Questo venerdì, su richiesta dell'Algeria, si è tenuta alle Nazioni Unite una sessione di emergenza del Consiglio di sicurezza sul crollo dei servizi sanitari a Gaza.
L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, collegato in videoconferenza, ha dichiarato che
"a Gaza davanti agli occhi del mondo è in corso una catastrofe dei diritti umani. I mezzi e i metodi di guerra di Israele hanno ucciso decine di migliaia di persone, inflitto enormi spostamenti di persone e devastato il territorio, sollevando enormi preoccupazioni in relazione al rispetto del diritto internazionale".
Türk ha fatto presente che un recente rapporto del suo ufficio, che copre il periodo tra il 7 ottobre 2023 e il 30 giugno 2024, ha documentato da parte di Israele un preciso schema negli attacchi agli ospedali, che iniziano dagli aerei, seguiti da incursioni di truppe di terra, dalla detenzione di alcuni pazienti e del personale, dall'espulsione forzata di altri e dal ritiro delle truppe, lasciando l'ospedale sostanzialmente non più operativo. Il rapporto ha anche descritto in dettaglio le uccisioni di pazienti, personale e altri civili.
"La protezione degli ospedali durante la guerra è fondamentale e deve essere rispettata da tutte le parti, in ogni momento".
La distruzione degli ospedali in tutta Gaza va oltre la semplice privazione dei palestinesi del loro diritto ad accedere a un'adeguata assistenza sanitaria, perché quegli ospedali hanno offerto anche rifugio a migliaia di persone che non avevano nessun altro posto dove andare.
Türk ha accennato alla distruzione provocata dagli attacchi dell'esercito israeliano di venerdì scorso al Kamal Adwan Hospital; l'ultimo ospedale funzionante nel nord di Gaza, che riflette i modelli di attacchi documentati nel rapporto. Alcuni membri dello staff e pazienti sono stati costretti ad abbandonare l'ospedale mentre altri, tra cui il direttore, sono stati trattenuti, con segnalazioni di torture e maltrattamenti.
E che cosa sta accadendo in queste ore?
Che le IDF hanno ordinato l'evacuazione dell'ospedale indonesiano di Jabalia, dopo aver circondato la struttura. A seguito delle dichiarazioni di Türk, l'esercito israeliano si è affrettato a pubblicare sui social che qualsiasi invito a sgomberare quell'ospedale (che di lì a breve sarebbe stato bombardato) era da considerarsi infondata.
Non sono però infondate le vittime odierne, altre 52, di cui fanno parte anche numerosi bambini, che si vanno ad aggiungere alle quasi 46mila del genocidio in atto.
Mentre l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) si sta preparando a chiudere propri uffici e il supporto alla popolazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, Hamas ha diffuso un comunicato per confermare la ripresa dei negoziati a Doha:
"Le nostre priorità più importanti sono fermare l'aggressione e proteggere il nostro popolo, alla luce del genocidio e della pulizia etnica praticati dall'occupazione israeliana”, aggiungendo che l'attuale round di colloqui indiretti si concentrerà sul "raggiungere un accordo che porti ad un definitivo cessate il fuoco e al ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza, definendone chiaramente i dettagli di attuazione.Continuiamo i nostri sforzi per comunicare con vari paesi e istituzioni internazionali con l'obiettivo di dare sollievo alla nostra gente, rompere l'assedio in modo da garantire e soddisfare i bisogni necessari per affrontare le tragiche circostanze, nonché preparare e organizzare i soccorsi".
Da sottolineare, in relazione alla ripresa dei colloqui a Doha, la grottesca dichiarazione della delinquenziale amministrazione Biden diffusa alla stampa dal portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby:
"Pensiamo che sia un buon passo, e certamente non diminuisce affatto la nostra speranza che si possa raggiungere un accordo. Pensiamo che un nuovo accordo sia urgente oltre che possibile e, ancora una volta, accogliamo con favore la decisione degli israeliani di inviare un altro team a Doha".
L'amministrazione Biden, secondo Kirby, starebbe compiendo uno sforzo finale per contribuire a mediare un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas nelle sue ultime settimane, allo scopo di porre fine ai combattimenti a Gaza e cercare di garantire il rilascio dei prigionieri israeliani tenuti prigionieri da Hamas.
Naturalmente, anche questa volta, Netanyahu adotterà l'ennesima scusa per impedire che vi sia un accordo prima che entri in carica la nuova amministrazione Trump... guidata da un altro criminale con cui però il premier israeliano è più in sintonia.
E che un accordo vi sarà, lo fa capire quanto sta accadendo in Cisgiordania, dove Mahmud Abbas deve aver ricevuto rassicurazioni da Tel Aviv e Washington di un qualche ruolo dell'ANP nella gestione post conflitto della Striscia di Gaza. Per questo, l'Autorità Palestinese ha vietato le trasmissioni di Al Jazeera nei Territori Occupati e la sua polizia ha iniziato a sparare contro i miliziani della resistenza, tanto da finire per uccidere dei civili.