Nei giorni scorsi, vi è stata l'ufficializzazione del passaggio di Italia Viva nel centrodestra. Il partito di Renzi si è apparentato con Forza Italia in Sicilia e nel reatino e al Senato vota pure le mozioni contro il suo Governo dei migliori, se queste possono creare difficoltà e imbarazzo a 5 Stelle e dem.

Dopo l'apparentamento con Forza Italia, Renzi deve mostrare al popolo anche la vicinanza di idee e intenti con la Lega di Salvini, sperando che in futuro diventi la Lega di Giorgetti. Nell'attesa i due Matteo hanno trovato un punto d'incontro su un terreno neutro, rappresentato da una soluzione alternativa all'ormai bocciato ddl Zan.

Ecco così che Renzi annuncia, dimenticandosi di orientamento sessuale e identità di genere, di aver trovato quella che i suoi futuri alleati della Lega chiamerebbero quadra: "Con Ivan Scalfarotto abbiamo lanciato la nostra semplice proposta per superare il fallimento della Zan. Un semplice articolo per allargare le tutele della Legge Mancino ai casi di omofobia, transfobia, abilismo. Chi vuole la legge firma l’emendamento Scalfarotto, chi preferisce il chiacchiericcio continui pure ad attaccarci".

L'altro Matteo, quello della Lega, gli risponde all'istante: "Aumentare le pene per chi discrimina, offende o aggredisce in base all’orientamento sessuale? Per me si può votare anche domani, tanto che esiste una proposta di legge a mia firma in Senato. Se non si tirano in ballo i bambini, la libertà educativa e la libertà di pensiero, la legge si vota in due minuti".

Perché tutto questo teatro per coltivare nella testa degli elettori l'idea di un rafforzamento del centrodestra che deve includere anche Italia Viva? Per far sembrare loro normale che la truppa renziana in Parlamento esprima il proprio voto per eleggere Silvio Berlusconi  presidente della Repubblica. 

Nel centrodestra da settimane stanno armeggiando con il pallottoliere per contare i numeri necessari per far eleggere Berlusconi al Colle. I voti delle marionette di Renzi, insieme a quelli dei rappresentanti delle regioni, evidentemente non sono però ritenuti sufficienti e allora si punta a raschiare il barile, guardando persino nel campo grillino. 

Visto quanto accaduto in passato, pensare che in Parlamento sia in corso un mercato dei voti non è da escludere. Per il momento, l'ex cavaliere si affida alle lusinghe. 

E così lo ritroviamo su il Tempo ad esprimere parole di stima nei confronti del Movimento 5 Stelle..."Non sono sorpreso affatto. Il Movimento Cinque Stelle ha raggiunto grande consenso perché si è presentato come una risposta a un malcontento molto diffuso. Una risposta che non ho mai condiviso e che a mio giudizio non ha funzionato, ma che merita rispetto perché esprime problemi reali. Del resto anche Forza Italia è nata per cambiare, con metodi molto diversi, una politica vecchia che a noi appariva superata. La crisi del Movimento Cinque Stelle è reale, ma sarebbe sbagliato e pericoloso lasciare senza risposte e senza rappresentanza le esigenze che esprime".

e del reddito di cittadinanza... "Per quanto riguarda invece il Reddito di cittadinanza gli importi che sono finiti a dei furbi che non ne avevano diritto, sono davvero poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che il reddito è andato finalmente a contrastare".

Tajani, nel frattempo, ha ricordato a Giorgia Meloni che la candidatura di Silvo Berlusconi al Quirinale non è affatto tramontata... Tutt'altro.

Adesso, coloro che pensavano che una parte del Parlamento non avesse il coraggio di tentare di far eleggere come presidente della Repubblica un  ex condannato per reati fiscali, una persona che ha evitato numerose sentenze di carattere penale per intervenuta prescrizione, un personaggio di fatto che ha avuto contatti e relazioni con la criminalità organizzata, tacendo il resto a partire dal bunga bunga... si dovranno ricredere.

Ma se un macellaio (di uomini) come Mohammad bin Salman Al Sa'ud viene definito da Matteo Renzi suo amico e promotore del rinascimento arabo, non c'è nulla di cui stupirsi.