Questo venerdì, l'esercito israeliano si è distinto nell'attaccare anche gli ospedali nel nord della Striscia d Gaza: Al-Shifa, Al-Quds, l'ospedale Indonesiano e l'ospedale pediatrico Al-Rantisi, dove testimoni oculari hanno udito i militari dell'IDF ordinare con i megafoni a chiunque si trovasse al suo interno, che non fossero personale medico o pazienti, di andarsene.

L'obiettivo? La fitta rete di tunnel di Hamas, alcuni dei quali, secondo le Forze di Difesa Israeliane, si troverebbero sotto quegli ospedali.

In base a quanto dichiarato dal dottor Ashraf al-Qudra, portavoce del ministero della sanità a Gaza, questo venerdì l'ospedale Al-Shifa di Gaza City, è stato colpito almeno una volta e la sua area circondata da militari, mentre i vicini ospedali Rantisi e Al-Nasr, sono assediati dai carri armati.

Sempre secondo al-Qudra l'area attorno ad Al-Shifa è stata colpita oggi da almeno cinque attacchi, danneggiando il reparto maternità e altre parti del complesso. Hamas ha indicato 13 vittime a seguito dell'attacco, mentre il dottor Al-Qudra ha potuto verificare solo il decesso di una persona, mentre decine sarebbero i feriti.

E a proposito di ospedali, quelli nel nord della Striscia stanno esaurendo anche le ultime scorte di carburante e nelle prossime ore la loro operatività, già adesso ridotta, sarà pari a zero, con le persone collegate a macchine salvavita che inizieranno a morire. L'ospedale indonesiano, è adesso completamente al buio, senza elettricità.

L'ufficio stampa del governo di Gaza ha dichiarato di ritenere l'occupazione israeliana e la comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti, pienamente responsabile dei crimini commessi contro i civili palestinesi a Gaza.

Ma i criminali di Tel Aviv, oggi, avrebbero anche aperto il fuoco contro civili in fuga dal nord di Gaza lungo la strada Salah el-Din, così come contro quelli quelli rifugiati nella scuola di al-Buraq, uccidendo in totale più di 50 persone.

E a proposito di morti, nell'ultimo aggiornamento fornito dalle autorità di Gaza, il loro numero ha ormai superato gli 11.078, di cui 4.506 bambini.

Si intensificano gli attacchi nel sud del Libano e in Siria, dove gli americani continuano a colpire basi di miliziani collegate all'Iran.

Oltre alle Nazioni Unite, i cui vertici ogni giorno protestano contro lo sterminio in atto che non risparmia neppure i loro stessi operatori umanitari, anche i politici al governo di alcuni Paesi europei adesso hanno iniziato a ritenere inaccettabile quanto accade a Gaza.

Dopo le dure prese di posizione di alcuni esponenti della sinistra al governo in Spagna che hanno apertamente denunciato l'apartheid e il genocidio del popolo palestinese da parte di Israele, causando una crisi diplomatica con Tel Aviv, anche in Belgio i politici al governo definiscono sproporzionata e ingiustificabile la reazione dello Stato ebraico all'attacco del 7 ottobre, con il vice primo ministro belga che chiede che l'Europa sanzioni Israele.

La morte di 100 persone dello staff dell'agenzia Onu che aiuta i profughi palestinesi – UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi in Medio Oriente) – nella guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza è “scandalosa”: lo ha affermato

L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, l'austriaco Volker Tuerk, ha definito uno scandalo la morte di 100 persone dell'UNRWA, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi in Medio Oriente.

"La pace duratura e la sicurezza non possono essere garantite dall'esercizio della rabbia e della sofferenza contro persone che non hanno alcuna responsabilità per i crimini commessi, inclusi, e questo è particolarmente scioccante per l'Onu, i 99 membri dello staff UNRWA che sono stati uccisi. Questo è senza precedenti, scandaloso e profondamente straziante. Alcuni ospedali, inclusi gli ospedali Al Quds e Al Shifa, hanno anche ricevuto degli ordini specifici di evacuazione, oltre agli ordini di evacuazione generali diretti a tutti residenti settentrionali di Gaza. Ma una simile evacuazione, come ha avvertito l'Organizzazione mondiale della Sanità, è una condanna a morte in un contesto in cui l'intero sistema medico sta collassando e gli ospedali nella parte sud di Gaza non hanno la capacità di ricevere più pazienti. La soluzione a questa situazione è la fine dell'occupazione e il pieno rispetto dei diritti all'autodeterminazione dei palestinesi. Come ho già detto più volte, per mettere fine alle violenze l'occupazione deve finire. Gli Stati membri devono investire tutti gli sforzi necessari per trovare una pace sostenibile per tutti i palestinesi e gli israeliani".