Quali sono le differenze tra un Social Media Manager e un Content Editor? Lo abbiamo chiesto al Dottor Gregorio Scribano, social media manager e content editor, professionista con esperienza in entrambi i ruoli. Ne è nata una conversazione interessante e ricca di spunti per chi vuole lavorare nel mondo della comunicazione digitale.
Dottor Scribano, come si arriva a lavorare come Social Media Manager o Content Editor?
Una formazione umanistica aiuta sicuramente. Personalmente, mi sono laureato in Scienze dei Beni Culturali e ho iniziato la mia carriera nel settore della comunicazione.
È un ambito competitivo e ricco di sfide, ma anche estremamente stimolante. La cosa più bella? La varietà. Se in questo lavoro ti annoi, è il segnale che qualcosa non va.
Che differenza c’è tra un Social Media Manager e un Content Editor?
La differenza principale è nel tipo di comunicazione.
Il Content Editor lavora su testi più lunghi, come articoli per blog o siti web. Ha il tempo di sviluppare una narrazione, approfondire gli argomenti e strutturare il contenuto in modo coerente e informativo.
Il Social Media Manager, invece, lavora su contenuti brevi, immediati e visivi. Ogni post deve essere d’impatto, ma al tempo stesso coerente con la strategia di comunicazione generale e con lo storytelling del brand. La sfida è essere originali senza perdere coerenza.
Quali strumenti sono indispensabili per un Content Editor?
Sicuramente un buon dizionario dei sinonimi e contrari, un taccuino per prendere appunti o organizzare le idee, e una tazza di tè (fondamentale per affrontare le lunghe sessioni di scrittura!).
E per un Social Media Manager?
Il cellulare, per monitorare in tempo reale i profili social. Il computer, per redigere e aggiornare il piano editoriale. E infine, un buon programma di grafica, come Canva o Adobe Illustrator, per realizzare contenuti visivi efficaci.
Quali sono le principali sfide per un Content Editor?
Il Content Editor deve saper scrivere bene, ma anche essere curioso. Spesso ci si trova a passare da un articolo su una ricetta a uno sulla finanza o sulla salute. Non si può essere esperti in tutto, quindi bisogna essere sempre pronti a informarsi e studiare.
Un’altra sfida è saper adattare il proprio stile al tono di voce del cliente. Non è facile cambiare modo di scrivere ogni volta: la scrittura è una forma d’identità personale, e modificarla richiede grande elasticità.
E per un Social Media Manager?
Serve un’attenzione costante ai dettagli, e soprattutto flessibilità. I piani editoriali possono cambiare all’improvviso, ad esempio per un trend dell’ultimo minuto o per un’esigenza del cliente. Bisogna sapersi adattare in tempo reale.
Che ruolo ha il rapporto con i clienti? È diverso per queste due figure?
Assolutamente sì.
Nel lavoro del Content Editor, una volta stabilito il piano editoriale e i temi da trattare, il rapporto diretto con il cliente diventa meno frequente. La comunicazione è più diluita nel tempo, tranne che per la fase delicata in cui si verifica se lo stile e il tono rispecchiano davvero la voce del brand.
Nel caso del Social Media Manager, invece, il contatto con il cliente è quasi quotidiano: ogni post deve essere approvato, sia per quanto riguarda il testo che la parte visiva. E spesso ci sono revisioni da fare, perché sui social ogni parola conta.
Lei si sente più Content Editor o Social Media Manager?
È difficile scegliere. Sono due approcci diversi alla comunicazione. Un po’ come chiedere se voglio più bene alla mamma o al papà!
Ci sono giorni in cui amo scrivere post rapidi e creativi per i social, e altri in cui non vedo l’ora di immergermi in un nuovo articolo. Entrambi i ruoli mi permettono di esprimere aspetti diversi della mia personalità professionale.