Ho avuto l’immenso piacere ed onore di realizzare un’intervista esclusiva ed emozionante a Vincent Fernandel, nipote del grande ed indimenticabile Fernandel, una persona di una gentilezza e di un’educazione senza eguali e non potrebbe essere altrimenti, vista la famiglia artistica in cui appartiene, a partire dal nonno e da suo padre Franck Fernandel, a cui ha voluto tributare un sentito e doveroso omaggio con l’uscita di un album di 23 canzoni rimasterizzate “C’est Toi – Ma Dolce Vita” prevista il 20 giugno, in cui mette in risalto non solo le spiccate doti canore di Franck, ma anche la capacità di saper porre le parole con la delicatezza di chi vuole comunicare sentimenti come l’amore e le cose belle della vita. L’album sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali come Spotify, Apple Music, Deezer. “C'est Toi - Ma Dolce Vita” rappresenta una tappa importante della carriera di Vincent Fernandel, perché dà voce, con anima profonda, al sentimento più nobile che è quello della famiglia e, in particolare, a quello che lo legava a suo padre. Una confidenza molto speciale che vale la pena di leggere, perché è come se le sue parole avessero la capacità di offrirti una visione più nitida della vita. Vincent è un grande artista, molto maturo e preparato, oltre ad essere una persona di una sensibilità unica e rara a questo mondo. Non si può aggiungere nulla di più, perché il fatto che abbia ereditato questo cognome la dice lunga sulla professionalità che lo contraddistingue e che porta avanti con onore e rispetto.
Come è nata l’idea di produrre un album dedicato a tuo padre "C'est Toi - Ma Dolce Vita"?
“Era da tempo che volevo rendere omaggio a mio padre, non solo per l’artista, ma anche per l’uomo sensibile che era. È grazie ad Arnaud Dupont Lhotelain se è venuto fuori questo lavoro di tanti anni di ricerca. Se non ci fosse stato lui, questo disco non sarebbe uscito. Se io l'ho fatto è per una ragione semplice: è molto difficile che, quando un artista muore, si trovi del nuovo materiale per la produzione della sua opera. Per la sua memoria ed anche per il pubblico che hanno amato le canzoni di Franck, ho pensato di rendere omaggio a quello che ha lasciato mio padre ed alle cose belle che cantava nelle sue canzoni come il sole, l’amore e l’amicizia. Di mio padre, ci sono tante, belle ed indimenticabili canzoni, come “L’amour interdit”, che è stato uno dei suoi più grandi successi degli anni settanta, ma c’è ne una che mi piace e mi emoziona tantissimo. Ha un titolo inglese e si chiama “Sweetie chérie my love”. Franck non era un cantante maledetto, con la faccia triste. Era un cantore dell’amore e delle cose belle della vita. Aveva un po’ l’immagine del bel seduttore, che amava le donne e la vita, un vero marsigliese, mediterraneo. Per me, mio padre aveva una sensibilità nascosta nel suo cuore e questo traspariva dalle sue canzoni.”
Qual è il ricordo più caro che hai del rapporto con tuo padre, attraverso la sua musica e che sensazioni porti dentro di te, ascoltando le sue canzoni?
“Tanti sono i ricordi che mi legano a mio padre ed alla musica che faceva. Quando la sera arrivava da uno spettacolo, con l’abito di scena, mi sedevo accanto a lui e mi raccontava storie che mi incantavano e mi stupivo di come stanco, dopo una giornata di lavoro, potesse dedicarmi tutto quel tempo. In questo album che ho avuto l’onore di produrre e lo dico con profonda ed immensa emozione, si può ritrovare il Franck che canta non solo le canzoni belle e spensierate, ma c'è qualcosa di diverso, qualcosa di più sensibile, più intimo e penso che la ricchezza di questo album sia il Franck che la gente conosce e che ama, ma c'è anche un’anima un po' diversa, un po' più intima, per persone molto sensibili nella vita, come lo erano lui ed il mio caro nonno”.
Cosa ne pensi che tuo nonno, il grande ed indimenticabile Fernandel, sia, ancora oggi, molto amato dai più giovani?
