Fiorentina avanti in Conference: 3-1 al Panathinaikos

La Fiorentina soffre nel secondo tempo ma batte in casa il Panathinaikos e conquista i quarti di finale di Conference League. Al Franchi finisce 3-1 per la squadra di Palladino che riscatta la sconfitta per 3-2 dell’andata. Nel primo tempo i viola dominano e segnano con Mandragora e Gudmundsson. Nella ripresa Kean segna il 3-0, ma gli ospiti hanno diverse occasioni e all’80 la riaprono col il rigore di IIoannidis (per fallo commesso da Fagioli). Ai quarti, la Fiorentina affronterà il Celje.

Hummels espulso e la Roma crolla a Bilbao: addio Europa

La Roma cade 3-1 al San Mamés contro l’Athletic Club di Bilbao e saluta l’Europa League agli ottavi di finale. I baschi ribaltano il 2-1 giallorosso dell’andata grazie alla doppietta di uno scatenato Nico Williams e al gol di Berchiche, ma soprattutto grazie alla folle espulsione dopo appena 11′ di Mats Hummels, che stende Sannadi lanciato in campo aperto dopo avergli regalato il pallone costringendo i suoi in inferiorità numerica praticamente per tutta la serata. Inutile il rigore trasformato da Paredes al 93′. I ragazzi di Valverde se la vedranno ora con una tra Rangers e Fenerbahce.

Claudio Ranieri non cerca scuse dopo l’eliminazione della Roma in Europa League: “Il rosso a Hummels? Era un’espulsione chiara e netta, è un grande campione, ma può succedere – le sue parole a Sky –. La squadra comunque si è compattata e unita, ha lottato bene e ha preso gol proprio alla fine del primo tempo. Peccato, stavamo bene ed eravamo convinti di fare una bella partita. Gli episodi capitano, io ai ragazzi non posso rimproverare nulla”.

Il tecnico ha preferito non soffermarsi sulla brutta prova di Dovbyk: “Inutile dire che questo o quello poteva fare meglio, si fa bene e male tutti insieme. Io sono contento della prestazione, se ci sono cose che non quadrano ne parliamo tra noi. A cosa puntiamo ora? L’obiettivo è quello di fare sempre il massimo, siamo ancorati alle prime della classe, faremo il nostro meglio per portare la Roma il più in alto possibile”.

Poi una curiosità sul bigliettino passato a Valverde a fine partita: “A Valverde ho dato il mio biglietto da visita, lo conosco da tanto ma avevo perso i suoi contatti. Gli ho detto di chiamarmi perché ho delle cose da chiedergli, lui conosce molto bene i calciatori spagnoli… Allenatori? No, ne avete già tirati fuori tanti voi…”.

Infine lapidario sul mancato utilizzo di Manu Koné: “Sta bene, ho preferito altri giocatori per una partita del genere”.


Romagnoli salva la Lazio: 1-1 col Plzen per i quarti di Europa League!

La Lazio si qualifica ai quarti di finale di Europa League. Dopo la vittoria in Repubblica Ceca, all’Olimpico basta un pareggio in rimonta. Nel primo tempo biancocelesti in difficoltà e salvati da Provedel su Kalvach e dalla traversa sul tiro dell’ex Udinese Vydra. Nella ripresa gli ospiti passano in vantaggio con Sulc, ma la reazione della squadra di Baroni è veemente e viene premiata dal terzo gol consecutivo di Romagnoli. La Lazio affronterà il Bodo Glimt ai quarti
Missione compiuta per la Lazio. Nonostante le diverse difficoltà riscontrate nella gara di ritorno contro il Viktoria Plzen, il pareggio per 1-1 ha regalato l’accesso ai Quarti di Finale di Europa League ai biancocelesti, pronti per una nuova doppia sfida contro il Bodo Glimt.

