Mi vogliono regalare Messi? Guardate, so solo io cosa ho dovuto fare per farmi prendere Lukaku. Fidatevi. A fine stagione faremo delle valutazioni.A livello personale è stata un'annata molto dura. Spesso non è stato riconosciuto il lavoro dei calciatori e mio, non ho trovato protezione del club verso i calciatori. Fuori dal campo c'è tanto da migliorare. Ci sarà da parlare con il presidente, che è in Cina. Non mi piace quando la gente sale sul carro. Pensavo ci fosse più protezione nei miei confronti, se si è deboli è difficile proteggere l'allenatore. C'è da dare merito ai ragazzi, solo a questi.A me non manca niente, io sono stato chiamato qui per un progetto vincente. A fine stagione dirò quello che non mi è andato bene, saranno fatte valutazioni. Protezione? Zero assoluto verso calciatori e allenatore. Ho visto tanta gente salire sul carro, tanta gente non deve salirci. Le palate di ... le abbiamo prese noi e i calciatori, ognuno ha curato il suo orticello. Io ho un difetto: a differenza di altri, ho una visione. E non sto parlando di mercato. C'è un'intervista del febbraio 2017 in cui Spalletti denunciava cose gravissime, nel 2020 siamo punto e a capo. Se vogliamo ridurre il gap con la Juve si deve crescere dentro e fuori dal campo, bisogna capire se si possono fare questi miglioramenti, anche il proprietario si vedrà se lo capisce... Io ci metto la faccia fino a un certo punto, ma nessuno è scemo: il parafulmine si fa il primo anno, errare è umano ma perseverare è diabolico. 


Frasi queste pronunciate da Antonio Conte dopo la partita che ha visto l'Inter vincere in trasferta per 2-0 contro l'Atalanta, aggiudicandosi così il secondo posto nella classifica di Serie A, ad un punto dalla Juventus che, da due giornate, aveva già comunque vinto il campionato.

Non siamo a Roncisvalle, non c'è Angelica, non ci sono i mori e tanto meno io posso paragonarmi ad Ariosto, ma la storia del Conte Furioso, specialmente a fine stagione, è diventata oramai un "cliché". 

E anche stavolta, con chi ce l'abbia Conte e per quale motivo non si capisce... come sempre, perché ormai, come detto, è uno stereotipo.

L'unico elemento concreto che il tecnico nerazzurro ci ha fornito nel suo sfogo  è il riferimento a un'intervista di Spalletti del "febbraio 2017". Il guaio, però, è che nel febbraio 2017 Spalletti allenava la Roma. Forse Conte si voleva riferire ad un'intervista dell'anno successivo, il 2018.

A febbraio di quell'anno, effettivamente, dopo un Inter - Roma, Spalletti si lasciò andare a delle confidenze con dei tifosi giallorossi incontrati per caso in un ristorante milanese. Le sue parole finirono poi su un quotidiano. Che cosa disse in quell'occasione l'allenatore toscano? Molte cose, ma la più importante era che i cinesi avevano il "braccino corto"... in pratica volevano fare grandi cose, ma senza spendere. La logica del ragionamento di Spalletti era la seguente: come è possibile che l'Inter - e qualunque altra squadra - possa vincere il campionato anche con 11 top player, quando la principale rivale ne ha 22?

Quindi, per Conte, Suning in questa stagione non gli avrebbe messo a disposizione una rosa competitiva? A naso, sembrerebbe questo il cruccio principale del tecnico pugliese, anche se i suoi strali sembrerebbero più indirizzati nei confronti di Marotta che della proprietà.

Quali saranno le conseguenze delle scoppiettanti dichiarazioni di Conte lo diranno i fatti... basta mettersi seduti ed aspettare.