Terminato il faccia a faccia a Washington tra la delegazione americana e quella britannica, la prima presieduta dal presidente Joe Biden e la seconda dal primo ministro britannico, durante la conferenza stampa che ne è seguita, alla domanda se avesse convinto Biden a consentire all'Ucraina di lanciare missili a lungo raggio Storm Shadow in territorio russo, Keir Starmer ha risposto dicendo di aver avuto "una lunga e produttiva discussione su diversi fronti, tra cui l'Ucraina, come era atteso, il Medio Oriente e l'Indo-Pacifico".
La risposta di Starmer, degna di un democristiano dei tempi d'oro della DC, è stata interpretata dai media come un no, dovuto probabilmente anche al fatto che le minacce lanciate da Mosca pubblicamente sono state anche ribadite privatamente attraverso i canali diplomatici ancora aperti con Washington. Per Putin, l'utilizzo di armi come i missili Storm Shadow equivarrebbe ad un ingresso ufficiale nel conflitto ucraino da parte della NATO e, di conseguenza, dei Paesi membri.
Gli Storm Shadow sono missili avio-trasportati (possono essere utilizzati anche sui caccia Su-24 dell'aviazione ucraina che hanno un'autonomia media di quasi 3mila Km) con un raggio d'azione di alcune centinaia di chilometri. Pertanto questi missili possono essere sganciati in profondità in territorio russo e non in prossimità dell'obiettivo che può essere raggiunto molto facilmente, visto che gli Storm Shadow viaggiano a quote basse e sono difficilmente intercettabili. L'altra caratteristica è che vengono guidati utilizzando personale e tecnologie in ambito NATO, non disponibili a Kiev. Ed è questo che fa dire a Mosca che il loro uso in Russia implicherebbe un coinvolgimento diretto dell'occidente nel conflitto ucraino.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ripetutamente chiesto agli alleati di autorizzare l'utilizzo di missili a lungo raggio in territorio russo, affermando che è l'unico modo per porre fine alla guerra.
Da quando la Russia ha lanciato la sua invasione sull'Ucraina alla fine del febbraio 2022, le città e le linee del fronte ucraine sono state sottoposte a bombardamenti quotidiani da parte della Russia. Molti dei missili e dei droni che colpiscono le postazioni militari, i condomini, gli impianti energetici e gli ospedali dell'Ucraina vengono lanciati da aerei russi che decollano da aeroporti molto all'interno della Russia. Secondo Kiev, il non poter colpire tali basi da cui vengono lanciati gli attacchi contro il territorio ucraino ostacolerebbe la sua capacità di difesa.
Il Regno Unito, dopo l'invasione del Kursk, aveva affermato che l'Ucraina aveva un "chiaro diritto" di utilizzare le armi fornite dalla Gran Bretagna per autodifesa, non escludendo operazioni all'interno della Russia ma non i missili a lungo raggio... e a quanto pare il divieto rimane.
Questo è come la Casa Bianca ha riassunto il colloquio tra Biden e Starmer:
"Il presidente Joseph R. Biden, Jr. ha incontrato oggi il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer alla Casa Bianca. I leader hanno avuto una discussione approfondita su una serie di questioni di politica estera di reciproco interesse. Hanno ribadito il loro incrollabile sostegno all'Ucraina, mentre continua a difendersi dall'aggressione della Russia. Hanno espresso profonda preoccupazione per la fornitura di armi letali da parte dell'Iran e della Corea del Nord alla Russia e per il sostegno della Repubblica Popolare Cinese alla base industriale della difesa russa. Hanno ribadito il loro ferreo impegno per la sicurezza di Israele, l'urgente necessità di un accordo di cessate il fuoco che libererà gli ostaggi e consentirà maggiori soccorsi a Gaza e la necessità che Israele faccia di più per proteggere i civili e affrontare la terribile situazione umanitaria a Gaza. Hanno anche condannato gli attacchi Houthi sostenuti dall'Iran alle navi commerciali nel Mar Rosso. Hanno discusso della cooperazione tra Stati Uniti e Regno Unito su energia pulita e tecnologie avanzate..."
Per i media ucraini, però, la decisione dell'utilizzo dei missili a lungo raggio in Russia sarebbe solo rimandata, sottolineando un'altra affermazione di Starmer durante la conferenza stampa, in cui il premier britannico ha lasciato intendere ulteriori sviluppi sul tema, dopo il coinvolgimento di ulteriori nazioni approfittando della riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a New York questo mese.
Ma all'ONU non si dovrebbe parlare di pace?