palestinese: "Perché Israele è il filo conduttore che unisce Francesco Specchia a Susan Sarandon e Melissa Barrera?"

Dove ha sbagliato Ceccherini? A scusarsi, rilasciando questa dichiarazione all'Adnkronos: "Mi sono spiegato male, intendevo gli ebrei come argomento, non è la prima volta che un film con quel tema vince. Posso chiedere scusa se qualcuno ha capito male. Ammetto che se non dicevo niente era meglio".