Un incendio in tre pozzetti che alimentano un tratto di rete ferroviaria nei pressi di Firenze e la circolazione dei treni in mezza Italia si blocca.

Il Governo, invece di interrogarsi sulla fragilità delle infrastrutture del Paese e su come risolverla, coglie l'occasione per alimentare la propria propaganda e continuare a litigare su chi, all'interno della maggioranza, lavori o non lavori per far progredire il Paese.

Così, Salvini va a Firenze e parla di attacco ai lavoratori: "Non è un attacco allo Stato, ai poteri forti, è un danno ai lavoratori che hanno perso un giorno di lavoro, e spero che qualcuno finisca in galera se verranno trovate delle responsabilità che mi sembrano chiare".


Impossibile capire che cosa volesse dire il ministro dell'Interno, a parte il fatto di voler dire l'esatto contrario di quello che sull'accaduto aveva detto Di Maio che, invece, da parte sua ha parlato proprio di attacco allo Stato: "Se le ipotesi saranno confermate saremmo davanti a un vero e proprio attentato allo Stato. Un atto a tutti gli effetti sovversivo, che oggi sta danneggiando migliaia di persone e lavoratori. ...

Qui, se la pista anarchica sarà confermata, il punto è che c’è una banda di criminali fermi agli anni ‘70 [chissà anche lui che cosa volesse dire, ndr.] che, indipendentemente dalle idee e delle convinzioni di ognuno, mina gli interessi del Paese. ...

Contro queste persone chiedo ai ministri competenti di rispondere con tutta la forza dello Stato".


I due vicepremier si sono trovati d'accordo sul fatto che qualcuno, comunque, dovrà andare in galera! Un nemico anche per oggi è stato trovato.

Però, da parte di Salvini, vi era anche la necessità di collegare l'avvenimento alla diatriba politica che da giorni lo sta impegnando nel cercare di convincere i 5 Stelle a dichiarare la crisi di Governo.

Pertanto, il segretario della Lega ha anche detto che in Italia "ci sono troppe infrastrutture bloccate dal Ministero dei trasporti. Il Mit deve aiutare la gente a viaggiare e non bloccare porti, aeroporti, ferrovie, tunnel, autostrade.

Il vero problema credo che sia il blocco di centinaia di opere pubbliche. Non è questione di rimpasto: se uno fa il ministro ai blocchi stradali, noi siamo al governo per sbloccare le strade, non per bloccarle".


Il destinatario della bordata, il 5 Stelle Danilo Toninelli, invece di mandare Salvini a quel Paese come logica vorrebbe, approfittando del fatto di trovarsi in Sicilia, ha invece dichiarato: "Stiamo sbloccando cantieri come mai prima: la viabilità secondaria siciliana con il commissario, la Ragusa-Catania, il fondo salva imprese per accelerare i grandi lavori Cmc".


Inutile aggiungere che il capo politico 5 Stelle, Luigi Di Maio, ancora una volta non ha avuto niente da ridire sull'ennesima pesante provocazione di Salvini contro un ministro grillino!