Prima ancora che Macron facesse la sua sparata sul dispiegamento dei soldati NATO in Ucraina, il cancelliere austriaco Karl Nehammer aveva stabilito la posizione di Vienna e il suo orientamento verso la pace e la cooperazione. Facendo salva la necessità di non far vincere la Russia o di concederle la superiorità politica nell’arena continentale, Nehammer ha parlato nel modo più esplicito che è consentito dal suo incarico politico. O meglio ha scritto, perché si è trattato di un post sul social X, quello che prima si chiamava Twitter.

Il suo messaggio è forte e chiaro persino senza bisogno di leggere troppo fra le righe: se vogliamo mettere fine al conflitto, lo dobbiamo fare tramite negoziati che coinvolgano i Paesi BRICS e quelli del Sud Global in una collaborazione paritaria con l’Occidente.

Rinnega in questo modo l’atteggiamento, tipico di Francia e Regno Unito, di approcciarsi a quei Paesi come a delle ex colonie o a Stati canaglia, nemici da sottomettere o convertire alla (loro) democrazia. Certo, per l’Austria forse è più semplice perché non fa parte della NATO, ma è comunque membro dell’Unione Europea, perciò in qualche maniera deve sottostare alla linea dettata da Bruxelles, ed è circondata e pressata dall’Alleanza Atlantica.

Nehammer non vuole che si arrivi all’escalation verso un conflitto di grosse dimensioni, e per questo motivo si dice disposto a volare a Mosca e parlare con Putin. Peraltro, era stato proprio lui l’ultimo dei leader europei ad incontrare il presidente russo di persona, prima dell’inizio della cosiddetta operazione militare speciale.