Sabato 16 settembre, l'area della sinistra che si riconosce nell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia si riunisce al Teatro Franco Parenti di Milano "per una tappa importante del Cammino delle Idee che le Officine di Campo Progressista, presenti in tutta Italia, hanno avviato nei mesi trascorsi dalla nascita del movimento al teatro Brancaccio di Roma."

L'argomento della riunione è delineare un programma che possa dar vita ad una forza politica che si presenti alle prossime elezioni verso cui aggregare il voto della sinistra o, perlomeno, di chi pensi di appartenere a quell'area e di non sentirsi rappresentato dal Partito Democratico di Renzi.

Non che a sinistra del PD vi sia il deserto. Quello che però in molti, soprattuto elettori, ritengono ormai necessario e non più rinviabile è l'aggregazione di tali forze in un progetto comune che metta da parte i particolarismi di tizio e caio giustificati da distinguo ideologici ormai obsoleti e privi di qualsiasi aggancio con la realtà attuale. Sarà mai possibile tutto ciò?

Lo scorso 12 settembre, Articolo Uno Mdp e Campo progressista si sono riuniti concordando in un "percorso comune di costruzione di un centrosinistra innovativo capace di battere le destre e i populismi e alternativo alle politiche sbagliate del PD di Renzi."

"Nella riunione - prosegue il comunicato che ne ha riassunto l'esito - è emersa la volontà di aprire un confronto, senza veti o pregiudizi, con tutti i soggetti civici e politici che condividono la necessità di tale percorso. Per favorire la massima partecipazione e apertura si lavorerà a promuovere in autunno un grande momento di coinvolgimento popolare."

Le elezioni regionali in Sicilia sembrano essere la riprova della possibilità di veder nascere questa nuova formazione. Dopo qualche tentennamento iniziale - altrimenti non sarebbe stata una cosa di sinistra - anche da parte di Pisapia e del suo movimento, vi è stata la dichiarazione di appoggio alla candidatura di Fava (Articolo 1 - MDP) contro quella del rettore Micari, quest'ultima supportata e benedetta dal duo Renzi Alfano, che sta facendo le prove per un'allenza di governo anche dopo le prossime politiche. E il rinvio a data da destinarsi dello Ius soli ne è la conferma.

Per questo, il nuovo movimento che fa capo a Pisapia avrà fin da subito, anche grazie a MDP, la possibilità di far vedere di che pasta è fatto fin dalle prossime settimane nell'occasione della discussione della legge di bilancio e di quella elettorale.

Finora, la sinistra che si definisce radicale, dopo dichiarazioni roboanti e continui penultimatum, ha immancabilmente finito per astenersi o votare secondo coscienza o per responsabilità anche provvedimenti ritenuti invotabili. Anche con Pisapia accetterà di fare da stampella al governo che non vota lo Ius soli e vuole licenziare una legge di bilancio facendo solo un "tagliando" al Jobs Act che si rivelerà l'ennesimo regalo a Confindustria, senza rivedere le regole di tirocini e stage, senza attuare sgravi per i giovani, senza fare veri investimenti e senza rivedere le attuali politiche su sanità e fisco?

Se la "nuova" sinistra di Pisapia si arrenderà, qualunque sia il motivo, ad approvare, seppur turandosi il naso, le politiche di centro destra di Renzi e Alfano è consigliabile che non perda tempo a fare alleanze o studiare programmi da presentare alle politiche... non sarebbe credibile.

Quella della "responsabilità prima di tutto" è una moneta che ormai non ha più corso, e sarebbe l'ennesimo regalo al Movimento 5 Stelle, oltre all'impossibilità, per chi ancora alla sinistra crede, di sentirsi rappresentati. Che la "nuova" sinistra, se mai esiste o esisterà, inizi a comprendere che adesso la responsabilità deve essere dimostrata prima di tutto verso i cittadini che hanno espresso il loro voto e che pretendono siano mantenute le promesse fatte loro in campagna elettorale, senza esser messi in secono piano rispetto a banche d'affari, finanza o Commissione europea.