Il ministero degli Esteri israeliano, in queste ore, ha ufficialmente informato le Nazioni Unite della cancellazione dell'accordo firmato con l'UNRWA nel 1967, che regola le sue operazioni di soccorso a Gaza e in Cisgiordania.

La notizia è stata resa nota dal rappresentante israeliano presso le Nazioni Unite, che ha informato l'ONU della decisione del governo israeliano di interrompere le relazioni con l'UNRWA, sostenendo che il governo "continua a collaborare con le organizzazioni umanitarie, ma non con quelle al servizio del terrorismo".

Il commissario generale dell'UNRWA Philippe Lazzarini ha affermato che smantellare l'agenzia in assenza di un'alternativa valida priverebbe i bambini palestinesi dell'istruzione.

Ha aggiunto che l'attenzione dovrebbe concentrarsi principalmente sulla fine della guerra, piuttosto che sulla messa al bando dell'agenzia o sulla ricerca di alternative.

Ma Israele persegue ogni possibile strategia per portare a termine il proprio disegno genocidario, contando sulla complicità criminale delle nazioni "fiancheggiatrici", come ad esempio l'Italia (post) fascista di Giorgia Meloni.

Nazioni che se ne infischiano della carestia che riguarda tutta la popolazione della Striscia, per le restrizioni imposte dall'esercito israeliano agli arrivi di aiuti umanitari, così come gli ospedali nella parte settentrionale siano ormai fuori servizio, sia a causa dei continui bombardamenti israeliani che dell'assedio militare che impedisce l'arrivo anche delle forniture mediche, senza contare gli attacchi diretti nei confronti delle squadre della protezione civile che prestano soccorso.

Quindi, torna di attualità una domanda già posta alcuni giorni fa dopo che la Knesset aveva approvato due leggi per impedire all'UNRWA di operare in Israele: perché lo Stato ebraico fa ancora parte delle Nazioni Unite?

Una proposta che nei giorni scorsi è stata ufficialmente lanciata da Pino Arlacchi, in passato vice Segretario Generale ONU, deputato, senatore ed europarlamentare.

Questo il suo APPELLO AI GIURISTI INTERNAZIONALI PER ESPELLERE ISRAELE DALL'ONU

Da oltre cinquant'anni i governi che si sono succeduti alla guida di Israele hanno costantemente disatteso i loro obblighi attinenti al diritto internazionale, facendosi beffe e violando le risoluzioni delle Nazioni Unite, fossero esse adottate dall'Assemblea generale o dal Consiglio di sicurezza o consistessero in chiare pronunce della Corte internazionale di giustizia.Questo atteggiamento di aperto spregio del diritto Internazionale e delle Nazioni Unite ha raggiunto livelli parossistici nell'ultimo anno col genocidio in corso che ha già causato la morte di oltre quarantamila Palestinesi, in gran parte bambini, e determina ogni giorno nuove vittime a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Siria.Si tratta di crimini che sono la diretta conseguenze della politica aggressiva, suprematista e colonialista portata avanti da Israele sotto l'egida del sionismo.Da ultimo l'arroganza del governo Netanyahu si è spinta fino a Insultare l'ONU, definendolo una "palude di antisemitismo", a dichiararne persona non grata il Segretario generale e a cannoneggiare deliberatamente i caschi blu dell'UNIFIL, forza di interposizione pacifica dispiegata dalle Nazioni Unite in Libano.La misura è colma. Riteniamo che i tempi siano più che maturi per l'applicazione nei confronti di Israele dell'art. 6 della Carta delle Nazioni Unite, il quale prevede che "un Membro delle Nazioni Unite che abbia persistentemente violato i principi enunciati nel presente Statuto può essere espulso dall'Organizzazione da parte dell'Assemblea generale su proposta del Consiglio di Sicurezza".Un tale provvedimento andrebbe accompagnato dall'adozione di sanzioni, a partire da un embargo totale immediato sugli armamenti, coi quali ogni giorno Israele porta avanti la sua politica di sterminio.Rivolgiamo un appello in questo senso all'opinione pubblica mondiale e a tutti i governi. Siamo consapevoli del possibile veto che membri permanenti delle Nazioni Unite, fra i quali soprattutto gli Stati Uniti, da sempre protettori e complici di Israele, potrebbero interporre, ma riteniamo che tale veto possa essere aggirato da una votazione a maggioranza dell'Assemblea generale, come già avvenuto in altre occasioni.

I primi firmatari:

Pino Arlacchi, già Vicesegretario delle Nazioni Unite; Michela Arricale, Margherita Cantelli, Claudio Giangiacomo, Nicola Giudice, Luca Saltalamacchia, Gianluca Vitale, Fausto Gianelli, Luigi Galloni, Barbara Spinelli, Filippo Torretta, Carla Serra, Maria Luna, Marco Grilli, Anna Maria Spognardi, Rachele Fortuni, Caterina Calia, Ludovica Formoso, Giuseppina Massaiu, Flavio Rossi Albertini, Pamela Donnarumma, Simonetta Crisci, Fabio Marcelli, Gregorio Moneti, Dario Rossi, Francesca Venditti (avvocati e giuristi Italia), Rodrigo Liberona Muñoz, Viviana Andrea Melián Melián (avvocati Cile), Ramiro Chimuris (giurista Uruguay), Sabah Al Mukhtar (avvocato Iraq/Regno Unito), Yannis Rachiotis (avvocato Grecia), Hasan Tarique Chowdhury (avvocato Bangla Desh), Hüseyin Dişli (avvocato Turchia), Nahet Hadriche (avvocato Tunisia).

Altre adesioni arrivate sull'appello:
Vincenzo Barone, Benedetto Ciccarone, Magda Cristiano, Claudio D'Amato, Lucia Gasperini, Ugo Giannangeli, Giuliano Gramegna, Alfonso Mainelli, Milena Mottalini, Adriana Oliva, Giovanni Russo Spena, Walter Tucci (avvocati e giuristi Italia), Raul Roa Kouri (ex ambasciatore Cuba), Serenella Angeloni, Giorgio Barbarini, Claudia Berton, Mario Canino, Simonetta Carlucci, Sergio Cararo, Sandro Casalini, Aldo Cigliano, Lucia Citterio, Pietrina Contini, Piera de Cicco, Cinzia Di Fenza, Gianluca Ferrara, Cristina Finazzi, Enrico Frattaroli, Geny Fucilla, Alessandro Germani, Ettorina Ginulla, Gabriella Grasselli, Benedetta Iucci, Elisabetta Iucci, Franca Lonza, Mateo Macias, Egidio Malorgio, Antonella Marinelli, Mattia Marinelli, Maria Martinengo, Franco Mazzi, Monica Maurer, Roberto Mento, Chiara Mucci, Pina Natale, Francesca Pacini, Marisa Pece, Arianna Petris, Abder Razzaq-Shihadeh, Franca Ruggieri, Fernando Russo, Franco Russo, Mario Saba, Daniela Sarti, Vera Silveri, Tito Signoretto, Sarah Taddeo, Daniele Tugnoli (Italia), Chris Vancoillie (Belgio)-

Per chi voglia aderire all'appello scrivere a: [email protected]