Secondo quanto riferito dalla radio dell'esercito israeliano, l'IDF sta preparando un attacco contro l'Iran, attacco che è stato descritto come questione seria e importante. Inoltre, a supporto, Israele ha dichiarato anche di attendersi collaborazione da parte dei paesi partner della regione, senza precisare quali.
In ogni caso, la risposta all'Iran sarà dura. Dagli Stati Uniti, si registra un dietrofront da parte di Biden sul via libera concesso a Tel Aviv a colpire le infrastrutture petrolifere di Teheran. Sul fronte opposto, gli israeliani non solo non danno garanzie in tal senso, ma non scartano neppure la possibilità di colpire i siti nucleari iraniani.
Israele non ha un arsenale missilistico di attacco e, si presume, che l'aggressione all'Iran possa avvenire solo tramite l'aviazione. Sopra quale spazio aereo transiteranno gli aerei? È questa la collaborazione richiesta da Tel Aviv?
Inviato da Bien, nelle prossime ore in Israele giungerà il comandante in capo del CENTCOM che ha la responsabilità per il Medio Oriente, il tenente generale Michael E. Corella. Secondo il quotidiano Yedioth Ahronoth, lo scopo del viaggio sarebbe quello di coordinare la risposta all'attacco missilistico iraniano in base ai desiderata di Washington che, al momento, non sembrano convergere con quelli di Tel Aviv.
Proseguono, intanto, gli attacchi indiscriminati (che non risparmiano neppure gli ospedali oltre alle abitazioni civili) sulla periferia sud di Beirut, dove il nuovo bersaglio pare essere colui che è destinato a sostituire Nasrallah alla guida di Hezbollah. Al confine tra Libano e Israele, invece, secondo la stampa libanese, i "mujaheddin della Resistenza Islamica" starebbero contrastando efficaciemente i tentativi di penetrazione dell'IDF nel paese dei cedri.