“Questo mi rende felice, perché non pensavo che, a distanza di cinquant’anni dalla morte di mio nonno, ci fossero persone e giovani come voi che amate la sua figura, come fai tu con le tue amiche. Voi italiani siete così gentili ed avete una grande educazione. Questo è molto bello e vi ringrazio tantissimo per come lo ricordate. Mio nonno ha recitato delle parti che hanno avuto molto a che fare con la gente ed era molto umile, semplice ed alla mano, che non si è mai piegato allo show business. Per questo, è rimasto sé stesso. Ha fatto il suo lavoro con grande umiltà e rispetto verso la gente, senza pensare alla notorietà ed al successo che avrebbe avuto. Vedere la gente che sorride, ancora oggi, per i film di mio nonno, quando mi vede per strada, è una gioia immensa. Lui sarebbe stato contento di tutto questo affetto, perché era un uomo della gente e fra la gente che ha dato sollievo, con le sue risate, a chi aveva tanto bisogno. Mio padre, invece, ha cantato la vita, delle cose che ognuno può sentire con l’arte della bella melodia. Parlano, per loro, la storia che hanno fatto con la musica ed il cinema. Purtroppo, al giorno d’oggi, la gente non ha più cuore, più sensibilità, perché c'è Internet, c'è la guerra. Si sono persi i veri valori della vita, dando spazio a quelle cose superficiali che non valorizzano le cose vere della vita che si possono toccare e sentire come i sentimenti del cuore e dell’anima. Un essere umano è un essere umano. Se tu puoi vedere, sentire o leggere delle cose belle, intelligenti e sensibili, nelle tenebre, ci sarà una luce. Ci devi credere, anche se è difficile. Credo nella volontà e nella fede dell'essere umano che offra delle cose belle ed ottimiste agli altri, che interessino l'umanità e questa è la cosa che ho in comune con Fernandel e Franck. Sappiamo che la vita non è sempre un regalo, che è difficile e che, per molte persone, ci sono dei guai piuttosto seri e gravi, ma come artista non devo aggravare la situazione, devo dare sollievo a chi soffre, proprio come hanno fatto i miei con il cinema e la canzone”.
Ci sono progetti futuri dedicati a tuo nonno, per mantenere vivo il suo patrimonio artistico e cosa significa, per te, portare avanti questa importante eredità artistica?
“È una cosa bella, perché è molto importante far conoscere la figura del mio, caro nonno. Ogni tanto, quando mi invitano nei cinema, in manifestazioni ed eventi a lui dedicati, alla televisione, per parlare di lui, per far riconoscere la sua storia, mi tocca molto, perché è molto bello pensare al lavoro magnifico che si fa per mantenere vivo il suo ricordo e di questo ringrazio tantissimo chi si impegna nel farlo. Io, come nipote di Fernandel e figlio di Franck, ne potrei approfittare, standomene seduto sul divano a guadagnare soldi, ma non voglio sporcare l'immagine della mia famiglia ed il loro nome, perché io voglio guadagnare sulla base del lavoro che faccio come produttore e non per quello che potrei guadagnare, sfruttando il nome della mia famiglia, perché è come mancare di rispetto a due anime sensibili dal cuore grande e questo non se lo meritano. È una responsabilità ed un diritto morale che mi porta a dire questo. Se faccio qualcosa per mio padre e mio nonno la voglio fare con dignità e massimo rispetto. Per questo, sono molto contento, perché questo progetto che uscirà è il prodotto di un lavoro meticoloso ed appassionato che non mi è venuto in mente di farlo una mattina e dire: guadagno soldi con il nome di mio padre. Questo, mai. Ti devo confessare che io lavoro da venticinque anni nello show business e mi dà molto fastidio e mi fa rabbia l'atteggiamento di certa gente che si comporta in un certo modo. Prima di tutto, conta il rispetto del pubblico e quello che Franck è stato per la gente. Lo stesso vale anche per mio nonno. Si dice, in italiano, chi va piano, va sano e va lontano. Chi va piano ha più tempo per riflettere e fare bene le cose. Il tempo è la cosa più preziosa e va goduta con calma e non di fretta, perché la fretta è il nemico della vita. Da tempo, sto lavorando con Nicolas Pagnol, nipote del grande Marcel, che ha lavorato con mio nonno in alcuni film. Abbiamo fatto un spettacolo, in cui abbiamo portato in scena i testi famosi di Pagnol e io li interpreto affiancato da un pianista. Ha molto successo in Francia ed all'estero, perché la gente, quando sente i testi di Marcel Pagnol, conosce e ama ed ancora di più la sua opera, così come quella di mio nonno. Nicolas sta facendo un lavoro straordinario sull'opera del suo nonno, così come sto facendo con il mio. Abbiamo questa cosa in comune e ne siamo molto fieri nel sapere che c’è gente che ama i nostri nonni, anche se, da anni, non ci sono più”.
