Negli ultimi decenni, l’incontro tra il linguaggio cinematografico e quello videoludico ha dato vita a un fertile terreno creativo, dove i confini tra le due arti si fanno sempre più sfumati. I videogiochi non sono più solo un passatempo, ma vere e proprie opere espressive che, spesso, dialogano apertamente con il cinema. Registi, sceneggiatori e sviluppatori condividono oggi un vocabolario comune fatto di inquadrature studiate, costruzione della suspense, direzione degli attori digitali e colonna sonora emotiva. In questo approfondimento, esploreremo dieci videogiochi che si distinguono per aver integrato in modo sorprendente tecniche e suggestioni tipiche del grande schermo, dando vita a esperienze narrative che vanno ben oltre il concetto tradizionale di "giocabilità".
The Last of Us – Quando il Videogioco diventa Cinema
Tra i casi più emblematici di fusione tra cinema e videogiochi c’è The Last of Us, capolavoro firmato Naughty Dog e pubblicato nel 2013. Dietro la sceneggiatura e la regia c’è Neil Druckmann, che ha saputo costruire una narrazione profonda e struggente, ambientata in un mondo devastato da una pandemia. Ma ciò che rende The Last of Us davvero unico è l’approccio cinematografico con cui viene raccontata la storia di Joel ed Ellie.
Le influenze sono evidenti: dalla prosa essenziale e cupa di The Road di Cormac McCarthy, fino alle atmosfere opprimenti di film come I figli degli uomini di Alfonso Cuarón, il gioco si muove su coordinate emotive e visive che richiamano chiaramente il cinema d’autore. Le sequenze sono costruite con una regia attenta, che sfrutta la luce naturale, l’uso del fuoco fuori campo e l’inquadratura soggettiva per immergere il giocatore in un mondo crudo e realistico. Ma ciò che lo distingue davvero è la capacità di far emergere le emozioni non solo attraverso i dialoghi o le cutscene, ma anche attraverso il gameplay stesso. Le scelte registiche influenzano l’interazione, rendendo ogni combattimento o momento di pausa un tassello del racconto. In The Last of Us, il videogiocatore non è un semplice spettatore, ma un attore protagonista all’interno di una narrazione che respira con ritmi e intensità da film.