Non appena arrivato in Israele, Salvini su Facebook ha scritto: «Chi vuole la pace, sostiene il diritto all'esistenza ed alla sicurezza di Israele.
Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione.
Per combattere il terrorismo islamico e riportare pace e stabilità, per un rapporto sempre più stretto fra scuole, università ed imprese, per cooperare in ricerca scientifica e sanitaria, per rinsaldare collaborazione e amicizia fra popolo italiano e popolo israeliano: io ci sono.
Aspettiamo che anche Onu ed Unione Europea facciano la loro parte.»
Un post, quello sopra riportato, che si può definire simbolico. Infatti, in poche righe dimostra come il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini affronti i problemi... senza conoscerli e senza capirli, limitandosi ad esprimere opinioni che possano apparire ragionevoli e condivisibili in funzione del consenso da chiedere agli elettori.
Chiunque abbia una pur qualche vaga idea della situazione in Palestina e Paesi limitrofi (Israele, Libano, Giordania, Egitto), sa benissimo che i problemi nell'area sono riconducibili alla mancata pace tra israeliani e palestinesi e che il terrorismo islamico (di origine sunnita) è presente, ormai in maniera limitata, in alcune località nel nord ovest della Siria.
Gli iraniani, direttamente e tramite Hezbollah (entrambi sciiti), sono stati tra i più attivi, insieme ai curdi, nell'opporsi all'Isis e al fronte al-Nusra (ex al Qaeda). Definire gli Hezbollah dei terroristi islamici è la riprova dell'ignoranza abissale che "sostiene" Salvini.
Ma a Salvini non è bastato fare soltanto una figuraccia... ha voluto esagerare, dicendo che l'Onu deve fare la sua parte. Il guaio è che l'Onu, stavolta, la sua parte la sta facendo per davvero, visto che dal 2006 i caschi blu delle Nazioni Unite vigilano sulla tregua tra Hezbollah e Israele con la missione Unifil, il cui comando è, ad oggi, sotto la guida italiana, per la quarta volta!
Immaginate come devono esser stati soddisfatti delle parole di Salvini i militari Unifil (tra cui vi sono militari italiani) che operano lungo la linea di confine tra Libano e Israele, cercando di smussare tensioni in una situazione sempre sul punto di esplodere.
E così, ne ha approfittato il premier israeliano Netanuahu che oggi ha fatto diffondere una nota in cui ha dichiarato che "l'Unifil deve impedire agli Hezbollah di compiere azioni aggressive contro Israele", definiti "atti evidenti di aggressione contro Israele e le norme internazionali".
Incredibile poi che Netanyahu si appelli alle norme internazionali quando lo Stato di cui è premier le viola giornalmente in Israele e nei Territori occupati!
Non soddisfatto delle sue affermazioni di ieri, Salvini oggi ha postato via social « qualche immagine della visita di ieri mattina ai confini nord del Paese con il Libano», aggiungendo «dove i terroristi islamici scavavano tunnel e armavano missili per attaccare Israele.»
Tutto ciò a dimostrazione del fatto che gli ignoranti del calibro di Salvini sono anche talmente arroganti che, invece di scusarsi, pretendono di smerciare i propri errori come verità.