Che ne pensi della vita e di tutto quello che c’è intorno quando le persone che ami, come tuo padre e tuo nonno, non ci sono più?
“Io penso che, nel mondo, ci siano delle anime che sono venute qua per proteggerci. Esistono un Dio e degli angeli. Io sono un vero cattolico e credo in questa dimensione spirituale con gente come te che, con il tuo grande cuore e la tua profonda ammirazione nei confronti di mio nonno, fai rivivere una persona che non c'è più, perché vive nel tuo cuore e nella tua passione. Sono molto contento che Franck e Fernandel appartengano al pubblico. Mio padre e mio nonno non sono degli oggetti o delle bambole. Non devono essere trattati come merce. Mi fa piacere sapere che ci siano persone che li amano. A volte, nella vita di tutti i giorni, vogliamo spiegare alcune cose che ci accadono. L'essere umano è così da molti secoli. Vogliamo spiegare i misteri dell'essere umano, perché una determinata cosa si svolge e l'altra no. È vero, ci sono le fatture da pagare e tante altre cose importanti da fare durante la giornata. Io credo che, in questa vita, ci siano altre cose. Se le sapessi, sarei Dio. Le cose misteriose sono le più belle. Quando pensi di avere coscienza di una cosa superiore a te, ti si prospetta davanti un destino di incontri casuali che non ti spieghi per quale motivo siano avvenuti. Non riesci a trovare una ragione di tutto questo e per quale causa siano accaduti. Ogni volta, quando mi capita di incontrare gente che cita il nome di mio padre, si crea una specie di energia positiva e collettiva di come quando si va in chiesa a pregare tutti insieme. Dio è chiamato da una preghiera collettiva e, per mio padre, è la stessa cosa. Questa energia dà una manifestazione del mondo reale e, nella mia vita, ho molti esempi di energia collettiva. Io so che, oggi, sia una cosa difficile da sentire per la gente, tutto va troppo veloce. Siamo energia, ma anche delle persone che dobbiamo lavorare e fare tanto nella vita, per andare avanti e, quando l'energia è collettiva e positiva, si crea qualche cosa, perché è qualcosa di misterioso che accade ad un certo momento della vita. Se c'è una collettività, nelle preghiere e nel cuore, si entra in contatto con Dio, che si potrebbe manifestare in piccole cose del quotidiano. La vita è così, per tutto. Queste cose le conosco, perché lavoro con molti artisti da anni. Se tu non prendi il tuo coraggio e la tua fede non si svolgerà mai niente. Il mestiere artistico è molto duro, così come gli altri mestieri di questo mondo. Anche la vita non è affatto facile, ma dobbiamo fare qualcosa, per darle un senso quotidiano e non sprecarla inutilmente. Di interviste, in vita mia, ne ho fatte tante ed è raro che io parli di queste cose con gli altri, ma sento che sei una persona molto sensibile come me e so che ne posso parlare, con te, di queste cose e, di questo, ti ringrazio tantissimo. Ritornando al discorso dell’album di mio padre, sarebbe bello farlo conoscere anche in Italia, perché ho un rapporto speciale con il vostro Paese, per attori e registi come Federico Fellini, Vittorio De Sica e Sorrentino. Ho anche delle origini italiane ed apprezzo moltissimo la vostra gentilezza ed educazione. Siete degli esseri speciali. L’Italia è sempre nel mio cuore e la porto dentro di me, per l’affetto che avete per il mio, caro nonno”.
Crediti foto: Sophie Di Malta