Il processo di riorganizzazione dei 5 Stelle da movimento a partito prosegue: le ultime amministrative sono da considerarsi una tappa di tale processo... senza dimenticare che alle elezioni locali, salvo gli exploit di Roma e Torino del 2016, i pentastellati non avevano mai ottenuto grandi risultati.

Lo ha fatto capire Virginia Raggi nella sua dichiarazione odierna dove, a mente fredda, ha riassunto così quanto accaduto nelle ultime 24 ore:

«Grazie. Grazie a tutti i cittadini per la fiducia che mi avete dato, le migliaia e migliaia di persone che mi hanno appoggiato, tutte le persone che ogni giorno non mi fanno mancare il loro affetto. Grazie a tutti voi. È stato un onore essere alla guida di questa meravigliosa città, la mia città.Dopo 5 anni di attacchi violentissimi, anche personali, ai quali in pochi avrebbero resistito, ho ottenuto poco meno di quanto hanno ottenuto le corazzate di centrodestra e centrosinistra. E questo è un dato da tenere in conto e su cui nei prossimi giorni faremo necessariamente una riflessione.Prevengo subito polemiche assurde: nessun attacco. Non è il momento di dividerci. È il momento di restare uniti, più che mai.Il mio, il nostro, è stato un risultato importante che dà voce a tantissime persone che hanno creduto in me e nel lavoro che abbiamo fatto: ripristinare un'etica nella politica, riportare il rispetto della legalità nell'uso dei soldi pubblici, dare lavoro in modo pulito a ditte che prima non potevano lavorare su Roma, rifatto strade, case, scuole. Ho chiuso 6 campi rom. Ho gettato le basi per fare risorgere Roma.Ci sono tanti progetti avviati grazie al lavoro fatto da me, come l'Expo che ho voluto con una determinazione che non ha pari, grandi eventi in arrivo e gare d'appalto in corso. Ho fatto la parte più difficile e ora non hanno più scuse per non governare bene. Noi comunque vigileremo.Ai miei avversari, ora al ballottaggio, faccio i migliori auguri perché gestire questa città è un compito complesso, impegnativo come pochi. Ritorno a ribadire che servono fondi e poteri speciali per Roma. È la capitale di tutti noi italiani, una città al servizio dell'intero paese e di tutti i cittadini. Ed è la città che amo immensamente. Governatela bene! Mettiamo da parte l'acredine e lavoriamo per Roma.Il mio cuore e il mio pensiero vanno agli ultimi, ai fragili e alle periferie. Mi auguro che il nuovo sindaco mantenga le promesse e non abbandoni le periferie. Noi vigileremo anche su questo. Sono e resto al vostro fianco. Nella vita tutto si può fare meglio ma vi assicuro che non c'è stato in questi anni un solo momento che io non abbia dedicato alla città e al lavoro.
È stata una campagna elettorale impegnativa. Ringrazio Luigi Di Maio e Giuseppe Conte che ci hanno messo la faccia. Ringrazio i miei consiglieri comunali: nei momenti più complessi loro erano al mio fianco. Ringrazio gli assessori. Ringrazio gli oltre 20mila dipendenti di Roma Capitale e gli altri 25mila circa che lavorano per le aziende partecipate. Un grazie con tutto il cuore ad Alessandro Di Battista.Ringrazio anche i consiglieri d'opposizione: abbiamo realizzato e avviato progetti straordinari per Roma. È anche merito vostro. Ringrazio i presidenti di municipio e tutte le persone che ho incontrato lungo questo percorso che, lo ribadisco, non si ferma. Ringrazio la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e mi è stata vicina. Sempre».


Una speranza per Gualtieri per l'appoggio al ballottaggio? No e lo chiariscono le parole con cui Conte, che sembra aver assunto le sembianze di Andreotti, ha ringraziato Virginia Raggi:

«Desidero ringraziare pubblicamente tutte le candidate e i candidati e i tanti amici del Movimento che si sono impegnati in questa campagna elettorale.A Virginia Raggi dedico un pensiero particolare: ha vissuto 5 anni complicati. Ha guidato la nostra Capitale in una fase molto difficile della sua storia. Ha lavorato con la schiena dritta, tenendo in ordine i conti pubblici e riaffermando il principio di legalità come premessa indispensabile di ogni azione amministrativa. Ha avviato tanti interventi e tante opere, di alcune di queste già si vedono i frutti e di altre ancora se ne vedranno con la futura amministrazione. Ha lavorato al dossier Expo 2030 per assicurare alla nostra Capitale crescita economica e sviluppo sociale e renderla ancora più internazionale. Auguri al nuovo sindaco, con l’auspicio che finalmente tutti gli italiani comprendano che la Capitale è di noi tutti, non solo dei romani.In generale, in questa tornata elettorale abbiamo rimediato alcune delusioni che ci convincono ancora di più della necessità di perseguire una riorganizzazione del Movimento che possa alimentare un dialogo costante con tutti i territori, non limitato soltanto alle ultime settimane delle campagne elettorali. Sarà questo il nostro obiettivo prioritario a cui dobbiamo concorrere tutti, ciascuno facendo il suo.Faccio i miei auguri ai nuovi sindaci che con il nostro contributo risultano già eletti al primo turno: Gaetano Manfredi (Napoli), Matteo Lepore (Bologna), Cinzia Aruta (Arzano), Giuseppe Bencivenga (Frattaminore), Stefano Minerva (Gallipoli), Ciro D'Alò (Grottaglie), Matteo Vocale (San Nicandro Garganico), Stefania Proietti (Assisi), Michele De Pascale (Ravenna).Continueremo a spenderci in questi giorni per offrire il nostro sostegno ai candidati sindaci che sono arrivati al ballottaggio grazie al nostro appoggio: Luca Salvai (Pinerolo), Donato Lombardi (Beinasco), Davide Galimberti (Varese), Mariano Gennari (Cattolica), Simona Barsotti (Massarosa), Andrea Sisti (Spoleto), Carlo Colizza (Marino), Valentino Mantini (Cisterna di Latina), Roberto Ascani (Castelfidardo), Luciana Bassini (Città di Castello), Gianfranco Di Piero (Sulmona), Piero Castrararo (Isernia), Maurizio Cinque (Vico Equense), Dominique Pellecchia (Melito di Napoli), Giuliano Di Costanzo (Volla), Raimondo Innamorato (Noicattaro), Francesco Bonito (Cerignola), Vito Parisi (Ginosa)».


Quello dei 5 Stelle è un lento, e per certi versi paradossale, ritorno alla normalità verso una politica fatta di idee e ideali non a promozione dei politici, ma promossi dai politici per la gente. In pratica l'esatto contrario di ciò che il Movimento era in passato, una specie di chiesa a supporto delle divinità rappresentate da Casaleggio e Grillo che, a loro discrezione, con magnanimità gettavano perle di saggezza di cui politici (grillini) e italiani dovevano cibarsi... senza dimenticare di ringraziare.

Un ritorno alla normalità che potrebbe persino rischiare di fare da guida e traino ad un Pd in modo da farlo diventare, anche lontanamente, ciò che non è mai stato al di là delle etichette che si è assegnato, cioè un partito socialdemocratico. Una possibilità che i dipendenti di Confindustria, come i Renzi e i Salvini, vedono come una vera e propria iattura.