Dal santuario di Knock, piccolo paese nella contea di Mayo, nella seconda giornata della sua visita in Irlanda, Papa Francesco ha recitato la preghiera dell'Angelus davanti a 45 mila persone.

Alla folla dei presenti, il Papa ha detto di aver pregato nella Cappella dell’Apparizione del Santuario per "tutti i sopravvissuti vittime di abusi da parte di membri della Chiesa in Irlanda. Nessuno di noi può esimersi dal commuoversi per le storie di minori che hanno patito abusi, che sono stati derubati dell’innocenza o che sono stati allontanati dalle mamme, e abbandonati allo sfregio di dolorosi ricordi."

Francesco l'ha definita come una "piaga aperta" che "ci sfida ad essere fermi e decisi nella ricerca della verità e della giustizia. Imploro il perdono del Signore per questi peccati, per lo scandalo e il tradimento avvertiti da tanti nella famiglia di Dio."



Il Papa ha poi invocato l'intercessione della Madonna sia "per tutte le persone sopravvissute di abusi di qualsiasi tipo", sia "per tutti noi, perché possiamo procedere sempre con giustizia e riparare, in quanto da noi dipenda, tanta violenza".

Anche in questa occasione, Francesco ha di nuovo posto l'accento sul problema degli abusi che ha afflitto la Chiesa cattolica in Irlanda, per porre di nuovo l'accento anche su quello della Chiesa cattolica nel mondo.

Il Papa ha poi parlato di ecumenismo, rallegrandosi "per la significativa crescita di amicizia e collaborazione tra le comunità cristiane", con l'auspicio che questo possa favorire "gli sforzi per far progredire il processo di pace e costruire una società armoniosa e giusta per i figli di oggi, siano cristiani, siano musulmani, siano ebrei, siano di qualsiasi fede: figli dell’Irlanda."

L'appuntamento successivo della visita in Irlanda è la messa che il pontefice celebrerà al Phoenix Park di Dublino, cui seguirà l'incontro con i vescovi che si terrà al Convento delle suore Dominicane.