Non credevo ai miei occhi. Ieri sera alle Cascine, prima della mezzanotte, Matteo Salvini pomiciava con un transessuale di colore. Come ho fatto ad accorgermi che quello con cui il segretario della Lega si stava strofinando appassionatamente fosse un transessuale? Non è stato tanto il seno prorompente che contrastava con dei bicipiti da culturista, quanto la barba che non lasciava dubbi ad una diversa interpretazione.
Ne ho le prove? A che servono? E perché poi dovrebbero esser necessarie? Il segretario leghista - ricoprirà tale incarico per altri 4 anni, fino al 2029, dopo che oggi è stato rieletto al termine del congresso che si è tenuto a Firenze - ieri, dialogando con Elon Musk, ha tra l'altro sdoganato e benedetto il "free speech". In pratica, ognuno può dire quel che vuole... quel che gli passa per la testa, in base alle simpatie e alle convenienze.
Infatti, né a Salvini né a Musk è passato per l'anticamera del cervello di accennare al fatto che il cosiddetto "free speech" debba anche essere vincolato alla realtà.
D'altra parte, come avrebbero potuto, visto che i licenziamenti a caso del DOGE guidato da Musk, durante il colloquio, sono stati fatti descritti come uno snellimento della macchina burocratica quando in realtà sono tagli indiscriminati per sostenere il debito pubblico causato dalle politiche fiscali di Trump? Ma non solo. Le ritorsioni contro Tesla sono state descritte come atti terroristici, quando la massimo possono essere etichettati come atti di vandalismo, mentre le deportazioni indiscriminate contro l'immigrazione illegale sostenuta dalla sinistra (sic!) sono da considerarsi una risposta ad una invasione che mira a sovvertire i valori occidentali. Non mi sembra che i due abbiano parlato delle persone rapite in strada o nelle loro abitazioni e messe in carcere per aver protestato contro il genocidio in atto Gaza. Evidentemente, in questo caso, neppure il più fantasioso argomento supportato dal "free speech" avrebbe potuto essere d'aiuto.
Salvini si è ripetuto anche oggi, non più in collegamento con Musk, ma con Marine Le Pen, la delinquente in fieri rea di aver rubato alla comunità europea alcuni milioni di euro, che, non potendo presentarsi come la neo pulzella d'Orleans essendo un po' âgée, ha preferito paragonarsi a Martin Luther King. In tempi di free speech... vale tutto.
"La decisione che è stata assunta contro di me scrive la parola fine a tutti i principi dello Stato di diritto - ha esordito all'assemblea leghista la leader del Rassemblement National, dopo esser stata presentata dallo stesso Salvini -. Questo attacco nei miei confronti è molto violento, è un problema nei confronti di tutto il popolo francese. Questa decisione non rimette in discussione il mio futuro, ma rimette in discussione il futuro del nostro Paese, dei francesi che non potranno scegliere per una candidata che loro vogliono vedere alla guida della Francia. Una candidata che peraltro è favorita.Non cederemo mai alla violazione della democrazia, useremo tutti gli strumenti giuridici per presentarci alle presidenziali e mettere in scacco questo tentativo di scrivere la parola fine al funzionamento democratico della Francia.Non c’è soltanto la Francia a essere colpita da questo tentativo di manipolazione della democrazia, gli amici di Chega in Portogallo sono minacciati da una procedura di interdizione. Si tratta della libertà di tutto il continente europeo a essere rimessa in discussione. Deve essere considerata come circostanza aggravante che il mio partito contesta le istituzioni europee, la violenza di questa condanna è che si basa su questo, sull'aver contestato le istituzioni europee.La nostra lotta sarà come la tua lotta, una lotta pacifica e democratica. L’esempio proviene da Martin Luther King che parlò di diritti civili: sono proprio questi diritti dei francesi a essere rimessi in discussione. Dobbiamo essere trattati come cittadini di serie A, perché non siamo al di sopra, ma neanche al di sotto".
E giù applausi, naturalmente. D'altra parte, in tempi di "free speech" è possibile che una neofascista francese si paragoni a Martin Luther King e si dimentichi di esser stata condannata (in primo grado) perché ha rubato e di esser stata dichiarata ineleggibile a seguito di una legge modificata tre anni fa che lei stessa ha sostenuto e votato!
Quindi, se questa è la realtà, allora perché non credere anche alla storia di Salvini che pomicia con un transessuale alle Cascine?
PS. La foto è stata realizzata con un software di IA e la notizia di Salvini alle Cascine che pomicia con un transessuale è un falso.