"Su istruzioni del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri, On. Antonio Tajani, il Segretario Generale della Farnesina, Ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato questa mattina al Ministero degli Esteri l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria.Nel ribadire la protesta del Governo italiano per le condizioni in cui la Signora Ilaria Salis è stata detenuta e viene trattenuta durante le udienze in tribunale a Budapest, l’ambasciatore Guariglia ha richiamato i principi cardine previsti dalla normativa europea e internazionale relativi al rispetto delle garanzie a tutela della dignità delle condizioni detentive, incluse le modalità di traduzione degli imputati in tribunale e delle garanzie di un equo processo.Nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della Magistratura ungherese, ha espresso la ferma aspettativa del Governo affinché alla Signora Salis sia accordato al più presto un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea, incluse misure alternative alla detenzione in carcere.Il Segretario Generale si è inoltre soffermato sull’assoluta necessità che alla Signora Salis e ai suoi legali siano garantiti l’accesso alla traduzione in italiano degli atti di accusa, come già richiesto dalla difesa, e la visione del video di sorveglianza alla base dell’imputazione, per assicurare il pieno godimento del diritto alla difesa e un equo processo.Il Segretario Generale ha infine confermato che l’Ambasciata a Budapest continuerà ad assicurare ogni assistenza alla Signora Salis e ai suoi familiari, in collaborazione con i suoi legali".

Questo è ciò che la Farnesina ha reso noto quest'oggi, dopo le immagini scioccanti dell'italiana Ilaria Salis condotta ieri in un tribunale ungherese incatenata mani e piedi, con l'accusa di essere una pericolosa terrorista, per aver aggredito dei "nazisti" durante una manifestazione, causando loro ferite guaribili dai 5 agli 8 giorni... praticamente dei graffi. 

Sicuramente un crimine, per il regime (quasi) fascista di Viktor Orban che ha accusato la Salis di terrorismo, per poi trattenerla in carcere in condizioni durissime da più di un anno, ipotizzando di condannarla con una pena fin oltre i dieci anni.

Da mesi Roberto Salis, il padre della maestra di origine sarda, aveva cercato di attivare le istituzioni italiane e i suoi rappresentanti (quei tizi che gridano prima l'Italia e prima gli italiani) su come il loro amico Orban stesse trattando sua figlia... ma senza il minimo successo.

Questa mattina, ad Agorà (Rai 3), aveva detto: "Credo che l'Ambasciata italiana abbia partecipato ad almeno quattro udienze in cui mia figlia è stata portata in queste condizioni davanti al giudice. Noi fino al 12 ottobre, quando mia figlia ha scritto una lettera, non avevamo evidenza del trattamento che stava subendo. Gli unici che lo sapevano e non hanno detto nulla sono le persone dell'Ambasciata italiana in Ungheria".Poi ha aggiunto:"Alle 10 abbiamo l'appuntamento con l'ambasciatore italiano in Ungheria (Manuel Jacoangeli). Mi aspetto delle azioni, abbiamo fatto tante chiacchiere. Questa è la prima volta che ho il piacere di parlare con l'ambasciatore. Evidentemente in questi 11 mesi ha avuto impegni molto più gravosi che occuparsi di mia figlia".

La scena di ieri ha "svegliato" i ministri del (post) fascismo che hanno visto oltraggiato l'orgoglio italiano da un paesucolo come l'Ungheria e allora è scattata la reazione... dopo più di un anno di assoluto menefreghismo. Queste le parole di stamani del ministro degli Esteri Tajani:

"Anche stamani il nostro ambasciatore in Ungheria andrà al ministero a protestare per questo trattamento riservato a una detenuta e si vedrà se si potranno ottenere gli arresti domiciliari e poi se si potrà portare in Italia per scontare la pena. Prima vanno ottenuti, tramite gli avvocati, gli arresti domiciliari in Ungheria, poi si potrà pensare di trasformare gli arresti domiciliari in Ungheria in arresti domiciliari in Italia.Ho chiesto che ci sia il rispetto assoluto del diritto comunitario, perché trascinare in quella maniera un detenuto mi sembra che sia fuori luogo, non in sintonia con il nostro diritto comunitario...il rispetto di un detenuto deve sempre esserci. Se Salis verrà giudicata colpevole, dovrà scontare la pena, ma il rispetto della persona, anche di un detenuto, deve esserci come di qualsiasi persona umana. ... Non vogliamo intervenire nella giustizia altrui, ma siamo nell'Unione europea e ci sono diritti dei cittadini da rispettare".

Chi invece non ha detto una parola sul caso, è la presidente del Consiglio, la (post) fascista Giorgia Meloni che, impegnatissima con la presentazione del piano Mattei, ha avuto il tempo di esprimersi sulla vittoria di Sinner all'Australian Open sulla scomparsa di Sandra Milo. Neppure una parola, invece, per Ilaria Salis.

E come stupirsene, visto che per Meloni, quelli dell'attuale Ungheria di Orban, sono valori non negoziabili e condivisibili, tanto da esser definita dal primo ministro ungherese una compagna di battaglia affidabile con cui ha una visione comune del mondo...

Parole apprezzatissime da Giorgia Meloni, che la stessa ha tenuto a comunicare a tutti... rendendo nota la lettera in cui erano scritte.

Quindi, dobbiamo ritenere che il senso di giustizia di Giorgia Meloni sia lo stesso di Orban?

In base alle dichiarazioni di suo cognato, non è da escluderlo...



Crediti immagine: twitter.com/NFratoianni/status/1752300840235176270/photo/2