Sandro Veronesi con il Colibrì (La nave di Teseo) è l'autore che ha stappato la bottiglia coloratissima del liquore più ambito dagli scrittori, il premio Strega. Sono 200 i voti che raccoglie e che lo portano a prendere, come da tradizione, un sorso del liquido imbottigliato dagli organizzatori dell'evento.
Al suo primato seguono, Gianrico Carofiglio che con La misura del tempo (Einaudi Stile libero) raccoglie 132 preferenze; poi Valeria Parrella con 86 voti per Almerina (Einaudi), Gian Arturo Ferrari con 70 voti per Ragazzo italiano (Feltrinelli); Daniele Mencarelli con Tutto chiede salvezza (Mondadori) e 67 voti, Jonathan Bazzi con Febbre (Fandango) e 50 voti.
"Il colibrì è il simbolo dei guerrieri, di tutti coloro che non mollano mai, che non si arrendono" dice a caldo mentre riceve la bottiglia di liquore. Il vincitore, interrogato sul suo cammino di autore, non ha mancato di segnalare che, "Quando ho lasciato la Mondadori, avevo 35 anni e Berlusconi aveva appena giurato da presidente del Consiglio. E così mi sono detto: non posso stare in una casa editrice dove c’è un evidente conflitto di interessi."
Abbiamo raggiunto telefonicamente due autori che hanno seguito l'evento. Per par condicio, si tratta di una scrittrice, Marzia Diliberto, e uno scrittore, Mimmo Parisi che è pronto per far uscire il giorno 1 agosto 2020 il suo nuovo romanzo ambientato al tempo del Covid-19, Nemmeno il tempo di un abbraccio (PlanetEdizioni, pag. 235). La Diliberto, della quale ricordiamo Mare calmo il suo libro pubblicato l'anno scorso, ha detto che è felice per il primo posto di Veronese perché la metafora del Colibrì come individuo che combatte sempre e comunque le sembra davvero centrata.
Mimmo Parisi, pur congratulandosi con il vincitore, ha voluto sottolineare la sua simpatia per Valeria Parrelli: "...Penso che sia una persona precisa. E lo ha dimostrato quando ha chiarito al presentatore che auspicherebbe una nazione priva di volontariato, spiegando che - al di là dell'impagabile lavoro che nobilita gli stessi volontari - uno Stato che ha bisogno di questo apporto è chiaramente deficitario nella sua organizzazione."