La restituzione del maltolto dovrebbe segnare la fase finale di ogni disavventura; ma per Giuliano Castorina, presidente del comitato “Ridateci casa nostra!” i problemi continuano, dopo avere ravvisato all’interno del b&b “Sweet Suite Dreams” danni ingenti, frutto di intemperanze immotivate degli occupanti.
“Quello, che è successo in questi ultimi tre anni, credo non abbia uguali in altri sfratti italiani: difatti, qui non vi erano necessità di una famiglia; bensì di fare lucro continuato.
Quanto accaduto è davvero incredibile. – ha commentato Castorina – Non ho denunciato né i lor signori parenti della titolare, né i vicini per le minacce a me profuse, perché si doveva chiudere il conto mensile. Costoro fino a qualche giorno prima dell’uscita obbligata hanno continuato tranquillamente a lavorare: ad un messaggio di minacce dei vicini spiegavo loro di essere entrato da venti giorni. Ho dovuto sborsare oltre 500 euro di spese non fruite da me e solo di condominio, un ritmo insostenibile, dato che ve ne sono altri e, malgrado ciò, la paura di vedere staccata ancora una volta l’acqua li portava ad eccedere con le parole, credo di non denunciare neanche loro, perché alla fine la punizione divina credo che esista per questa gente, la quale ci porta a tanti sacrifici.
È incredibile come una sola persona abbia potuto creare tutto questo a tutti creando un bel gruppo di persone, tra cui anche ex amici, ad avercela col sottoscritto, come se fossero stati completamente manipolati; ma di certo alcuni dovranno rispondere di furto e danneggiamento, lasciando perdere per le minacce. Casualità vuole che ultimamente trovai, dopo essere rientrato in casa e dopo che hanno asportato tutti i mobili, le fatture dopo cinque anni, come se fossero adatti alla scelta dal Tribunale nel giudicare cose tue e non tue (dove sono comunque garante anche dei loro paradossalmente). Un giorno trovammo due pneumatici della mia auto a terra e alcuni amici le vetture graffiate. Sarà una coincidenza; ma di certo sono cose molto strane, come secondo me è strano l’infarto di mia madre, che la sera prima si dispiaceva proprio per questa casa occupata ed ha raccontato ciò ad un’infermiera, ai parenti e ad una mia zia. Lo diceva a noi parenti anche telefonicamente: era fuori pericolo da un bel po’.
Per quanto queste cose non siano imputabili; ma è lecito pensarle e non possono impedirci di pensare o parlare, perché non si diffama nessuno dicendo la verità. Dispiace davvero vedere gente inveire contro di me senza neanche conoscermi e sentire persone in casa mia urlare persino il 29 giugno, dove fu la scintilla, che mi fece pensare di chiamare una volante e porre fine a questo trasloco dopo 6 ore per le ultime cose, prima che venivano fuori ulteriori danni e conseguenze poco belle. Sono stanco di andare avanti per vie legali.
Credo sia paradossale dover lasciare le cose in sospeso nel compenso degli alimentari di amici per pagare prima le cose altrui urgenti e specialmente e non poter riparare il vetro dalla macchina o completare la tomba dei miei cari. Il vetro probabilmente sarà da essi danneggiato, sempre per essere obbligato a pagare cose altrui e quindi da loro utilizzate. È l’ennesima la beffa legalizzata. Mi auguro di non incontrare mai più queste persone nella mia vita o gente simile. Il bello è che dicono di essere stati rovinati, quando invece queste persone sono state la rovina mia e dei miei familiari. Non sono garanti di una casa privata o di un prestito; lasciano conti e non pensano che in passato rimediai io a tanti danni in casa dalla ex titolare, perché sono una persona corretta; però essere garanti non vuole dire essere fessi. Qui invece passa lei come imprenditore ed io come straccio (solo che i veri imprenditori pagano il dovuto e non fanno guai; ma miglioramenti) e non offendono famiglia, né strappano lutti e contribuendo in bene non in male.
Il paradosso è altresì che tutte le cose criticate in passato, asportate da loro senza esitare anche ricordi personali, e che uno deve rinunciare a del pane per sé per la sua famiglia per pagare utenze non fruite ancora aspettando anche il completamento della tomba dei miei genitori, dove mi mancava la stessa cifra ed anche meno di quella, lasciata da loro in arretrato del condominio: ad esempio per quanto la mia compagna o certi amici e parenti mi siano vicini con altri vicini di casa o parenti stessi nascono liti furibonde, che portano persino a non parlarci più appunto per essersi fidati o per coprire cose a me non dovute; ma che mi ritrovo ad incontrare.
Cercheremo tra una settimana di riaprire una camera; ma, essendo al verde e con tutti questi ritratti e, cosa non semplice, che crea parecchie discussioni in famiglia dopo le disinfestazioni da blatte e topi, cerchiamo di ricostruire e ricominciare piano piano”. Si deve dare atto a Castorina della sua incommensurabile prova di coraggio nel ricostruire un immobile ed un’attività economica, che dovrebbe trovare il plauso delle istituzioni locali, che non dovrebbero lasciare nell’indifferenza e nell’abbandono chi ha voglia di conseguire utili onesti e trasparenti per il benessere suo, della sua famiglia e della comunità, di cui egli è cittadino.