"I mostri russi non abbandonano i loro metodi. Non avendo la forza e il coraggio di combattere con noi sul campo di battaglia, stanno cinicamente annientando la popolazione civile. Questo è un male che non ha limiti. E se non viene punito, non si arresterà".

Così Volodymyr Zelensky ha commentato su Instagram la strage compiuta questa mattina dall'esercito russo, che ha lanciato alcuni missili sulla stazione ferroviaria di Kramatorsk, nell'oblast di Donetsk.

La stazione, da giorni, era affollatissima, con i civili in attesa di prendere il primo treno per cercare rifugio verso l'ovest, visto che l'Ucraina orientale è considerata da tutti il prossimo obiettivo dell'invasione russa. 

Secondo il governatore della regione, Pavlo Kyrylenko, le persone in attesa di salire su un treno erano ben oltre il migliaio. Quelle rimaste uccise a seguito dell'attacco sono finora 39, ma non è certo che il numero sia definitivo, anche considerando quanti sono i feriti, attualmente 87, di cui alcuni gravissimi. Almeno due i bambini morti nell'attacco.

L'agenzia russa Ria Novosti ha riportato le dichiarazioni rilasciate da un portavoce dell'esercito russo che accusa gli ucraini di essere i responsabili nell'aver lanciato i missili sui civili. A testimoniarlo sarebbero i resti di due Tochka-U, missili che non sarebbero più in dotazione a Mosca, ma solo alle forze ucraine.

In sostanza, la propaganda di Mosca accusa Kiev di aver allertato nei giorni scorsi la popolazione perché evacuasse la regione e di aver attaccato la stazione di Kramatorsk, piena di persone in fuga, per poi addossarne la colpa all'esercito russo.

Questo lo stravolgimento della realtà di ciò che avviene in Ucraina giornalmente diffuso in Russia da tv e giornali, tanto che le voci libere di quella nazione, oltre ad esser messe a tacere, rischiano la loro vita a causa dei fanatici nazionalisti imbevuti della propaganda di Putin, come dimostra l'attacco a  Dmitry Muratov, editore di Novaya Gazeta.

A questo punto, dato per scontato (almeno si spera) che l'Ucraina non lanci missili sulla propria popolazione (oltretutto non lo fa neppure nei confronti di quella russa), Mosca sembra cercare un escalation nel conflitto, dando così motivo alla Nato di utilizzare armi sempre più sofisticate e distruttive per fermare stragi simili a queste.

L'escalation degli armamenti darebbe così la giustificazione a Mosca di utilizzare a sua volta il proprio arsenale non convenzionale, facendo ricorso alle cosiddette bombe sporche. Questa potrebbe essere l'alternativa scelta da Putin  per cercare di vincere una guerra che, in base a quanto visto finora, sta seriamente rischiando di perdere.

Mai come adesso siamo stati vicini ad un conflitto nucleare... probabilmente anche rispetto alla crisi dei missili a Cuba.



Aggiornamento.

Il numero dei morti dell'attacco missilistico alla stazione di Kramatorsk è arrivato a 50 e comprende anche 5 bambini.  Alle 38 persone morte alla stazione ferroviaria, ne vanno aggiunte altre 12 decedute successivamente a seguito delle ferite riportate. Secondo il governatore Kyrylenko, 98 sono invece le persone ricoverate in ospedale: 16 bambini, 46 donne e 36 uomini.

In base alle prime ricostruzioni, l'attacco effettuato utilizzando il sistema missilistico balistico Tochka-U sarebbe partito da Shakhtarsk, località a sud-est distante un centinaio di Km in linea d'aria, situata sempre nell'oblast di Donetsk nell'area occupata dalla Russia dal 2014.


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