Se le elezioni in Emilia Romagna fossero una gara a chi commette più gaffe, non ci sarebbe partita: la Borgonzoni risulterebbe vincitrice assoluta.

Dopo essersi esibita nell'estendere i confini della regione che vuole governare in modo che potessero arrivare fino all'Umbria e al Trentino, senza poi dimenticare di ricordare che grazie a lei gli ospedali in Emilia Romagna non avrebbero più operato solo in orario di ufficio, ma sarebbero stati aperti anche di sera, negli ultimi giorni Lucia Borgonzoni ha di nuovo voluto confermare ciò che di lei ha detto il sindaco di Milano, Sala ("non sa nemmeno da che parte è girata"), sponsorizzando su Facebook un suo evento che si sarebbe svolto a Bologna con un'immagine che aveva per sfondo i monumenti di Ferrara.  

Ma è niente. Infatti, mentre il suo capitano si sposta di comune in comune per la bassa e lei batte l'appennino tosco-emiliano, sono  soprattutto i contenuti che fanno a gara con le gaffe: il fatto di non voler tacere su Bibbiano (anche se non è chiaro cosa intenda), la liberazione dall'Emilia Romagna dal Pd, i tortellini, le tagliatelle, la pasta fresca, il parmigiano, la coppa, i funghi, il miele... le cene e i caffè. 

E non è uno scherzo... è tutto vero. 

Il suo avversario, al contrario, incontra cittadini, imprese, consorzi, istituzioni, proponendo programmi, soluzioni, iniziative... probabilmente finendo pure per essere più noioso, ma almeno, volendo governare una regione, più logicamente credibile.

Forse, devono aver cominciato ad accorgersene anche gli elettori di quella regione, tanto che nel sondaggio di EMG Aqua - realizzato tra il 7 e il 9 gennaio - Stefano Bonaccini al 46,5% aumenta il proprio vantaggio di 3 punti sulla Borgonzoni, che adesso sarebbe al 43,5%, mentre Simone Benini dei 5 Stelle non va oltre il 6,5%.

Ma oltre che con il candidato, il centrodestra arretra anche con la coalizione. Infatti, gli estremisti di destra adesso sarebbero al 45%, la stessa percentuale fatta registrare dalla coalizione di centrosinistra, perdendo, quindi i 2 punti di vantaggio che avevano in precedenza.