La regola d'oro è un principio fondamentale della natura umana. Come tale è innato: una “norma interiore” che prescinde dalla consueta norma sociale.
Ve ne parlo nell’articolo sul blog “La regola d'oro non è una norma”, Una breve, ma spero significativa, riflessione sul principio di reciprocità, conosciuto anche come regola d’oro; un principio semplice: «Fa agli altri quello che vorresti fosse fatto a te», determinato in filosofia, espresso nella totalità delle religioni del mondo, d’ispirazione costante nelle norme di diritto.
La sua universalità risulta accettata e imposta ovunque nel mondo, e questo suggerisce senz’altro che non può trattarsi di un principio arbitrario e autoritario, ma qualcosa che è profondamente radicato nella comprensione interiore del giusto e sbagliato. Nell’etica!
Si noterà anche che la regola d'oro è necessaria per la cooperazione e il progresso della nostra specie. Se non ci trattassimo a vicenda con rispetto e compassione, non saremmo in grado di lavorare insieme per costruire una società migliore. Il rispetto reciproco, quindi, sta alla base sia della regola d’oro che del principio di cooperazione, anch’esso innato.
L’osservanza della regola d’oro va perciò oltre il timore delle sanzioni che potrebbero derivare dal suo mancato adempimento. E’ invece un’attenzione che si avverte interiormente; alla quale si può resistere solo offendendo la propria natura e facendo violenza a sé stessi. Una coercizione mitigata dalle numerose distrazioni materiali altrettanto irresistibili.
Bisogna assolutamente scegliere a cosa dare spazio, magari partendo da uno scopo comune, come osservo meglio nell’articolo in cui ho trattato l’argomento.