Ecco le parole del tecnico Marco Baroni dopo la sfida disputata all’Olimpico ai microfoni di Sky:
“La squadra ha fatto comunque una partita di spessore. A questi livelli le difficoltà ci sono: loro aggrediscono e premono sui portatori di palla, ho visto tante loro partite. Per me la Lazio ha avuto voglia, avuto occasioni. Questa squadra ha questo destino: giocare di ritmo, di velocità. Complimenti a tutti, dai ragazzi al nostro pubblico: abbiamo anche recuperato Castellanos e Vecino ha dato un contributo importante”.

C’è meno brillantezza dopo le diverse gare disputate?
“Quando uno gioca partita a questo livello, è la testa che deve guidare il corpo. Se giochi ogni tre giorni, vuol dire che stai facendo una stagione positiva. Si lavora sul campo, si lavora fuori. Non mi piace sentir parlare di stanchezza, sono entrato negli spogliatoi e ho già chiesto ai ragazzi di pensare alla gara di Bologna e di recuperare le energie”.

Il vantaggio della gara di andata ha distratto i giocatori in questa gara?
“Ho lavorato in questi giorni sulla testa perché non dovevamo pensare al risultato. La nostra squadra necessita di ritmo per far valere la propria forza, è chiaro che loro ci hanno aggredito e hanno vinto spesso i contrasti sulle seconde palle. Devo però ripetere i complimenti ai ragazzi: ho scelto Patric, ad esempio, dal primo minuto nonostante non giocasse titolare da tempo”.

Qualche difficoltà nel recupero dei giocatori?
“Il valore dei giocatori è fondamentale: se siamo tutti a disposizione, ho la possibilità di ruotare e tenere il ritmo alto. Se mancano le rotazione, può esistere qualche difficoltà. Nell’ultima gara, ho portato Rovella in panchina nonostante non potesse scendere in campo perché lo volevo vicino al gruppo. La squadra si è ringiovanita, ci sono giocatori importanti sia quando giocano, sia quando non giocano”.


Milan, senti Galeone: “Allegri credevo tornasse già in estate…”

Il Milan cerca un allenatore da cui ripartire. Il tandem portoghese Fonseca-Conceicao non ha portato i risultati sperati, ed è per questa ragione che oggi la società sembrerebbe orientata a scegliere per giugno un nuovo tecnico. Un allenatore di sicuro affidamento, che conosca la Serie A e possa valorizzare la rosa del Milan che probabilmente quest’anno non era già da scudetto, ma sicuramente nemmeno da nono posto con 44 punti dopo 28 giornate. Per queste ragioni, il nome che sta circolando negli ultimi giorni è quello di Max Allegri. “Non mi sorprende”, inizia a raccontare Giovanni Galeone, maestro di Max ma ancora di più suo caro amico e confidente. “Anzi non so perché non ci abbiamo pensato prima. Credevo tornasse già in estate, quando poi la società ha scelto altre soluzioni, prima Fonseca e poi Concieicao”. Poi l’ex mister, tra le altre, di Udinese e Pescara si spende per il suo amico-allievo: “Sarebbe perfetto per iniziare un nuovo ciclo: conosce l’ambiente e ha esperienza”.

Poi Galeone, nel corso della sua intervista alla Gazzetta dello Sport, si sofferma sulla rosa dei rossoneri, sottolineando come con Allegri non servirebbe un mercato faraonico per mettere nelle mani del mister una squadra adatta alle sue necessità: “Già a inizio campionato mi diceva che il Milan era un grande gruppo, una squadra dove poter lavorare bene. Tecnicamente è una formazione di livello alto. Ha super giocatori: non è mica facile trovare un centrocampo con Reijnders e Fofana. In pochi li hanno”. Poi la fiducia del maestro nelle capacità dell’allievo prediletto: “Sono sicuro che in due d’anni al massimo riuscirebbe a vincere lo scudetto. Basterebbero al limite un paio di innesti, senza doversi svenare”.